ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17820

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 692 del 26/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: EVANGELISTI FABIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 26/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17820
presentata da
FABIO EVANGELISTI
mercoledì 26 settembre 2012, seduta n.692

EVANGELISTI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

l'azienda ferroviaria AnsaldoBreda, controllata dà Finmeccanica spa, è la principale società italiana di costruzioni di rotabili per il trasporto su ferro che si occupa di progettazione e costruzione di treni/completi ad alta velocità, di elettrotreni metropolitani/suburbani (TAF e TSR) è di tram (Sirio);

la citata azienda è una risorsa fondamentale per tutto il tessuto industriale della Toscana, un fiore all'occhiello del manifatturiero di qualità italiano e, soprattutto, una garanzia di lavoro per oltre millecinquecento famiglie;

tuttavia, negli ultimi mesi si susseguono notizie e dichiarazioni riguardanti la cessione di AnsaldoBreda che, a seguito di quelle che l'interrogante giudica delle scellerate decisioni industriali rivelatesi sbagliate, negli ultimi 6 anni ha dovuto ripianare perdite per un miliardo di euro;

lo smantellamento di tale patrimonio industriale, strategico, di primaria importanza avrebbe conseguenze nefaste sulle prospettive occupazionali dei 2.400 lavoratori e delle circa 40 società dell'indotto e del cosiddetto «incentrato», attive intorno agli stabilimenti di Pistoia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo;

il piano di risanamento di AnsaldoBreda è costituito essenzialmente da tagli al personale e non contiene alcuna concreta strategia di rilancio competitivo e produttivo come già segnalato dall'interrogante in altre cinque interrogazioni parlamentari fin dal 2009, anche con riferimento all'uscita di Finmeccanica dai settori civili che significherebbe il totale abbandono della presenza italiana in comparti strategici per l'ammodernamento del Paese, con la conseguenza di lasciare questo mercato in mano a imprese straniere con ulteriori aggravi della bilancia commerciale italiana;

per converso, il sostegno alle politiche di investimento e sviluppo del settore delle infrastrutture civili come il ferroviario e l'energia rappresenterebbero, invece, elementi importanti e qualificanti di una nuova concezione dello sviluppo sostenibile;

l'azienda, a parere dell'interrogante, ha disatteso quelle che erano le aspettative del sindacato e dei lavoratori, laddove ci si sarebbe aspettati un'esposizione schematica dei carichi di lavoro, un piano di consegne, uno stato di avanzamento delle lavorazioni in produzione; una produzione quella in corso, che segna un picco da qui ai prossimi 6 mesi e che vedrà il rientro dei lavoratori del decentrato costretti alla cassa integrazione o peggio messi in mobilità dalle loro aziende;

il 18 settembre 2012, nel corso di un incontro tra organizzazioni sindacali e azienda, quest'ultima si è mostrata unicamente disponibile a un confronto esaustivo sulla produzione in essere per il prossimo mese di ottobre, produzione completamente legata alla politica di approvvigionamenti e forniture che è interamente condizionata dalle scelte di budget che Finmeccanica dovrà compiere entro la fine del prossimo mese di novembre;

nel citato incontro è emerso chiaramente che l'unica forma di finanziamento e di garanzia finanziaria di Ansaldobreda è data dalla capacità di produrre e consegnare le commesse in atto del treno Vivalto e dello Stadler, situazione che condiziona tutto il funzionamento dell'azienda; gli investimenti produttivi e l'acquisto dei materiali necessari alla realizzazione del nuovo ETR 1000 sono infatti tutti legati alla capacità di autofinanziamento dell'azienda;

la capacità di auto finanziamento fin qui è stata appena sufficiente ad approvvigionare alla meglio alcuni dei fabbisogni della produzione, causando per contro un pericoloso ritardo nei pagamenti di tutti i fornitori, condizione questa, che se perdura potrebbe far avvicinare lo stato di insolvenza; in tale contesto emerge l'irresponsabilità del gruppo dirigente di Finmeccanica, che nonostante l'impegno dimostrato dai lavoratori continua a non sostenere in alcun modo Ansaldobreda, che, senza il necessario supporto finanziario e produttivo, non potrà raggiungere né i livelli di competitività che il mercato richiede, né di mettere in produzione i 50 nuovi treni ETR 1000;

gli interrogativi restano sempre gli stessi: dove si troveranno le risorse finanziarie necessarie per comprare i materiali, senza l'intervento dell'azionista; quali saranno gli investimenti produttivi; come si potranno realizzare le gare per treni regionali;

l'azionista Finmeccanica, e anche il Governo, si dimostrano, a parere dell'interrogante, latitanti rispetto a una situazione che ha bisogno di risposte urgenti, prima che diventi insostenibile;

dopo quasi un anno dalla presentazione di un'interrogazione dell'interrogante circa il rischio della vendita della citata azienda e la mancanza di politiche industriali da parte del Governo, mancano ancora risposte sul futuro di Ansaldobreda e sulle scelte di Finmeccanica;

le condizioni sono ormai tali da chiarire il futuro industriale del settore ferroviario, Ansaldobreda nonostante tutto continua ad acquisire commesse e ad avere un discreto successo sui mercati, con un miglioramento tendenziale che a livello produttivo comincia a essere tangibile -:

quali interventi intenda adottare per scongiurare un ulteriore impoverimento produttivo e sociale e la vendita di un settore strategico dell'economia nazionale e locale, anche impegnando Finmeccanica a illustrare le reali intenzioni sugli assetti produttivi in Toscana e sul futuro dell'Ansaldo Breda;

se non ritenga di sollecitare una concreta strategia di politica industriale volta a dare certezze sul futuro dell'azienda, favorendo anche la creazione di un polo nazionale della costruzione ferroviaria che blocchi immediatamente qualsiasi decisione di dismissione di imprese strategiche, come Ansaldo Breda, e che predisponga un piano di riorganizzazione dell'intero settore;

quale sostegno e quali garanzie il Governo intenda sollecitare all'azionista summenzionato affinché gli sforzi fin qui fatti non rischino di essere vanificati dagli eventi.(4-17820)