ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18271

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 709 del 25/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: TOTO DANIELE
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 25/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE delegato in data 25/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18271
presentata da
DANIELE TOTO
giovedì 25 ottobre 2012, seduta n.709

TOTO. -
Al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:


la crisi finanziaria ed economica attraversata attualmente dal nostro Paese, con precedenti solo molto remoti, ha imposto rigorosi interventi i cui effetti si riverberano sui cittadini pesantemente;


la pubblica amministrazione, per comune opinione, è ritenuta la massima responsabile del permanere di un livello di debito pubblico eccezionalmente elevato;


il provvedimento, d'iniziativa governativa, sulla revisione della spesa pubblica, recentemente divenuto legge dello Stato, mira a ridurre e, anche, tout court, ad eliminare inefficienze e sprechi nella pubblica amministrazione. Quegli obiettivi richiedono il concreto e convergente impegno di tutte le amministrazioni del settore pubblico e la loro assunzione di responsabilità nell'adozione dei provvedimenti di spesa nell'autonoma sfera di competenza;


il pubblico impiego è uno dei settori nel quale più avvertita è la necessità d'intervenire con grande rigore, annidandosi in esso sacche rilevanti di inefficienze e di abusi;


le politiche praticate per il personale pubblico negli ultimi anni sono state conformate ai criteri di controllo e riduzione della spesa pubblica e, in particolare, di riduzione delle figure dirigenziali a tempo determinato, i cui limiti gestionali sono emersi in modo oggettivo, in quanto connessi alla transitorietà stessa degli incarichi;


l'articolo 30, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni e integrazioni, recante «Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche», prevede che «Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti appartenenti alla stessa qualifica in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento. Il trasferimento è disposto previo consenso dell'amministrazione di appartenenza»;


in tale contesto di forte criticità e di riassetto istituzionale e organizzativo, degli enti locali, il comune di Pescara, in data 10 settembre 2012, con determinazione dirigenziale n. 329, ha approvato un bando per il concorso pubblico per la copertura a tempo indeterminato di un posto di dirigente amministrativo, di cui alla deliberazione della giunta comunale 28 marzo 2012, n. 168 «Programmazione del fabbisogno del personale triennio 2012/2014 e piano occupazionale anno 2012», che, peraltro, elenca taluni requisiti non previsti né da leggi né da norme regolamentari e, dunque, prescelti con una discrezionalità di almeno dubbia opportunità;


la regione Abruzzo, con deliberazione della Giunta regionale in data 8 ottobre 2012, ha operato il taglio di 37 dirigenti, mediante interventi sulla struttura burocratica dell'ente, mentre l'accorpamento di province non in possesso dei requisiti previsti dalla legge per permanere sussistenti è un'iniziativa legislativa, già in via di attuazione alla data del 10 settembre 2012, quella di emanazione del menzionato bando, che interesserà anche le province abruzzesi, in primis la più piccola di esse, la provincia di Pescara, con un intuitivo esito di esubero di personale dirigente;


alla luce dei processi in atto e di tutte le iniziative assunte dal Governo per la riqualificazione e riduzione della spesa pubblica, appare, incongruo, inopportuno e contraddittorio bandire nuovi concorsi, a maggior ragione se per onerosi posti dirigenziali, oltretutto dovendo, ben presto, gestire la problematica del personale dirigenziale in esubero, come dianzi considerato -:


se il Governo non ritenga opportuno e urgente assumere iniziative, anche sul piano normativo per inibire l'ulteriore corso di siffatti bandi, ove già emanati, e precluderne, per un congruo periodo di tempo, almeno fino al termine del processo di riduzione e riorganizzazione delle province previsto dal decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla legge n. 135 del 2012, l'emanazione di analoghi e ulteriori. (4-18271)