ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18039

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 700 del 10/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: BORGHESI ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 10/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 10/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18039
presentata da
ANTONIO BORGHESI
mercoledì 10 ottobre 2012, seduta n.700

BORGHESI. -
Al Ministro della salute, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

per la costruzione del nuovo polo di «Borgo Trento», il centro d'eccellenza della medicina scaligera di proprietà dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona l'affidamento dei lavori per le opere viene dato all'impresa Bonatti Spa con sede a Parma;

la Bonatti cede in subappalto i lavori di «esecuzione di assistenze murarie agli impianti e ripristini murature» a due ditte emiliane: la Edilperna Srl con sede a Poviglio (Reggio Emilia), amministratore e socio unico Perna Rosario, nato a Gela il 5 settembre 1981, e la Acropoli Srl, anch'essa con sede a Poviglio, amministratore unico Comandatore Emanuele, nato a Mainz (Germania) il 24 maggio 1982;

le due imprese sono impegnate anche nei lavori della nuova stazione ferroviaria di Parma: un appalto da 100 milioni di euro vinto da un'associazione temporanea di imprese in cui figura ancora la Bonatti. A seguito della richiesta presentata dalla Società di trasformazione urbana che si occupa della stazione, però, la prefettura di Reggio Emilia il 27 luglio 2010 emette nei confronti della Edilperna un'interdittiva antimafia;

sul conto di Rosario Perna, infatti, risultano tre segnalazioni di reato: il 4 ottobre 2002 i carabinieri lo diffidano per «condotte integranti illeciti amministrativi» riguardanti il possesso di stupefacenti; il 28 ottobre 2009 gli uomini dell'Arma di Guastalla segnalano Perna all'autorità giudiziaria per «produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope». Il 24 luglio 2010, infine, Perna viene deferito all'autorità giudiziaria dai carabinieri di Bagnolo in Piano perché aveva inoltrato al Ministero dell'interno la richiesta di emersione per colf e badanti relativa a un cittadino extracomunitario per ottenere la regolarizzazione di un'attività lavorativa che, dopo gli accertamenti, era risultata inesistente;

a Perna sono proprie le parentele ingombranti della moglie, Crocifissa Domicoli, classe 1984, figlia di Aurelio Domicoli, nato a Gela il 17 febbraio 1960, noto agli inquirenti come appartenente alla famiglia mafiosa gelese facente capo al clan Rinzivillo;

per queste motivazioni il prefetto di Reggio Emilia, Antonella De Miro, emette l'interdittiva antimafia, che viene inviata per conoscenza anche al direttore generale dell'azienda ospedaliera di Verona. Il quale, immediatamente, revoca l'autorizzazione di subappalto alla Edilperna che, nel giro di qualche giorno, viene allontanata dal cantiere;

la Edilperna era legata ad un'altra ditta che lavorava in subappalto nei cantieri dell'ospedale, la Acropoli Srl, che aveva ricevuto dalla Bonatti una commessa da 50 mila euro. Da una verifica emerge che Emanuele Comandatore, legale rappresentante di quest'ultima, era stato consigliere della Edilperna. Per questa ragione il 20 ottobre 2010 l'azienda scrive alla prefettura di Reggio Emilia per chiedere notizie anche su Acropoli;

il 25 novembre 2010 la De Miro scrive nuovamente al direttore generale confermando i timori dei dirigenti della sanità veronese: «Sono stati acquisiti oggettivi elementi per ritenere sussistente il pericolo di infiltrazioni mafiose tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi dell'attività della ditta Acropoli Srl». Emanuele Comandatore è infatti sposato con Debora Perna, e la Acropoli Srl di Comandatore aveva, il 23 luglio 2010, acquisito Acropoli Sas di Debora Perna per 31.950 euro; il marito, già socio accomandante della Acropoli Sas era diventato così amministratore unico della Acropoli Srl che ha la propria sede legale a Poviglio, in via Ariosto 14, nello stesso appartamento dove sono residenti i due coniugi insieme, sorpresa, a Perna Rosario e consorte;

per la prefettura è evidente l'intreccio tra le due imprese e appare scontato come la «compravendita della Acropoli Sas da parte di Acropoli Srl ha prodotto il risultato di non far più comparire il cognome "Perna" tra i soci ed amministratori della ditta [...] per eliminare del tutto, nei rapporti contrattuali, quel cognome (Perna) che avrebbe comunque ricondotto Perna Debora al medesimo contesto familiare del fratello Perna Rosario»;

con la determina dirigenziale del 28 dicembre 2010, l'azienda ospedaliera di Verona revoca il subappalto alla Acropoli Srl, «con la conseguente immediata interruzione delle lavorazioni in corso e la liberazione del cantiere dalle attrezzature, materiali e macchinari» -:

se il Ministro sia a conoscenza dei fatti;

se non intenda acquisire informazioni più adeguate sulle modalità con cui l'Azienda Ospedaliera Integrata di Verona ha affidato le opere verificando, per i profili di competenza le eventuali omissioni di vigilanza nella fase di subappalto;

se non intenda intervenire, anche in via normativa, per obbligare chi partecipa alle gare di appalto ad indicare fin dall'inizio le possibili imprese subappaltatrici. (4-18039)