ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17981

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 698 del 08/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: GIANNI PIPPO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 05/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 05/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17981
presentata da
PIPPO GIANNI
lunedì 8 ottobre 2012, seduta n.698

GIANNI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:


supera i 2000 ettari di terreno andati in fumo, questo il bilancio, dei disastrosi incendi che da mercoledì mattina 26 settembre 2012 a domenica 30 settembre 2012, hanno messo in ginocchio il territorio, al confine tra le province di Messina e Palermo. Un vero e proprio disastro ambientale, per l'estrema area occidentale del parco dei Nebrodi comprendente i comuni di Tusa (devastato il bosco di Tartara, sito di interesse comunitario, distrutta la vallata dell'Alesa, sito archeologico di interesse comunitario, distrutte le attività economiche aziende zootecniche e di allevamento) Pettineo, Motta d'Affermo, Santo Stefano di Camastra;


altri comuni interessati quali Sant'Agata di Militello, Patti, Ucria, Librizzi, Naso, Longi, Montalbano Elicona, Mazzarrà Sant'Andrea, area centro orientale;


molti i mezzi e il personale di soccorso che hanno operato per l'intero pomeriggio del 29 settembre 2012 e per la mattinata del 30 settembre 2012, mentre un plauso deve andare agli interventi da parte degli organi di controllo; quattro Canadair impegnati e poi gli uomini del corpo forestale di una decina di comuni, la protezione civile di Tusa e Lascari e le associazioni di volontariato di altri centri della zona, i vigili del Fuoco di Santo Stefano e Cefalù;


numerose abitazioni sono state sgomberate a scopo precauzionale mentre molti anziani sono stati soccorsi con acqua e mascherine per evitare i danni causati dal fumo che ha ricoperto una vasta area mentre a Milianni, (contrada del comune di Tusa) diversi bungalow sono stati lambiti dal fuoco;



chiuse numerose strade interne per la caduta di pietre e di alberi ormai ridotti a tizzoni. Tusa centro, per molte ore è stata isolata mentre si è temuto il peggio per alcune case rurali e per la casa anziani. Sfiorata anche una fabbrica che si occupa di riciclaggio di rifiuti mentre sino a tarda notte decine di allevatori sono stati impegnati a sfidare il fuoco per mettere in salvo il bestiame;


restano in ogni caso i gravi ritardi nella redazione dei piani di protezione civile, per fronteggiare simili emergenze, da parte dei Comuni, la necessità di informare i cittadini dell'importanza di tale piano e dell'importanza di fare esercitazioni di evacuazione, in quanto la maggior parte dei cittadini non sa come comportarsi e dove andare in caso di eventi di tale portata; impreciso l'utilizzo dei mezzi di soccorso a disposizione degli ambiti comunali;


la protezione civile della regione siciliana, ha emesso avvisi relativi a rischio incendi, e nell'attuazione delle fasi operative, invita gli enti ad attuare quanto previsto nei propri documenti e piani di emergenza. In particolare si raccomanda ai sindaci di attivare le procedure previste dal piano comunale di emergenza, per il rischio incendi;

le ragioni di straordinaria necessità ed urgenza che sono alla base della richiesta dello stato di calamità sono da ricercare, nell'individuazione delle criticità che hanno appesantito l'azione della protezione civile nel corso di questi ultimi anni: criticità dovute ad un tessuto normativo che è apparso, sì, rispondente alle esigenze della collettività, ma ha presentato, nel momento attuativo, risvolti che, anche in forza di una malintesa estensione del concetto di emergenza, hanno finito per spostare l'ottica del servizio nazionale della protezione civile, alterando il rapporto tra situazione emergenziale e utilizzo di strumenti normativi straordinari e derogatori;



nell'attuale situazione, oltre ai gravissimi danni al patrimonio boschivo, all'ambiente naturale e al paesaggio, si mette in ginocchio, in un momento di crisi economica e di non occupazione a livello globale, in un territorio dove l'attività economica prevalente è l'allevamento, l'intero sistema economico vero, che tiene ancora il territorio unito;


è fuor di dubbio che si tratta quasi sempre di incendi pianificati, perseguiti con tentativi ripetuti finché lo scopo non viene raggiunto. La ragione di tanto perverso accanimento risiede nella maggior parte dei casi speculare sul business dei rimboschimenti;


è una battaglia di civiltà che ci deve vedere tutti solidali e impegnati a svolgere un'azione comune contro tali eventi -:


se non si ritenga necessario, tenuto conto dei fatti citati in premessa, riconoscere in tempi brevi lo stato di calamità il territorio tra Messina e Palermo interessati da disastrosi incendi nei giorni tra il 26 settembre 2012 e il 30 settembre 2012.
(4-17981)