ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17696

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 688 del 19/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: LABOCCETTA AMEDEO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 19/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 19/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17696
presentata da
AMEDEO LABOCCETTA
mercoledì 19 settembre 2012, seduta n.688

LABOCCETTA. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione.
- Per sapere - premesso che:

la legge 27 luglio 2005, n. 154 «delega al Governo per la disciplina dell'ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria», in particolare l'articolo 1, comma 1, lettera d), stabilisce la previsione di un procedimento negoziale fra la delegazione di parte pubblica e la delegazione delle organizzazioni sindacali rappresentative del personale della carriera dirigenziale penitenziaria, i cui contenuti sono recepiti con decreto del Presidente della Repubblica, finalizzato alla determinazione di un trattamento economico onnicomprensivo non inferiore a quello della dirigenza statale contrattualizzata;

la mancata attuazione della riforma prevista dalla legge ha indebolito maggiormente i diritti della dirigenza penitenziaria e tale scenario non è stato modificato in alcun modo nemmeno dal decreto legislativo 15 febbraio 2006, n. 63 «Ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria a norma della legge 27 luglio 2005, n. 154» che avrebbe dovuto concretizzare il riconoscimento della funzione pubblicistica esercitata da tale categoria di soggetti;

lo status giuridico ed economico dei dirigenti penitenziari è rimasto invariato e corrisponde ancora al trattamento previsto per i dirigenti della Polizia di Stato che doveva invece essere provvisorio, come previsto dalla legge 154 del 2005 che sanciva l'istituzione della carriera dirigenziale penitenziaria;

il decreto legislativo n. 63 del 2006, che avrebbe dovuto dar seguito alla riforma ed alla stipula del contratto di categoria è rimasto inattuato e pertanto i dirigenti penitenziari restano ancora una categoria priva dei riconoscimenti economici e giuridici che le competono;

invero al di fuori della dirigenza generale, la categoria su citata, può avvalersi di un unico trattamento retributivo, quello di base, proprio perché non sono stati riconosciuti gli incarichi superiori e soprattutto non è stata definita la parte variabile della retribuzione in relazione agli incarichi attribuiti ed ai risultati raggiunti, come previsto dall'articolo 1, comma 1, lettera d), della legge 27 luglio 2005 n. 154;

sembrerebbe quindi che i dirigenti penitenziari allo stato attuale non abbiano uno status giuridico pieno, poiché lo stesso trattamento legislativo oscilla tra le norme della polizia di Stato e la normativa prevista dal decreto legislativo 161 del 2001;

a giudizio dell'interrogante, occorre definire con urgenza un intervento che miri a realizzare il primo contratto di categoria nell'interesse dell'intero sistema penitenziario -:

se si intenda procedere alla concreta ed immediata attivazione delle procedure tese alla definizione del contratto di categoria che garantisca la specificità, giuridica ed economica, della carriera dirigenziale penitenziaria, nel rispetto dei principi inderogabili sanciti dalla legge 154 del 2005 e dal decreto legislativo n. 63 2006. (4-17696)