ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17779

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 691 del 25/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 25/09/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 25/09/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 25/09/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 25/09/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 25/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 25/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17779
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
martedì 25 settembre 2012, seduta n.691

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

da un reportage realizzato da la Gazzetta del Mezzogiorno, edizione di Lecce, si confermano le gravi carenze del carcere di Borgo San Nicola di Lecce, già emerse nel corso di una visita ispettiva condotta da esponenti radicali il 19 maggio 2012, tra le quali spicca una vera e propria emergenza sanitaria;

come ha avuto modo di descrivere Mario Chiarelli, dirigente responsabile dell'area sanitaria del carcere, «Borgo San Nicola va inteso come un ospedale da 1.200 posti letto. Una struttura in cui gli ospiti hanno sempre bisogno di assistenza, soprattutto psichiatrica, vivendo 20 ore su 24 in cella»; il dirigente sanitario ha poi fatto presente che «Abbiamo bisogno di medici che svolgano per 24-36 ore settimanali la loro opera presso il carcere in modo da garantire continuità assistenziale»;

per una popolazione sanitaria di 1.300 detenuti, vi sono infatti solo 13 medici e 26 infermieri e anche se la ASL di Lecce ha aumentato la pianta organica degli infermieri immettendo sei unità negli ultimi mesi - il che consente di avere almeno un infermiere fisso in tutti i reparti - continuano a essere scarse le consulenze specialistiche e la dotazione strumentale;

71 sono i detenuti che risultano in trattamento sostitutivo per tossicodipendenti, 16 con HIV, 69 HCV, 3 gli alcolisti, 4 con epatite B, 3 con la scabbia, 32 affetti da disturbi psichiatrici cronici e 300 sottoposti a terapie psichiatriche;

per quanto riguarda gli specialisti, vi sono: un chirurgo (6 ore settimanali), un endocrinologo (6 ore), un odontoiatra (20 ore), due dermatologi (14 ore ciascuno), due psichiatri (32 ore in tutto), un medico delle tossicodipendenze (36 ore), uno pneumologo (20 ore), un infettivologo (12 ore), un oculista (6 ore), un ortopedico (3 ore);

in particolare non risultano soddisfatte le richieste della direzione generale che chiede un ecografo, uno spirometro, un ecocardigrafo, mentre ragioni di sicurezza non hanno finora consentito di attivare un sistema di tele-radiologia, con macchinario installato nel carcere per inviare via internet l'esito degli esami all'esterno, il che consentirebbe anche di far fronte alle difficoltà di provvedere alle traduzioni dei detenuti all'ospedale per effettuare diagnosi strumentali;

mancano inoltre un marcatempo per i turni e un sistema per le prenotazioni di consulenze esterne senza contare che, secondo quanto riferisce Claudia Casser, infermiera professionale specializzata nel trattamento di tossicodipendenza e rappresentante sindacale della Cisl Fp, nell'infermeria manca un impianto elettrico con messa a terra, il locale del pronto soccorso non è adeguatamente attrezzato e le condizioni igieniche dei locali non garantiscono in alcun modo la sterilità di ambienti e strumenti;

secondo Ruggiero D'Amato, agente penitenziario e vicesegretario provinciale dell'Osapp che lavora a Lecce nel nucleo traduzioni e piantonamento, manca personale (763 gli agenti previsti, 721 le unità effettive e 42 i custodi mancanti), l'85 per cento dei blindati e dei furgoni in dotazione hanno oltre 400 mila chilometri (al punto che se dovessero essere fermati da un altro corpo di polizia verrebbero sequestrati), la cancelleria è inesistente e gli arretrati di straordinari non retribuiti risale addirittura al 2008;

nel corso dell'estate vi sono stati momenti in cui un solo agente ha dovuto seguire due sezioni, cioè fino a 150 detenuti in una situazione in cui non c'è climatizzazione, né sistemi di areazione o riscaldamento, né postazioni nei corridoi in cui lavorare in sicurezza il che fa dire a D'Amato che «paradossalmente dobbiamo dire grazie alla popolazione detenuta...» riferendosi al senso di responsabilità rispetto a una situazione in cui «se un giorno dovesse decidere di organizzare una rivolta, nel giro di due ore prenderebbe il carcere in mano»;

un detenuto della Costa d'Avorio, Ibrahim, spiega che il cibo non è male ma è scarso, le condizioni igieniche sono al limite del sopportabile, non è possibile fare la doccia perché la struttura è vecchia e non ci sono docce in cella, da tempo non viene fornito dentifricio, sapone o detersivo e anche l'assistenza di volontari sta venendo meno;

il direttore del carcere Antonio Fullone, che sta gestendo al meglio la situazione, ha messo a punto un piano di interventi che prevedono:

a) una riqualificazione dei luoghi con tinteggiatura, lavori sui sistemi elettrici e idraulici, tra cui la sostituzione nelle celle dei bidet con piatti doccia l'installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti, il che potrebbe far risparmiare 35 mila euro mensili di Golletta con lavori da affidare ai detenuti;

b) contrasto al disagio psichico attraverso un aggiornamento del protocollo di accoglienza, in accordo con l'Asl;

c) sostegno alle situazioni di svantaggio rivolto a stranieri, tossicodipendenti e detenuti protetti;

d) sostegno alla genitorialità nella convinzione che «un aggiornato concetto di pena deve evitare che il peso della detenzione ricada anche su componenti esteri alla persona detenuta» e che prevede, oltre alle esperienze consolidate come la festa dell'affettività, progetti con provincia di Lecce, Asl, ufficio per l'esecuzione penale esterna (Uepe) per la cura dei rapporti tra detenuti e loro famiglie;

e) un protocollo da rendere operativo tra Uepe e comunità Speranza per gestire il momento della dimissione di persone non autonome e prive di riferimenti esterni;

f) trattamento penitenziario volto a impegnare i detenuti in azioni umanitarie e culturali per le quali sono state inaugurate salette di socialità e il campo sportivo ma che necessitano di un incremento dell'offerta delle biblioteche e di un'apertura all'esterno per manifestazioni culturali;

g) un disciplinare da formulare con l'Uepe per modulare i tempi dell'osservazione della personalità;

h) rafforzamento delle realtà lavorative già presenti e sviluppo di altre;

i) miglioramento dei rapporti con il territorio attraverso tavoli periodici per settori di intervento aperti alle istituzioni e alle associazioni di volontariato con un'idea di sperimentare forme di riparazione sociale, cioè interventi pulizia o piccola manutenzione su spazi pubblici da realizzare fuori dal carcere -:

quali iniziative, per quanto di competenza intendano assumere per far fronte alle criticità esposte in premessa, in particolare per quanto riguarda gli aspetti igienico sanitari, l'adeguamento dell'organico medico-infermieristico e della strumentazione diagnostica, dell'organico del personale di custodia e trattamento, e per sostenere l'articolato progetto del direttore del carcere di Lecce per migliorare la struttura, a partire dalla installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti della struttura che consentirebbe di risparmiare sulla bolletta elettrica oltre che di dar lavoro ai detenuti. (4-17779)