ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17728

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 689 del 20/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: BELTRANDI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 20/09/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 20/09/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 20/09/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 20/09/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 20/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 20/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 22/10/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17728
presentata da
MARCO BELTRANDI
giovedì 20 settembre 2012, seduta n.689

BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:


in un rapporto denominato «Mamme nella crisi» presentato il 18 settembre 2012 al Senato emerge un dato riguardante l'occupazione femminile, che nel 2010 si attesta al 50,6 per cento per le donne senza figli - ben al di sotto della media europea pari al 62,1 per cento - ma poi scende al 45,6 per cento già al primo figlio, al 35,9 per cento se i figli sono due e al 31,3 per cento nel caso di tre o più figli;


una verifica sul campo, condotta per il biennio 2008-2009 ha reso noto che ben 800 mila mamme hanno dichiarato di essere state licenziate o di avere subito pressioni in tal senso in occasione di una gravidanza. E in Italia si assiste al solito circolo vizioso: occupazione femminile ai minimi, servizi di cura all'infanzia quasi inesistenti, bassa natalità, con una pesante ricaduta sul benessere dei bambini;


le interruzioni del lavoro per costrizione alla nascita di un figlio, che erano pari al 2 per cento nel 2003, sono quadruplicate nel 2009 diventando l'8,7 per cento del totale delle interruzioni di lavoro. L'Italia ha il record sui tassi di inattività, e ciò vale soprattutto per le donne, in particolare per la fascia più giovane e in piena età feconda (25-34 anni): inattivo il 35,6 per cento nel 2010 e il 36,4 per cento nel 2011. Anche quando il lavoro per le donne c'è, la qualità peggiora: nel 2010 è diminuita l'occupazione qualificata in favore di quella a bassa specializzazione, dalle collaboratrici domestiche alle addette ai call center;


l'incremento negli ultimi anni del part-time, per quanto riguarda soprattutto le madri lavoratrici, è dovuto quasi esclusivamente all'aumento di quello involontario, cioè non scelto ma accettato per la mancanza di occasioni di lavoro a tempo pieno, con una percentuale nel 2010 del 45,9 per cento sul totale dell'occupazione a tempo ridotto, quasi il doppio della media Ue a 27 (23,8 per cento);


tra le categorie più vulnerabili ci sono le mamme di origine straniera e quelle mamme sole, i cui figli sono i più esposti al rischio di povertà con una percentuale del 28,5 per cento contro il 22,8 per cento della media dei minori in Italia. Ma l'orizzonte è scuro anche per le giovani donne che, se sono in possesso del solo diploma, fanno i conti con un tasso di occupazione ben inferiore a quello dei coetanei di sesso maschile: 37,2 per cento contro il 50,8 per cento -:


se i fatti narrati in premessa corrispondano al vero e, nell'eventualità positiva, quali eventuali provvedimenti vogliano assumere a supplemento di quanto già previsto dai testi normativi già sottoposti al voto delle camere e positivamente recepiti nell'ordinamento giuridico per dare soluzione al problema descritto in premessa. (4-17728)