ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17708

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 689 del 20/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: PISICCHIO PINO
Gruppo: MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Data firma: 20/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BOCCI GIANPIERO PARTITO DEMOCRATICO 20/09/2012
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 20/09/2012
FABBRI LUIGI MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA 20/09/2012
CAVALLARO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 20/09/2012
GINOBLE TOMMASO PARTITO DEMOCRATICO 20/09/2012
RIA LORENZO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 20/09/2012
TESTONI PIERO POPOLO DELLA LIBERTA' 20/09/2012
CASSINELLI ROBERTO POPOLO DELLA LIBERTA' 20/09/2012
LO PRESTI ANTONINO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 20/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 20/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17708
presentata da
PINO PISICCHIO
giovedì 20 settembre 2012, seduta n.689

PISICCHIO, BOCCI, OLIVERIO, FABBRI, CAVALLARO, GINOBLE, RIA, TESTONI, CASSINELLI e LO PRESTI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro della difesa, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

il superamento dell'attuale crisi che sta incidendo pesantemente sull'economia italiana impone, di adottare iniziative che permettano al sistema produttivo italiano di essere sempre più competitivo nel nuovo scenario internazionale. Per ottenere questo obiettivo di crescita, condiviso da tutte le forze politiche e sociali, il nostro Paese deve puntare con decisione su produzioni ad alto valore aggiunto e soprattutto su prodotti tecnologicamente avanzati. Di qui l'esigenza di promuovere un decisivo sforzo per una politica industriale che favorisca l'innovazione nei settori di punta;

nell'area delle alte tecnologie, che ha rappresentato tradizionalmente un punto di forza per il Paese, si sono dovuti registrare negli ultimi decenni alcuni passi indietro. Uno dei settori che invece è rimasto pienamente vitale e in grado di ulteriore sviluppo è l'industria dell'aerospazio, sicurezza e difesa, nella quale è stato creato un patrimonio nazionale di tecnologie strategiche. In forza di tale patrimonio questa industria assicura occupazione qualificata in Italia a oltre cinquantamila persone di alto livello scientifico e tecnico (oltre il 30 per cento ingegneri/laureati in discipline scientifiche) e fornisce un contributo significativo al prodotto interno lordo e alla bilancia commerciale del Paese. È da rimarcare che tale settore produttivo è presente (e costituisce una realtà significativa) in molteplici regioni, sia settentrionali (principalmente Piemonte, Lombardia e Liguria) sia del Centro-Sud (Lazio, Toscana, Umbria, Campania, Puglia e Abruzzo);

il significato di questo settore va ben oltre le sue dimensioni. Si tratta infatti di un settore strategico sia per soddisfare le esigenze di sicurezza nazionale, sia per consolidare la collocazione dell'Italia nell'ambito dei Paesi maggiormente sviluppati anche per la preziosa funzione che esso svolge di fertilizzazione del sistema economico nazionale;

è per tali motivi che i Governi delle nazioni maggiormente sviluppate (basti pensare alle principali economie europee) sono tradizionalmente impegnati a sostenere in modo sistematico l'avanzamento tecnologico del settore, partecipando in modo strategico e non episodico al finanziamento della ricerca con un ruolo di «partenariato» strutturale. La partecipazione dello Stato infatti è elemento fondamentale e indispensabile: la ricerca in questo settore ad altissima tecnologia richiede investimenti di un livello tale, che in nessun Paese le aziende sono in grado di sostenerne autonomamente;
un notevole sforzo è stato finora condotto in Italia per promuovere con impegnativi investimenti in ricerca la continua innovazione in questo settore. Con la legge n. 808 del 1985 è stato a suo tempo creato un efficace strumento per realizzare quel necessario intervento dello Stato che qualifica quali «addizionali» le attività di ricerca e sviluppo svolte. In venti anni di applicazione la legge n. 808 - che recentemente la Commissione europea ha dichiarato pienamente conforme alle disposizioni comunitarie in materia - ha dimostrato la sua efficacia consentendo all'industria italiana di requisire una solida leadership mondiale in diversi comparti, dagli elicotteri ai radar, ai velivoli regionali, ai sistemi satellitari da osservazione, a specifici progetti sviluppati da piccole e medie imprese di nicchia. Inoltre, sono stati sviluppati centri di ricerca pubblici e non. Sono stati costituiti in molte delle regioni interessate distretti tecnologi quali nuclei preziosi per coagulare e stimolare attività coordinate di grandi imprese, piccole e medie imprese su obiettivi comuni;

l'impegno degli altri Paesi inclusi i partner europei per il sostegno della ricerca in questi settori è significativo anche in questo momento di crisi, nella consapevolezza che i «tagli» alla ricerca specie in questa area equivarrebbero a negare l'acqua ad una pianta novella. È diversa la situazione in Italia, ove per tutto il 2012 in particolare non è stata stanziata alcuna risorsa per la legge n. 808;

il mancato stanziamento per il 2013 di risorse per promuovere la ricerca nelle industrie dell'aerospazio e della difesa determinerebbe conseguenze di particolare gravità per tali industrie, che per un anno senza alcun sostegno e con pesante sacrificio hanno portato avanti autonomi ed impegnativi progetti di ricerca per lo sviluppo di prodotti tecnologicamente innovativi. Il protrarsi della attuale situazione minerebbe la possibilità di realizzare quel processo continuo di avanzamento tecnologico e di rafforzamento della competitività dell'industria italiana con impatti negativi, anche a breve, su di una occupazione, come detto altamente qualificata -:

quali iniziative di politica industriale i Ministri interrogati intendano adottare:

a) per salvaguardare la presenza e la competitività dell'Italia nel settore dell'aerospazio, della sicurezza e difesa, uno dei non molti settori di alta tecnologia in cui il nostro Paese opera con ruoli significativi;

b) per destinare adeguate risorse già dall'esercizio 2013 in modo da dare continuità, in un contesto di razionale sviluppo, a quel «partenariato» strutturale che lo Stato è chiamato a svolgere in questo settore. (4-17708)