ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18193

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 707 del 23/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 22/10/2012
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 22/10/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 22/10/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 22/10/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 22/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 22/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18193
presentata da
MAURIZIO TURCO
martedì 23 ottobre 2012, seduta n.707

MAURIZIO TURCO, BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

sul quotidiano la Gazzetta dei Mezzogiorno il giorno 16 ottobre 2012 è stato pubblicato un articolo dal titolo «Militare salentino ucciso dall'uranio un milione alla famiglia» a firma di Pierangelo Tempesta;

nell'articolo si legge «[...] Dal 1o settembre 1999 al 29 febbraio 2000 Antonaci partecipò con le forze Nato alla missione di pace a Sarajevo. L'esposizione all'uranio impoverito, per i giudici, lo portò a contrarre la terribile malattia. Subito dopo la morte del giovane, il ministro della Difesa, Sergio Mattarella, sostenne che l'Italia non era stata informata sull'uso di uranio impoverito nei Balcani da parte degli Alleati. [...]»;

nel corso delle legislature dell'ultimo decennio sono state presentate numerose interrogazioni con le quali i presentatori hanno chiesto al Ministro interrogato informazioni circa l'uso di armamenti contenenti uranio impoverito ricevendo puntualmente delle risposte negative o comunque formulate nel senso di escludere l'uso di detti armamenti da parte delle Forze armate italiane;

nel medesimo articolo si legge inoltre «[...] A smentirlo ci pensò la Nato, provando che l'Italia sapeva dell'uso di quel particolare tipo di proiettili non solo nella ex Jugoslavia, ma anche nei poligoni di addestramento della Sardegna.[...]». Al riguardo, rispondendo ad altri atti di sindacato ispettivo presentati dagli interroganti, ha risposto escludendo categoricamente l'uso di armamenti contenenti uranio impoverito. In particolare all'atto n. 4-12343 ha risposto «è stato svolto, per conto della Difesa, uno studio da parte del professor Riccobono, ricercatore dell'università di Siena, che ha eseguito un indagine per stabilire lo stato dell'ambiente nella zona del poligono; l'ateneo senese ha reso disponibili i risultati dello studio svolto relativo ad oltre 1.500 campioni e a circa 25.000 determinazioni analitiche da cui, a conferma di quanto reso noto a suo tempo dal presidio multizonale della Asl, 8 di Cagliari, si evince che all'interno dell'area del poligono non è individuabile alcuna traccia di uranio che abbia un'origine diversa da quella naturale e con il riscontro di valori anomali di metalli pesanti di accertata origine naturale» -:

se il Ministro intenda chiarire o smentire le affermazioni riportate nell'articolo in premessa con riferimento alla frase «A smentirlo ci pensò la Nato, provando che l'Italia sapeva dell'uso di quel particolare tipo di proiettili non solo nella ex Jugoslavia, ma anche nei poligoni di addestramento della Sardegna» e conseguentemente se intenda rivedere le proprie affermazioni volte ad escludere l'uso di armamenti contenenti uranio impoverito nei poligoni della Sardegna, ovvero a confermarlo. (4-18193)