ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18287

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 709 del 25/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: MISEROTTI LINO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 25/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 25/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18287
presentata da
LINO MISEROTTI
giovedì 25 ottobre 2012, seduta n.709

MISEROTTI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

la maculopatia senile, una malattia degenerativa che porta irrimediabilmente alla cecità, colpisce in Italia circa un milione di persone, di cui 260 mila risultano affette dalla forma più rapida e devastante;

fino ad oggi gli oculisti nel 92 per cento dei casi hanno utilizzato per la cura della suddetta patologia un farmaco non specifico, l'Avastin, il cui costo è di circa 20 euro per una puntura al mese;

di recente una delibera dell'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) ha determinato l'esclusione dell'Avastin dalla lista dei farmaci off label (ovvero dei farmaci prescritti ed utilizzati al di fuori delle indicazione terapeutiche approvate dall'autorità regolatoria) erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale, di cui al decreto-legge 21 ottobre 1996, n. 536, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 dicembre 1996, n. 648, rendendo di fatto tale farmaco non rimborsabile e anche di complesso utilizzo;

la decisione dell'AIFA ha creato allarme anche presso gli stessi specialisti della Società oftalmologica italiana (SOI), i quali attraverso una nota ufficiale del Comitato tecnico-scientifico del 7 ottobre 2012 hanno espresso grande preoccupazione di fronte al prospettarsi della reale difficoltà di non poter più di erogare negli ospedali la terapia intravitreale in pazienti trattati da anni e che mensilmente necessitano dell'iniezione intraoculare allo scopo di conservare la capacità visiva;

alcuni pazienti trattati con l'Avastin hanno già denunciato il rinvio delle previste iniezioni mensili;

l'Avastin è stato sostituito da un farmaco approvato dall'AIFA e, dunque on label, denominato Lucentis, il cui costo è 60 volte maggiore;

l'utilizzo del Lucentis al posto dell'Avastin comporterebbe, solo per il 2013, una spesa aggiuntiva di 600 milioni di euro: per dare un esempio nella sola regione Lazio sono stati eseguiti più di 20 mila trattamenti con Avastin, senza eventi avversi gravi, per una spesa calcolata di circa 400 mila euro; gli stessi trattamenti se eseguiti con Lucentis avrebbero comportato una spesa di circa 24 milioni di euro;

la suddetta cifra è l'equivalente dei tagli alla sanità decisi dal Consiglio dei ministri con la legge di stabilità 2013, attualmente all'esame della Camera: nel momento in cui si impongono ai cittadini - pazienti ulteriori sacrifici, in particolare;

la citata nota del Comitato tecnico-scientifico della SOI ribadisce, altresì, l'equivalenza scientifica dei due farmaci e specifica che gli effetti sistemici a seguito dell'iniezione intravitreale di Avastin non sono causati solo da questo farmaco, ma, essendo legati alla azione di inibizione del VEGF (fattore di crescita endoteliale vasale), sono inevitabilmente tipici di tutti i farmaci anti-VEGF e, quindi, anche di quelli approvati per uso intravitreale (Lucentis e Macugen), come ampiamente documentato dalla letteratura scientifica internazionale;

l'Italia, infine, è uno dei pochi Paesi che esclude dal rimborso della cura i pazienti affetti da maculopatia anche nel secondo occhio, nel senso che viene rimborsata la cura per un solo occhio, mentre i pazienti maggiormente bisognosi della terapia, quelli che hanno un visus inferiore ai 2/10 - ovvero coloro che hanno solo il 20 per cento della vista di una persona normale - vengono incredibilmente anch'essi esclusi dall'accesso alla cura tramite Servizio sanitario nazionale;

in un momento come quello attuale in cui si chiedono ai cittadini gli ennesimi sacrifici attraverso tagli consistenti alla sanità, il Governo non può avallare provvedimenti che implicano sprechi di risorse che inevitabilmente ricadranno sui cittadini stessi -:

quali opportune e tempestive iniziative intenda predisporre per sospendere l'esecutività della delibera dell'Alfa, garantendo in tal modo a tutti i cittadini il principio di uguaglianza nell'accesso alle cure e il diritto alla salute sancito nella Carta costituzionale. (4-18287)