ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18113

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 704 del 16/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: GRANATA BENEDETTO FABIO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 16/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PAGLIA GIANFRANCO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 16/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 16/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18113
presentata da
BENEDETTO FABIO GRANATA
martedì 16 ottobre 2012, seduta n.704

GRANATA e PAGLIA. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

il 9 ottobre 2012 il Governo ha licenziato la prima bozza della legge di stabilità nella quale sarebbe stata inserita una norma che assoggetta a IRPEF le pensioni di guerra corrisposte ai mutilati e invalidi, reduci dai campi di battaglia, dai campi di prigionia e dai lager, per redditi superiori a 15.000 euro;

per reperite risorse utili al risanamento economico, a quanto si apprende, il Governo intende tassare dal 2013 tutte quelle rendite fino ad ora rimaste esenti dall'imposizione tributaria, cioè tutti quei trattamenti considerati di natura assistenziale o risarcitoria, tra cui gli assegni per gli invalidi civili e le pensioni per gli invalidi di guerra;

nel bilancio dello Stato l'ammontare complessivo delle pensioni di guerra è di euro 606.152.435,42. Il dato si riferisce al 2011 e quindi ad oggi è in netta diminuzione, per la scomparsa di molti mutilati e invalidi di guerra la cui età media è di oltre ottantacinque anni;

sempre al 2011, le pensioni dirette erano 48.342 e quelle indirette (vedove e orfani) 131.657, per un ammontare rispettivamente di euro 261.285.061,10 per le dirette, e 344.867.374,32 per le indirette;

l'articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica n. 915 del 1978 e l'articolo 5 della legge 8 agosto 1991, n. 261 sanciscono il principio «risarcitorio» delle pensioni dei mutilati e invalidi di guerra e l'irrilevanza delle stesse ai fini IRPEF;

la Corte costituzionale, in numerose pronunce, ha sempre ribadito il carattere risarcitorio e non reddituale delle pensioni di guerra e dunque la loro non assoggettabilità ad Irpef (cfr. sentenza n. 70 del 1999, sentenza n. 193 del 1994, sentenza n. 204 del 1992, sentenza n. 566 del 1989, sentenza n. 387 del 1989);

l'Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra fa sapere che ritiene «un atto gravissimo l'annullamento, con un colpo di spugna, del principio del risarcimento del danno psicofisico subito da chi fu chiamato a combattere per la Patria e per la Libertà»;

l'Associazione nazionale delle vittime civili di guerra precisa che «se fosse confermata, questa norma costituirebbe un oltraggio morale, oltre che giuridico, immenso, per tutti quei mutilati, invalidi, grandi invalidi, ciechi di guerra e mutilatini di Don Gnocchi e per le loro famiglie, che hanno trascorso gran parte della vita tra atroci sofferenze fisiche e morali, a causa delle invalidità e delle gravi mutilazioni riportate in occasione del secondo conflitto bellico» -:

se il Ministro interrogato non intenda chiarire con la massima urgenza la natura delle disposizioni riguardanti le pensioni di guerra, i mutilati e gli invalidi di guerra che si ipotizza potranno essere inserite nella legge di stabilità.(4-18113)