DI PIETRO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri.
- Per sapere - premesso che:
la procura di Campobasso ha chiesto un nuovo rinvio a giudizio per il presidente della regione Molise, Michele Iorio, in questa occasione con l'accusa di abuso d'ufficio ed indebita erogazione di fondi statali nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dei fondi erogati dopo il sisma che ha colpito parte del territorio molisano nel 2002;
secondo la procura, Michele Iorio, immediatamente dopo la nomina a commissario per l'emergenza post-terremoto, con atto monocratico - quale «favore elettorale propagandistico» - allargò «abusivamente» l'area del cratere ad altri 69 comuni della provincia di Campobasso, rispetto ai 14 inclusi nell'elenco stilato dall'ordinanza della protezione civile;
oltre ai 69 comuni, risultano inclusi tra i beneficiari del fondo per l'emergenza del terremoto - fondi pubblici destinati al risarcimento dei territori colpiti - anche 19 parrocchie, le quali ottennero circa nove milioni di euro: i 69 comuni e le 19 parrocchie risulterebbero, dunque, indebiti percettori di fondi pubblici, per un totale di 143 milioni di euro;
l'indebito allargamento del novero dei beneficiari ha senza dubbio penalizzato i 14 comuni legittimamente riconosciuti colpiti dalla relativa ordinanza, che avrebbero dovuto percepire tutti i fondi pubblici e che sono stati considerati dalla procura, al pari del Ministero dell'economia e delle finanze e della Presidenza del Consiglio dei ministri, parti lese;
anche la ricostruzione post-sisma - ferma, a distanza di dieci anni, al 30/35 per cento nonostante il miliardo di euro stanziato - sembra assumere i caratteri di quello che all'interrogante appare il «modello Iorio», vale a dire di un sistema cui consegue un uso personale e disinvolto delle risorse pubbliche, a scapito dei cittadini molisani tutti - l'interrogante ricorda in proposito che presso la procura di Campobasso sono aperte almeno 8 inchieste inerenti a fatti ed atti compiuti dal Presidente Iorio nelle molteplici funzioni cumulate negli anni, di governatore e di commissario per le diverse emergenze;
fermo il principio della presunzione di non colpevolezza di cui al secondo comma dell'articolo 27 della Costituzione, ad avviso dell'interrogante appare del tutto inopportuna la permanenza in carica di Michele Iorio nelle funzioni commissariali, posto che esse non possano essere disgiunte dalle capacità di buon governo dei soggetti che vi sono chiamati - funzioni che sono da ascriversi a quelle funzioni pubbliche da adempiersi con disciplina e onore, ai sensi dell'articolo 54, comma secondo, della Costituzione;
sui fatti indicati ha indagato anche la Guardia di finanza, per conto della procura della Corte dei Conti che ha ipotizzato, a carico di Michele Iorio, un danno erariale di 158 milioni di euro, con ciò giungendo alle medesime conclusioni a cui è giunta la procura di Campobasso -:
fermo restando il corso giudiziario degli eventi descritti in premessa, se ritengano che i fatti che continuano a susseguirsi, oggetto, insieme alla presente, di numerosi altri strumenti del sindacato ispettivo presentati dall'interrogante, e che investono la persona di Michele Iorio siano compatibili con le cariche che continua a ricoprire, in particolare quella inerente alle funzioni di commissario straordinario, di nomina governativa.(4-17751)