LAFFRANCO. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
ai sensi dell'articolo 6 della legge 4 luglio 2005, n. 123, il Ministro della salute presenta al Parlamento una relazione annuale di aggiornamento sullo stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni scientifiche in tema di malattia celiaca, con particolare riferimento ai problemi concernenti la diagnosi precoce e il monitoraggio delle competenze;
la relazione rappresenta un atto particolarmente utile ed importante perché è l'occasione in cui si può veicolare e porre l'attenzione su una patologia particolarmente diffusa nel nostro Paese. Non solo rappresenta anche un utile momento di analisi e riflessione sugli interventi necessari per contrastarla;
la celiachia o malattia celiaca (MC), come sappiamo, è un'enteropatia autoimmune permanente scatenata dall'ingestione del glutine in soggetti geneticamente predisposti;
la malattia celiaca è considerata la più frequente intolleranza alimentare a livello mondiale (7, 8) e a quanto pare sta riuscendo ad estendersi si è infatti rilevato che oggi ha una prevalenza simile all'Europa anche in quelle regioni dove fino agli anni ottanta questa condizione era considerata rara, quali Stati Uniti, Medio-Oriente, Africa Settentrionale e Centrale e Sud-America;
l'unica terapia ad oggi disponibile per il celiaco è una rigida dieta senza glutine da seguire per tutta la vita, la compliance (adesione) alla dieta comporta inevitabili disagi per il celiaco in quanto limita sensibilmente la libertà dell'individuo, è per questo che la celiachia è stata definita malattia sociale sempre nella 123 del 2005. Ricordiamo che anche una piccola contaminazione da glutine riattiva la reazione autoimmunitaria;
l'estrema variabilità dei sintomi e segni con cui la malattia celiaca si manifesta rende spesso la diagnosi della malattia celiaca difficile e di conseguenza frequenti sono i casi di diagnosi tardive o addirittura sbagliate;
una diagnosi precoce e una corretta dieta senza glutine consentono al celiaco di riacquistare uno stato di buona salute ed evitare conseguenze anche irreversibili per la propria salute. Un celiaco diagnosticato che segue correttamente la dieta senza glutine si tramuta anche in un notevole risparmio per il servizio sanitario nazionale in quanto sono molte le patologie correlate alla celiachia;
alla luce di quanto esposto in estrema sintesi, appare comunque chiaro che la diffusione di un'informazione adeguata è lo strumento principale per riuscire a far emergere le diagnosi ancora sconosciute, si stima infatti che circa l'1 per cento della popolazione italiana sia affetta da celiachia (circa 600.000 individui) ma attualmente solo poco più di 120.000 risultano diagnosticati;
la relazione annuale al Parlamento circa l'aggiornamento sullo stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni scientifiche in tema di malattia celiaca, rappresenta, quindi, un'occasione davvero molto importante per riuscire a sensibilizzare l'opinione pubblica e contribuire ad elevare l'attenzione su questa patologia e sugli strumenti necessari ed adeguati per fronteggiarla;
quest'anno, purtroppo, la relazione annuale di aggiornamento sullo stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni scientifiche in tema di malattia celiaca non risulta purtroppo ancora presentata -:
quali siano i motivi di tale ritardo e quali i tempi entro i quali intende assolvere al proprio dovere istituzionale.
(4-18002)