ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17836

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 693 del 27/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: REGUZZONI MARCO GIOVANNI
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 27/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 12/12/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 12/12/2012
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 12/12/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 12/12/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 12/12/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 12/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI, IL TURISMO E LO SPORT
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 27/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 12/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17836
presentata da
MARCO GIOVANNI REGUZZONI
giovedì 27 settembre 2012, seduta n.693

REGUZZONI, BERNARDINI, MECACCI, BELTRANDI, MAURIZIO TURCO, ZAMPARUTTI e FARINA COSCIONI. -
Al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport.
- Per sapere - premesso che:

la malattia di Behçet (MB) è una vasculite sistemica a eziologia sconosciuta che colpisce le arterie e le vene di grande, medio e piccolo calibro. La malattia di Behçet è una patologia infiammatoria a genesi autoimmune che, per quanto rara, assume grande importanza sociosanitaria, poiché colpisce soggetti in giovane età e dà origine a sintomi clinici pluridistrettuali tra cui quelli contraddistinti da maggiore gravità sono a carico dell'occhio, del sistema nervoso centrale, dell'intestino e dell'albero venoso. I sintomi oculari determinano un progressivo danno alla funzione visiva e in circa un quarto dei pazienti l'esito è la cecità. Il coinvolgimento cerebrale, quello intestinale e le tromboflebiti a carico dei grossi vasi venosi possono essere fatali. Il decorso clinico è caratterizzato da manifestazioni ricorrenti mucoso-cutanee, oculari, articolari, vascolari, gastrointestinali e neurologiche. L'insorgenza della malattia è significativamente più frequente nei soggetti HLA-B51 positivi. C'è accordo unanime tra i ricercatori che la malattia sia sostenuta da meccanismi di natura autoimmune con risposta di tipo Th1-dipendente;

un recente studio di popolazione condotto a Reggio Emilia ha evidenziato un'incidenza di 0,24 casi/100.000/anno. In assenza di esami di laboratorio e strumentali specifici, la diagnosi è clinica e si basa sulla presenza di tre sintomi: afte orali, afte genitali, segni oculari (uveiti, neuriti ottiche, glaucoma). La positività B51 viene usata a conferma della diagnosi soprattutto quando manca uno dei tre sintomi clinici. Le manifestazioni cliniche della MB sono proteiformi e la tendenza a recidivare ne rappresenta il comune denominatore. I sintomi cutanei e a livello delle mucose rappresentano le manifestazioni più frequenti, mentre l'uveite, la meningoencefalite, le trombosi dei grossi vasi e la colite sono le più gravi. La terapia varia a seconda delle manifestazioni cliniche e si basa su corticosteroidi, colchicina, talidomide, immunosoppressori (azatioprina, ciclosporina); nei casi più gravi vengono somministrati con efficacia anti-TNF alfa (infliximab, adalimumab, etanercept) -:

se e quali azioni il Governo abbia attuato o intenda attuare ai fini di:

a) promuovere una migliore conoscenza della patologia in argomento che permetta di sviluppare terapie efficaci e prassi condivise sia in Italia sia a livello internazionale;

b) sostenere le famiglie e i bambini in età scolare e prescolare;

c) sviluppare la ricerca in questo settore;

quali ricerche scientifiche o trial clinici riguardanti la patologia in argomento siano in corso nel nostro Paese, quali siano le relative tempistiche, i risultati raggiunti e l'impegno del settore pubblico al riguardo;

se la citata ricerca condotta a Reggio Emilia abbia avuto un prosieguo scientifico e quale;

quali siano i principali centri di eccellenza del nostro Paese per la cura di detta patologia;

se e quali forme di coordinamento siano state o si intendano attuare ai fini di concentrare in centri di eccellenza le principali competenze mediche, biologiche e scientifiche riguardanti la patologia in argomento. (4-17836)