ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17833

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 693 del 27/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: LARATTA FRANCESCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 27/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27/09/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 03/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17833
presentata da
FRANCESCO LARATTA
giovedì 27 settembre 2012, seduta n.693

LARATTA. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

l'interrogante ha più volte segnalato, con atti di sindacato ispettivo, al Governo e in particolare al Ministro della salute, la condizione ormai insostenibile della sanità in Calabria;
in seguito alle scelte operate dal commissario Scopelliti con il piano di rientro dal deficit, la rete ospedaliera è stata di fatto smantellata. La chiusura, o il ridimensionamento drastico, di 17 piccoli ospedali, senza una riqualificazione adeguata e indispensabile degli ospedali rimasti operativi, ha provocato un vero e proprio caos. I pronto soccorso degli ospedali operano in condizioni assurde, tanto che risulta essere sempre più a rischio la sicurezza dei pazienti costretti a farvi ricorso. Ma in preda a confusione e caos è la grandissima parte dei Reparti ospedalieri, in condizione di abbandono e privati del personale necessario, del tutto insufficienti a far fronte alle necessità dei pazienti. Gli ospedali appaiono così, quotidianamente, in preda alla confusione, nel generale smarrimento dei medici e del personale, che sono le «altre vittime» del caos-sanità in Calabria;

nel corso degli ultimi mesi, per come già segnalato con altre precedenti interrogazioni, con il consigliere regionale calabrese Carlo Guccione, l'interrogante ha avuto modo di far visita agli ospedali di Cosenza, Rossano, Corigliano, Paola, Cetraro, Castrovillari, Praia, Trebisacce, Cariati, Vibo Valentia, Rogliano, San Marco Argentano, Lungro, Acri, San Giovanni in Fiore, verificando una condizione ormai del tutto insostenibile;

particolarmente grave è risultata, nel corso dell'estate appena terminata, la condizione degli ospedali delle zone turistiche del cosentino (in particolar modo quelli di Paola, Cetraro, Rossano e Corigliano) dove i pronto soccorso (ormai privati di tutto) sono stati letteralmente presi d'assalto;

e proprio la condizione di uno di questi ospedali, quello di Rossano (per la verità molto simile a quella di altri), risulta così grave che, dopo il lungo silenzio del commissario Scopelliti, è stato necessario presentare un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Rossano, affinché verifichi se si siano consumati reati ai danni dei cittadini, fino a mettere in forse il costituzionale diritto alla salute e in dubbio i livelli essenziali di assistenza e cura -:

se il Governo sia a conoscenza delle condizioni della sanità calabrese e di quanto denunciato in premessa;

cosa intenda fare affinché sia garantito il diritto alla salute e i livelli essenziali di assistenza;

se non intenda verificare nel dettaglio le condizioni in cui sono stati costretti a funzionare gli ospedali calabresi, in particolare quelli di Rossano, Corigliano, Paola, Castrovillari e Cetraro;

se sia a conoscenza del rischio che corrono le popolazioni delle aree interne calabresi (in particolare quelli di San Giovanni in Fiore e Acri in provincia di Cosenza) dove operano in condizioni del tutto insufficienti i sedicenti «ospedali di montagna», ridotti in realtà a veri e propri ambulatori;

se sia a conoscenza del funzionamento delle cosiddette «case della salute» che avrebbero dovuto prendere il posto dei piccoli ospedali soppressi, e che ancora non sono state messe nelle condizioni di dare risposte ai pazienti, che ormai vagano nel vuoto di una regione che non sa più garantire le cure ai propri cittadini. (4-17833)