ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18197

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 707 del 23/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 22/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 22/10/2012
Stato iter:
22/01/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2013
ORNAGHI LORENZO MINISTRO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 19/12/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/01/2013

CONCLUSO IL 22/01/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18197
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 23 ottobre 2012, seduta n.707

BARBATO. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

a Pompei (Napoli) c'è l'Orto dei Fuggiaschi, segnalato da guide e libri di storia per il piccolo portico dove nel 1961 furono trovate tredici persone che morirono soffocate tra le ceneri e i lapilli dell'eruzione del 79 d.c.;

da dicembre del 2011 è inaccessibile ed i visitatori devono accontentarsi di vedere i calchi in gesso o le fotografie;

ufficialmente è chiuso per i lavori;

su un cartello si legge «chiusura del cantiere il 5 dicembre 2011», necessari quarantacinque giorni per la riapertura, una scritta rossa aggiuntiva informa che ci sono stati novanta giorni di proroga, ad aprile 2012 sarebbe dovuto riaprire;

dal cartello non è dato sapere quali tipi di lavori siano stati effettuati;

la soprintendenza archeologica di Pompei, alla richiesta di spiegazioni, risponde che «le date del cartello non sono state aggiornate e che è normale che durante le ristrutturazioni i tempi di chiusura si allunghino perché spesso possono essere aggiunti altri ritocchi da fare al momento», (Corriere del Mezzogiorno, 15 ottobre 2012) -:

di quali notizie disponga il Ministro, quando potrà riaprire l'orto dei fuggiaschi in tutto il suo splendore e completamente nonché quali lavori siano stati effettuati e da chi siano stati curati. (4-18197)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 22 gennaio 2013
nell'allegato B della seduta n. 739
All'Interrogazione 4-18197 presentata da
FRANCESCO BARBATO

Risposta. - Si fa riferimento all'atto parlamentare di cui all'oggetto, con il quale l'interrogante chiede di quali notizie disponga questo Ministero in ordine alla chiusura del sito conosciuto come l'orto dei fuggiaschi, nel comune di Pompei, per comunicare quanto segue.
L'orto dei fuggiaschi è l'area di un antico vigneto degli scavi di Pompei in cui, nel 1961, vennero ritrovate 13 vittime dell'eruzione, di cui furono eseguiti i calchi in gesso secondo le tecniche messe a punto già nell'ottocento dall'archeologo Giuseppe Fiorelli. I 13 calchi furono sistemati, all'epoca dello scavo, in un angolo del grande recinto che delimitava il vigneto, in modo da conservare in sito questa importante testimonianza archeologica. Tuttavia, nonostante essa fosse una delle maggiori attrattive, all'epoca venne predisposta soltanto una rudimentale copertura e una semplice recinzione metallica dell'area, poco consone a proteggere i calchi in gesso, estremamente delicati per loro stessa natura.
In epoca più recente è stata predisposta una nuova teca protettiva che, con i nuovi lavori di restauro ora conclusi, è stata ulteriormente modificata e migliorata.
In particolare, i lavori da poco terminati hanno interessato la copertura della teca, la creazione di un sistema di schermaggio della luce, al fine di proteggere i calchi e migliorare la loro visione da parte del pubblico, la sostituzione dei vetri con un nuovo sistema di ancoraggio dei medesimi, la predisposizione di una chiusura più adeguata della teca e la più corretta sistemazione del piano su cui sono poggiati i calchi. Quest'ultimo è stato, infatti, realizzato con uno strato di lapillo ed uno strato superiore di cenere e, pertanto, risulta ora più corrispondente, dal punto di vista scientifico, alla stratigrafia archeologica del sito.
Per eseguire i suddetti lavori è stato necessario, al fine di garantire la massima sicurezza dei reperti, spostare i calchi in luogo idoneo. Le maggiori difficoltà sono derivate dalla circostanza che i reperti erano stati poggiati su barelle di legno divenute nel tempo fatiscenti, ora sostituite con più idonei sostegni mascherati nell'esposizione dagli strati del piano di posa. Inoltre, è stato necessario procedere ad alcuni interventi di restauro sui medesimi calchi, tuttavia limitati al minimo indispensabile, al fine di garantire la conservazione di queste importanti ed irripetibili testimonianze, senza alterarne la forma.
Tutti questi elementi hanno determinato il prolungamento delle operazioni di restauro che si sono recentemente concluse e che hanno consentito, il 7 novembre ultimo scorso, la riapertura dell'area al pubblico. I lavori sono stati eseguiti con i fondi della soprintendenza, progettati e diretti dal personale dell'ufficio tecnico di questa amministrazione.

Il Ministro per i beni e le attività culturali: Lorenzo Ornaghi.