ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17741

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 689 del 20/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: EVANGELISTI FABIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 20/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 20/09/2012
Stato iter:
23/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/10/2012
DE MISTURA STAFFAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/10/2012

CONCLUSO IL 23/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17741
presentata da
FABIO EVANGELISTI
giovedì 20 settembre 2012, seduta n.689

EVANGELISTI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

risulta all'interrogante che il Ministero degli affari esteri abbia appaltato a una multinazionale privata, non meglio identificata, tutto il lavoro che prima veniva svolto dagli impiegati dei consolati, come per esempio il rilascio dei visti; per fare qualche esempio: sul sito del consolato generale italiano a Shanghai viene chiesto di presentare la domanda direttamente all'Italy Visa Application Center (IVAC) che è estranea al consolato (l'Ivac è, infatti, un fornitore di servizi gestito da una società privata, autorizzato a ricevere le domande di visto); sul sito dell'ambasciata di Mosca viene indicato che le domande di visto possono essere presentate direttamente al consolato o per il tramite delle società VMS di Mosca e CVB di Ekaterinburg alle quali è stato affidato il servizio di raccolta delle domande di visto per l'Italia -:

se si tratti di un caso isolato o di una pratica consolidata;

se non ritenga che tale decisione contrasti con l'avvio di una revisione della spesa che ha riguardato anche tutto il comparto consolare. (4-17741)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 23 ottobre 2012
nell'allegato B della seduta n. 707
All'Interrogazione 4-17741 presentata da
FABIO EVANGELISTI

Risposta. - I servizi consolari, sono assicurati dal Ministero degli affari esteri, attraverso la rete di ambasciate e consolati italiani all'estero, che non possono demandare ad enti terzi la titolarità delle proprie funzioni. In alcuni casi e per alcuni servizi è prevista la possibilità di ricorrere alla collaborazione con società esterne.
Per quanto riguarda i visti, la collaborazione fra gli uffici consolari e le società che forniscono alcuni servizi esterni di supporto per la raccolta delle domande di visto, comunemente definiti in «outsourcing», è regolata dal codice comunitario dei visti (regolamento Comunità europea 810/2009) che, all'articolo 43 e con l'allegato X, stabilisce condizioni e limiti in base ai quali uno Stato membro può farvi ricorso. Sulla base della normativa comunitaria, è escluso ogni coinvolgimento della società esterna nel processo decisionale sulla domanda di visto, che resta di esclusiva competenza dell'ufficio consolare. Il fornitore esterno di servizi, che è sempre soggetto al controllo della rappresentanza diplomatico-consolare di riferimento, può essere autorizzato a fornire informazioni sui requisiti e sui documenti giustificativi richiesti per presentare domanda di visto, gestire gli appuntamenti, riscuotere i diritti per i visti, raccogliere le domande dei richiedenti per trasmetterle all'ufficio consolare e riconsegnare al richiedente la documentazione, una volta completato l'iter di trattazione della pratica.
Viene, comunque, sempre garantita la possibilità al richiedente di presentare domanda di visto direttamente presso l'ufficio consolare competente, senza avvalersi dei servizi della società esterna.
Il codice visti prevede, inoltre, che nel selezionare un fornitore esterno di servizi vanno «fatte salve le norme in materia di appalti pubblici e concorrenza» e che lo Stato membro «verifica la solvibilità dell'impresa, comprese le licenze necessarie, l'iscrizione al registro delle imprese, lo statuto ed i contratti bancari». Inoltre, anche sulla base di un parere dell'Avvocatura generale dello Stato, le sedi diplomatico-consolari fanno riferimento ai princìpi di buon andamento e imparzialità che, secondo l'articolo 97 della Costituzione, devono ispirare l'operato della pubblica amministrazione, ed ai princìpi di economicità, efficacia e pubblicità, richiamati dalla legge n. 241/90 come criteri di riferimento dell'attività amministrativa. A tal fine, le rappresentanze interessate all'esternalizzazione procedono alla selezione degli affidatari del servizio attraverso una procedura cui viene fornita adeguata pubblicità, al fine di effettuare la migliore scelta possibile tra tutti gli operatori affidabili presenti sul mercato.
Il ricorso a fornitori esterni di servizi non prevede oneri per l'amministrazione pubblica, in quanto sono a carico degli utenti i costi per i suddetti servizi addizionali (nei limiti del tetto massimo previsto dalla normativa di riferimento, pari alla metà dei diritti per un visto Schengen). Inoltre, lungi dal contrastare con i recenti provvedimenti in materia di revisione della spesa, tale forma di collaborazione ha svolto un ruolo chiave nel rilevante incremento registrato negli ultimi anni dalla nostra rete diplomatico-consolare nel rilascio dei visti d'ingresso, che ha raggiunto nel 2011 un tasso del +11 per cento, confermato dal +12,7 per cento del primo semestre di quest'anno. Il lavoro svolto da tali società esterne permette di raggiungere un più ampio bacino di utenti e garantisce, soprattutto laddove il flusso di richieste è maggiore, un più efficiente servizio nel settore dei visti, necessario per accompagnare lo sviluppo delle relazioni economico-commerciali, nonché delle nuove rotte di flussi turistici verso l'Italia, soprattutto con quei Paesi emergenti ancora soggetti all'obbligo di visto. Ad oggi, circa cinquanta uffici consolari italiani si avvalgono, per servizi diversi, della collaborazione di società esterne e ciò permette, soprattutto in Paesi molto vasti, di offrire un servizio più accessibile all'utenza. Per gli stessi motivi, oltre all'Italia, anche i principali partner europei fanno un ampio ricorso a dette collaborazioni esterne.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Staffan de Mistura.