Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-17804
presentata da
GIORGIO MERLO
mercoledì 26 settembre 2012, seduta n.692
GIORGIO MERLO. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:
lo storico reggimento del Nizza Cavalleria è presente a Pinerolo ininterrottamente dal 1946, e già presente nell'Ottocento, starebbe per lasciare Pinerolo per trasferirsi a Bellinzago;
la scelta del vertice dello Stato maggiore dell'Esercito, se confermata, sarebbe dettata da motivazioni logistiche per contenere i costi e razionalizzare l'uso delle strutture militari e vedrebbe il trasferimento a Pinerolo, da Oulx del 3
o Alpini;
ora, al di là delle decisioni ovviamente autonome e discrezionali del vertice dell'Esercito, è indubbio che una scelta del genere impoverirebbe la presenza militare a Pinerolo ma, soprattutto, indebolirebbe il ruolo storico e culturale che il blasonato Reggimento del Nizza Cavalleria ha avuto nella città torinese e, di conseguenza, nella regione e nell'intero Paese -:
a tal fine quali siano le iniziative che il Ministro intenda intraprendere per scongiurare quella ipotesi e per confermare, invece e ancora, la presenza del reggimento Nizza Cavalleria a Pinerolo.
(4-17804)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata martedì 27 novembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 724
All'Interrogazione 4-17804
presentata da
GIORGIO MERLO
Risposta. - In primo luogo, premesso che non è stata ancora assunta alcuna decisione definitiva in merito allo storico reggimento Nizza cavalleria di stanza a Pinerolo, faccio osservare che, più in generale, la questione relativa alla configurazione dei comandi ed unità operative proiettabili si deve collocare nel più ampio quadro del progetto di revisione dello strumento militare.
In particolare, nell'ambito di tale progetto, sono in corso anche specifici approfondimenti tesi a definire tale configurazione nell'ottica di perseguire un ottimale rapporto costi/efficacia.
I criteri capacitivi ed organizzativi alla base di tale studio sono la:
riconfigurazione in senso riduttivo delle brigate (da 11 a 9), secondo una struttura «pluriarma», che prevede l'integrazione delle capacità esistenti con quelle di esplorazione terrestre e di supporto logistico diretto;
valorizzazione del patrimonio infrastrutturale disponibile, investendo sulle strutture più moderne e/o che presentano minori costi di esercizio;
concentrazione (o mantenimento) delle unità nelle prossimità delle aree addestrative più idonee alle specifiche attività operative;
salvaguardia di denominazioni e bandiere/stendardi delle unità operative che vantano più antiche tradizioni e decorazioni;
massimo contenimento dei costi connessi con ciascun provvedimento.
In tale quadro, desidero rammentare che il progetto di revisione mira ad una razionalizzazione dello strumento militare che, eliminando ridondanze ed inefficienze, consenta di correggere l'attuale sbilanciamento delle componenti strutturali di spesa e di conseguire uno strumento operativamente efficace e sostenibile, a fronte delle risorse disponibili, che contemperi le esigenze prioritarie di difesa nazionale, e quelle correlate alla partecipazione alle missioni internazionali.
Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.