ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18174

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 706 del 18/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: BOSSA LUISA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012
BRATTI ALESSANDRO PARTITO DEMOCRATICO 18/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 18/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18174
presentata da
LUISA BOSSA
giovedì 18 ottobre 2012, seduta n.706

BOSSA, MARIANI e BRATTI. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 («spending review»), convertito con modificazioni dalla legge 31 luglio 2012, n. 135 riporta una serie di disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica;

tale disposizione contiene una norma (l'articolo 2) che comporta un ulteriore taglio del 10 per cento agli organici degli enti parco nazionali da portare a compimento a brevissimo, entro il 31 ottobre;

tale taglio si aggiunge alle numerose riduzioni già operate negli ultimi anni, in virtù di vari interventi: 5 per cento nel 2005, 10 per cento nel 2008, 10 per cento nel 2010 e 10 per cento sempre nel 2012;

i parchi nazionali sono enti molto piccoli che dispongono, già ora, di personale limitato (circa 670 dipendenti per 23 parchi nazionali italiani) e, in diversi casi, già allo stato attuale decisamente insufficiente a far fronte adeguatamente alle esigenze di conservazione delle risorse ambientali;

nell'attuale situazione, in cui le dotazioni organiche sono quasi totalmente coperte, il taglio delle spese si tradurrà nella perdita di posti di lavoro di personale di ruolo, con messa in disponibilità per 2 anni e uno stipendio all'80 per cento; il rischio reale, insomma, è che si giunga fino ai licenziamenti di personale, aggiungendo al dramma per gli enti, resi di fatto inoperativi, il dramma umano per i lavoratori;

in attuazione al decreto della spending review il dipartimento della funzione pubblica ha emanato una circolare, la n. 10 del 24 settembre 2012, dove si legge che la riduzione dovrebbe avvenire con invarianza dei servizi;

tale aspettativa appare quantomeno inverosimile dal momento che le dotazioni organiche dei parchi sono già esigue; con i tagli prefigurati si va inesorabilmente verso la chiusura o lo svuotamenti dei parchi nazionali con tutto quello che ciò comporta in termini di abbassamento dell'attenzione verso un pezzo fondamentale del patrimonio nazionale;

a vivere una situazione di particolare disagio, in una situazione già difficile per tutti i parchi nazionali, è il parco nazionale del Vesuvio, che da una pianta organica di diciotto unità è, via via, scesa ad appena sedici unità, così come definito con decreto direttoriale prot. 9392-07/06/2012 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e nella deliberazione consiliare n. 37 del 5 dicembre 2011;

il parco nazionale del Vesuvio ha, quindi, una pianta organica esigua in assoluto e ancor più in relazione alle numerose attività che è chiamato a svolgere (tra cui si ricordano in maniera esemplificativa ma non esaustiva il contrasto al grave fenomeno dell'abusivismo edilizio; l'emergenza rifiuti della regione Campania che costantemente investe l'area parco; la gestione dei Fondi strutturali; la gestione del cratere Vesuvio con un flusso annuo di circa 500.000 turisti; la gestione di beni confiscati alla camorra);

il parco nazionale del Vesuvio ha mostrato una gestione contabile oculata e attenta riuscendo, con risparmi strutturali nel 2010 di 69 mila euro ottenute da misure di razionalizzazione della spesa, ad evitare il taglio all'organico di una unità;

è chiaro quindi che l'applicazione degli ulteriori tagli, riducendo una dotazione organica già ai minimi termini, portandola a 15 unità e realizzando un risparmio poco superiore a 50 mila euro l'anno, renderebbe di fatto impossibile la realizzazione dei compiti e il perseguimento degli obiettivi assegnati dalla legge n. 394 del 1991 vanificando il ruolo stesso del parco nazionale del Vesuvio -:

se sia a conoscenza della situazione di estremo disagio e di reale impossibilità a svolgere le proprie funzioni per il parco nazionale del Vesuvio, e altri parchi nazionali;

se il Governo non ritenga di valutare una propria iniziativa per escludere i parchi nazionali, in quanto enti non economici a forte valenza culturale, da tagli che ne vanificherebbero la funzione e le attività; se il Governo non ritenga di applicare alla circostanza di cui in premessa l'articolo 2, comma 5, del decreto-legge 95 del 6 luglio 2012 che consente la cosiddetta compensazione verticale con le riduzioni effettuate da altre amministrazioni, in modo che la mancata riduzione di un ente parco, impossibilitato ad andare al di sotto di una soglia ragionevole dell'organico, possa essere recuperata con riduzioni su dotazioni organiche di altri enti vigilati o del Ministero dell'ambiente e della tutela del mare stesso; in subordine, se il Governo non ritenga di assumere una iniziativa per l'applicazione alla situazione sopra descritta delle compensazioni trasversali, considerando, ai fini della trasversalità dei tagli, i Ministeri anche in aggregazione con i rispettivi enti vigilati e questi ultimi in aggregazione tra loro.
(4-18174)