MUSSOLINI. -
Al Ministro della salute, al Ministro della giustizia, al Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
la normativa vigente doveva prevedere il superamento degli istituti quali luoghi in cui vengono collocati i minori;
l'istituzionalizzazione di un minore deve sempre rappresentare l'ultima scelta, di breve periodo, ove ci siano grandi problematiche quali violenze, abusi e tossicodipendenza;
occorreva creare, anche trasformando i vecchi istituti, «case famiglia» con requisiti ben precisi, quali figure genitoriali e un massimo di cinque o sei minori ospitati di età compresa fra gli zero e i dieci anni;
queste strutture che vengono genericamente chiamate «case famiglia» non corrispondono minimamente ai requisiti sopra citati: superano di gran lunga il numero di bambini consentito, non hanno personale adeguato e hanno condizioni igienico sanitarie scadenti;
tali strutture sul territorio dovrebbero essere controllate dalle aziende sanitarie locali, ma il più delle volte ciò non accade;
le regioni si occupano delle normative, ma sono gli enti locali ad occuparsi delle gestione diretta;
nella maggior parte dei casi le regioni non possiedono nemmeno l'elenco dei minori ospitati nelle strutture di appartenenza -:
cosa intenda fare il Governo, per quanto di competenza, per garantire la massima sicurezza dei minori ospitati in tali strutture, e quali iniziative si intendano mettere in atto per effettuare controlli a tappeto su tutto il territorio nazionale, per verificare le condizioni e i requisiti di tali strutture, onde garantire ai minori il pieno rispetto delle direttive e la tutela dell'infanzia, che altrimenti rimarrebbero solo principi scritti su convenzioni prive di attuazione. (4-18281)