ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17660

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 687 del 18/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: BELTRANDI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 18/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 22/10/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17660
presentata da
MARCO BELTRANDI
martedì 18 settembre 2012, seduta n.687

BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

fonti di stampa hanno pubblicato uno studio in base al quale si evince che la recessione che attanaglia il Paese potrebbe dipendere in parte anche dal modo con il quale l'esecutivo conduce la ricerca dei consumi e delle spese dei cittadini per verificare la fonte di reddito e l'entità di essa per perseguire con efficacia la lotta all'evasione tributaria;

è stato proposto l'acquisto di un auto quale l'esempio migliore per tentare di comprendere a capire l'effetto negativo provocato anche al mercato interno delle auto dagli strumenti presuntivi messi in campo dal legislatore ed utilizzati in maniera (sia pur legalmente) anomala dagli Uffici finanziari con lo scopo di scovare nuova materia imponibile, incrementare il recupero di gettito e far cassa coi trattamenti premiali incentivanti;

una situazione tipo frequente è quella di un contribuente, lavoratore dipendente residente in una località qualsiasi, con un reddito annuo di euro 30.000,00 ed una casa di abitazione di metri quadri 80 per la quale paga una rata annuale di mutuo di euro 7.200,00; se alla fine del marzo 2008, utilizzando i propri risparmi pluriennali avesse acquistato una autovettura nuova Fiat Bravo 1.600 c.c. a gasolio (120 CV) al prezzo di euro 20.000,00 (magari in sostituzione di un'altra auto ormai troppo vecchia da rottamare), la sua posizione nei confronti del fisco risulterebbe la seguente:

applicando il cosiddetto «spesometro» (cfr. articolo 38, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973 secondo cui «l'ufficio ... può sempre determinare sinteticamente il reddito complessivo del contribuente sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d'imposta, salvo la prova contraria che il relativo finanziamento è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d'imposta ...»), poiché nell'anno 2008 ha effettuato spese per almeno euro 27.200,00 (euro 20.000,00 relative all'acquisto dell'auto ed euro 7.200,00 relative al rimborso di n. 12 rate del mutuo sulla casa) che vanno ad aggiungersi a quelle per utenze varie (luce, gas, acqua, telefono, ...), assicurazioni, tributi e quant'altro delle quali il fisco ha diretta conoscenza attraverso la consultazione della sua posizione nell'anagrafe tributaria, il contribuente sarebbe già al limite della situazione di anomalia per aver eroso tutto il suo reddito annuale senza considerare la quota destinata al suo mantenimento (alimenti, vestiario, carburante per l'auto, svago, ...) e potrebbe essere chiamato dal fisco a dimostrare dove ha preso il danaro necessario per vivere;

applicando il previgente (ma ancora vigente) «redditometro» (cfr. articolo 38, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973 secondo cui «... la determinazione sintetica può essere altresì fondata sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacità contributiva ...», in procinto di essere sostituito con un nuovo modello abbastanza simile concettualmente a quello degli studi di settore basato sull'analisi statistica di situazioni tributarie riferite a contribuenti ritenuti astrattamente virtuosi), il suo reddito complessivo per il 2008 risulterebbe di euro 38.315,13 (sulla base dei valori e dei coefficienti redditometrici rielaborati a norma degli aggiornamenti disposti con Provvedimento n. 20996 dell'11 febbraio 2009 del direttore dell'Agenzia delle Entrate), pari alla somma di euro 27.021,60 per il possesso dell'abitazione e di euro 11.293,53 per il possesso dell'autovettura rapportato a 9 mesi, e per il 2009 di euro 42,079,64 (influenzato a rialzo per il possesso dell'autovettura rapportato a 12 mesi); in tal caso risulterebbero soddisfatte anche le due condizioni dello scostamento in almeno due periodi d'imposta su tre e della differenza fra il dichiarato e l'accertato superiore al 25 per cento del dichiarato (secondo le regole previgenti) ovvero l'unica condizione della differenza fra il dichiarato e l'accertato superiore al 20 per cento del dichiarato (secondo le regole vigenti);

in entrambi i casi l'ufficio finanziario è legittimato ad agire nei confronti del suddetto contribuente scegliendo il criterio accertativo che preferisce e dal quale si attende il miglior risultato, senza minimamente considerare la sua storia tributaria e la sua presumibile capacità di risparmio perché il fine della lotta all'evasione ha costretto all'utilizzo di mezzi che se utilizzabili, non appaiono equilibrati per raggiungere il fine;

eccepire che il contribuente, se virtuoso, non ha nulla da temere perché potrà dimostrare di aver utilizzato risorse derivanti «... da redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d'imposta ...» o da «... redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile» (cfr. articolo 38, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973) non basta perché la previsione legislativa è di difficile applicazione quando si è considerati evasori per presunzione di legge, che esige la produzione di documenti specifici, di difficile completo reperimento, con la necessità di fornire prove difficilmente reperibili;

se poi nella famiglia del contribuente c'è qualcuno che ha la partita IVA ed è necessario esibire qualche estratto conto per dimostrare la legittima provenienza delle risorse utilizzate, la situazione si complica ulteriormente: l'ufficio finanziario avvia le indagini finanziarie per poter utilizzare le presunzioni legali che gli consentono di accertare come maggiori ricavi tassabili non solo gli eventuali accreditamenti sui conti privi di una adeguata giustificazione documentale, ma gli addebitamenti sui conti, costringendo il contribuente ad una defatigante ed onerosa richiesta alle banche di copia fronte/retro degli assegni emessi (minimo 3,50 per ogni fotocopia), un altrettanto difficoltoso recupero di estratti conto bancari (anch'essi estremamente costosi) e di rendiconti relativi all'utilizzo delle carte di credito (normalmente, dopo sei mesi, nessun gestore rilascia più duplicati) ed infine una affannosa e ansiogena ricerca di bollette, ricevute, fatture e quant'altro (gli scontrini fiscali peraltro non servono a nulla perché non recano l'indicazione del codice fiscale di chi ha sostenuto la spesa). Alla fine di questa defatigante procedura accade frequentemente che manchi la documentazione completa necessaria a provare la propria innocenza e normalmente la vicenda trova il suo epilogo in un accertamento molto più gravoso di quello che sarebbe derivato dallo spesometro o dal redditometro, difficile come detto, da contrastare in sede giudiziale ed estremamente oneroso da definire anche attraverso l'utilizzo degli strumenti deflattivi alternativi (acquiescenza o adesione o conciliazione);

l'esempio riportato è in grado di svelare come il semplice acquisto di un'autovettura nuova, anche solo di media cilindrata, possa avere effetti negativi per gli ignari contribuenti, che potrebbero astenersi da acquisti incauti, contribuendo al ristagno attuale della situazione economica -:

se i fatti narrati in premessa corrispondano al vero e, nell'eventualità positiva, se ritenga di assumere delle iniziative, ad iniziare dalla prosecuzione della necessaria, fondamentale, civilissima lotta all'evasione basandosi su stime e presunzioni elaborate non più solo in maniera teorica, ma che tengano in maggior conto la situazione effettiva del contribuente, anche al fine di meglio separare gli evasori dalla restante parte dei cittadini onesti. (4-17660)