BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, al Ministro per la coesione territoriale, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
le misure per l'Agenda digitale per l'Italia possono ridurre il deficit dello Stato di 19 miliardi di euro entro il 2013, riducendo il rapporto deficit/Pil dall'3,9 per cento all'1,5 per cento, e stimolare al contempo una crescita del Pil tra lo 0,69 per cento e l'1,30 per cento;
i risultati provengono da una ricerca del politecnico di Milano che dimostrano come l'innovazione digitale possa rappresentare una chiave per la ripresa del Paese;
il risparmio di 19 miliardi verrebbe da: una riduzione della spesa per gli acquisti della pubblica amministrazione con un risparmio di 4 miliardi di euro; un aumento della produttività della pubblica amministrazione grazie un miglioramento dell'efficienza, con un risparmio di 15 miliardi di euro;
l'incremento del PIL tra lo 0,69 e l'1,3 per cento sarebbe generato da: lo stimolo della domanda ICT della pubblica amministrazione (+0,03-0,05 per cento) nell'ipotesi di 150 milioni di euro di investimenti in più in innovazione ICT; lo stimolo agli investimenti ICT delle imprese per un valore di 150 milioni in più rispetto al valore attuale (+0,03-0,05 per cento del PIL); nuovi investimenti in start-up, nell'ipotesi di 150 milioni di euro in più a sostegno della nuova imprenditorialità (+0,05-0,10 per cento del PIL); lo sviluppo delle reti fisse next generation networking, con investimenti da 3-4 miliardi di euro (+0,40-0,70 per cento del PIL); lo sviluppo delle reti mobile LTE, con investimenti da 1,5-2 miliardi di euro (+0,18-0,40 per cento del PIL) -:
se i fatti narrati in premessa corrispondano al vero e, nell'eventualità positiva, se ritengano opportuno e utile assumere i provvedimenti descritti.(4-17790)