ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17665

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 687 del 18/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: MARMO ROBERTO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 18/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 18/09/2012
Stato iter:
21/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2012
CATANIA MARIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2012

CONCLUSO IL 21/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17665
presentata da
ROBERTO MARMO
martedì 18 settembre 2012, seduta n.687

MARMO. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

il comparto zootecnico italiano e piemontese in particolare ha investito nella qualità del prodotto, attraverso un'attenta filiera di allevamento, che ha promosso la scelta delle razze animali, l'alimentazione corretta, la salute animale;

tale filiera è attentamente normata da protocolli di allevamento e da verifiche da parte di enti terzi che ne garantiscono la tracciabilità;

tale scelta industriale ha garantito un'alta qualità del prodotto finale, sia che si parli di carni che di lattiero - caseari, configurando così il decantato «made in Italy» riconosciuto in tutto il mondo;

tutto ciò ha comportato per gli operatori ingenti investimenti economici e temporali per garantire ciò che oggi possiamo immettere sul mercato;

le plenaria del Parlamento europeo ha dato il via libera alla proposta della Commissione europea che, di fatto, rinvia di 5 anni l'obbligo dei chip per i bovini, quindi la tracciabilità delle carni;

la stessa ha modificato lo schema attuale di etichettatura volontaria delle carni, inficiando l'etichettatura facoltativa;

tali scelte vanno nella direzione di non consentire una chiara informazione al consumatore finale, rendendo poco chiari e trasparenti gli acquisti;

tali scelte vanno verso una standardizzazione al basso della qualità delle produzioni, non valorizzando le produzioni di eccellenza;

si palesa un sicuro danno al nostro comparto zootecnico che ha fatto della qualità un marchio di produzione, attraverso anni di ricerca ed investimenti;

si palesa un danno al consumatore finale che vede mancare la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti posti sul mercato -:

quali azioni intenda porre in essere a tutela della qualità dei nostri prodotti zootecnici in sede di Commissione europea. (4-17665)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata venerdì 21 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 738
All'Interrogazione 4-17665 presentata da
ROBERTO MARMO

Risposta. - In merito all'interrogazione in esame, concernente le iniziative da intraprendere, in sede di Commissione europea, a tutela della qualità dei nostri prodotti zootecnici, evidenzio che il Parlamento europeo, nell'ambito della votazione sulla relazione alla proposta di modifica del regolamento n. 1760 del 2000, non ha accolto l'emendamento inerente il mantenimento dell'etichettatura facoltativa delle carni bovine.
Tuttavia, considerata l'esigua differenza di voti, è stata accolta la richiesta di rinviare la risoluzione legislativa in Commissione, onde consentire un approfondimento dei negoziati con il Consiglio.
Al riguardo tengo a sottolineare che, sull'intera vicenda, abbiamo sempre sostenuto, in tutte le sedi comunitarie, l'attuale sistema di etichettatura facoltativa delle carni bovine che, contrariamente a quanto affermato dalla Commissione, ha dato ottimi risultati, sia in termini organizzativi dell'intera filiera, sia in termini di comunicazione e informazione al consumatore finale.
Pertanto, continueremo a dichiararci contrari alla sua abrogazione, cercando di coinvolgere anche altri Paesi che hanno manifestato palese contrarietà a modificare la normativa vigente.
Infatti l'etichettatura facoltativa (che di norma non prevede costi aggiuntivi) rappresenta, con i vigenti sistemi di rintracciabilità e gestione delle informazioni sui prodotti alimentari, un'ulteriore informazione, particolarmente apprezzata dai consumatori che intendono acquistare un prodotto controllato, sicuro e con caratteristiche definite.
Gli oneri amministrativi e/o finanziari, difatti, non appaiono tali da giustificare l'attuale approccio sull'abrogazione dell'etichettatura delle carni bovine (il risparmio complessivo indicato dalla Commissione in caso di abolizione è di euro 362mila in tutta l'Unione europea), né risulta essere stata effettuata una reale analisi dei costi/benefici del sistema, anche in considerazione degli altri obblighi derivanti dall'applicazioni di altre norme cogenti quali, ad esempio, quelle derivanti dall'applicazione del regolamento (CE) n. 178 del 2002 o sull'anagrafe bovina.
Ad oggi, le modalità di comunicazione e i criteri adottati per garantire la veridicità di quanto riportato in etichetta sono sufficientemente uniformi. L'abrogazione in questione, invece, potrebbe verosimilmente provocare una proliferazione di diciture in etichetta e, soprattutto, l'utilizzo di termini simili cui potrebbero essere attribuiti significati diversi.
Peraltro tale soppressione, con l'applicazione della normativa orizzontale sull'etichettatura dei prodotti alimentari, condurrebbe alla carenza di un disciplinare di produzione, quale riferimento del processo produttivo adottato. Conseguentemente, i relativi controlli di conformità da parte di un organismo terzo indipendente (tra l'altro non più previsto) non avrebbero più alcun riferimento normativo. A ciò si aggiunga che verrebbe a mancare un'ulteriore vigilanza da parte della pubblica amministrazione.
In ogni caso, qualora dovesse essere emanato un regolamento che abroghi l'etichettatura facoltativa a partire dal 1 gennaio 2014, al fine di evitare vuoti legislativi e consentire agli operatori e alle organizzazioni interessate il proseguimento dell'attività di etichettatura con un sistema praticamente simile a quello attualmente in vigore, stiamo predisponendo una norma tecnica nazionale.
In tale ipotesi, i disciplinari con informazioni altamente qualificanti del prodotto carne (come, ad esempio, quelle sulle razze, le modalità di allevamento e di alimentazione e gestiti da organizzazioni che comprendono anche gli allevamenti nella propria filiera) potranno utilizzare la normativa riguardante i sistemi di qualità nazionali in zootecnia previsti con decreto ministeriale 4 marzo 2011 per continuare ad offrire una corretta informazione al consumatore e distinguere la loro produzione di qualità.

Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: Mario Catania.