ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17640

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 686 del 17/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: MADIA MARIA ANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 17/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17/09/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE delegato in data 24/09/2012
Stato iter:
03/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/12/2012
RICCARDI ANDREA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E INTEGRAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/12/2012

CONCLUSO IL 03/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17640
presentata da
MARIA ANNA MADIA
lunedì 17 settembre 2012, seduta n.686

MADIA. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione.
- Per sapere - premesso che:

un articolo di stampa sul quotidiano La Repubblica in data 12 settembre 2012 riportava la notizia che il fondo di garanzia denominato «Fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie coniugate o dei nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori» di cui all'articolo 13, comma 3-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall'articolo 2, comma 39 della legge 23 dicembre 2009, n. 191 recepito da un protocollo del Ministero della gioventù e l'Associazione bancaria italiana del 18 maggio 2012, rimarrebbe nella maggior parte dei casi non utilizzato a causa della non ottemperanza da parte degli stessi istituiti di credito firmatari della convenzione delle condizioni previste dalla stessa. Grazie a un'indagine promossa dall'associazione Altroconsumo, la medesima fonte denuncia che su 120 filiali interpellate soltanto 9 hanno offerto le condizioni di tassi previste dalla convenzione -:

se il Governo sia informato e corrisponda a verità quanto riportato nella succitata fonte a stampa; quanti dei 50 milioni stanziati per il detto fondo siano stati effettivamente utilizzati, se sia noto quante richieste per il suo utilizzo siano pervenute agli istituti di credito e quante siano state accolte ovvero rifiutate;

cosa intenda fare il Governo per rendere effettivamente operativa la convenzione con l'ABI del 18 maggio 2011.
(4-17640)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 3 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 727
All'Interrogazione 4-17640 presentata da
MARIA ANNA MADIA

Risposta. - Con riferimento alla richiesta di notizie in merito a quanto riportato nell'articolo pubblicato sul quotidiano La Repubblica del 12 settembre 2012, circa il «Fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa» segnalo che il fondo è stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri-dipartimento della gioventù, al fine di consentire alle giovani coppie coniugate o ai nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori, l'accesso a finanziamenti agevolati per sostenere le spese connesse all'acquisto della prima casa (articolo 13, comma 3-bis, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, successivamente modificato dall'articolo 2, comma 39, della legge n. 131 del 2009).

Con successivo regolamento interministeriale sono stati disciplinati i criteri per l'accesso al fondo e le modalità di funzionamento dello stesso, nel rispetto delle competenze delle regioni in materia di politiche abitative (decreto ministeriale 17 dicembre 2010, n. 256, adottato dal Ministro della gioventù, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con la conferenza unificata).

Il fondo in questione è un fondo speciale di garanzia per l'accesso al credito agevolato per l'acquisto della prima casa, di ammontare non superiore a 200 mila euro, i cui destinatari sono le giovani coppie e i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, il cui reddito complessivo non superi i 35 mila euro e derivi, per più della metà, da contratti di lavoro atipici. L'obiettivo è quello di offrire garanzie bancarie e permettere l'acquisto dell'abitazione principale alle giovani coppie che, in virtù di un contratto atipico, hanno difficoltà ad ottenere il mutuo.

Le operazioni relative alla gestione amministrativa del fondo sono affidate dal dipartimento della gioventù al «gestore» Consap (ai sensi dell'articolo 19, comma 5, del decreto-legge n. 78 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009, che prevede tale possibilità per le amministrazioni dello Stato cui sono attribuiti per legge fondi o interventi pubblici).

La dotazione complessiva del «fondo casa», impegnata dal dipartimento della gioventù con decreto n. 671 del 2010 del 20 dicembre 2010, è di euro 50.000,00 (giusta decreto di riporto a firma del segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri in data 19 aprile 2010 e successivo decreto di variazione compensativa, adottato dal Ministro della gioventù in data 16 novembre 2010, annotato al n. 268/BIL).

Per quanto concerne le caratteristiche del fondo, è stato scelto il meccanismo del fondo rotativo che moltiplica la durata temporale dell'intervento poiché le risorse, idealmente accantonate per garantire eventuali default dei giovani mutuatari, vengono progressivamente svincolate man mano che questi adempiono alle proprie obbligazioni, così ricostituendo la disponibilità.

A seguito della rilevazione periodica eseguita dal gestore pubblico (previsto dal regolamento attuativo), nonché dalle copiose interlocuzioni con i cittadini, purtroppo, è emersa una manifesta sottoutilizzazione rispetto alle risorse disponibili, del fondo in questione, come riportato dall'interrogante e sottolineato anche da alcuni articoli della stampa economica specializzata. Risulta, infatti, che il numero dei mutui concessi dagli istituti di credito è alquanto esiguo e, addirittura, che alcuni mutui sono rifiutati persino a seguito della già avvenuta concessione da parte dello Stato della garanzia, accertati i requisiti in capo ai giovani richiedenti. Inoltre, gli ultimi mesi, tendenzialmente, evidenziano un'ulteriore contrazione delle operazioni andate a buon fine.
Per quanto concerne i dati richiesti dall'interrogante, gli uffici segnalano che, dalla rilevazione nel periodo di riferimento 31 agosto-13 settembre 2012, emerge la seguente situazione:


a) richieste pervenute: 213;


b) richieste ammesse alla garanzia del Fondo: 111 per un importo complessivo di euro 10.167.028 cui corrisponde un impegno del Fondo di complessivi euro 1.016.702;


c) ammontare finanziamenti garantiti erogati dalle banche: 45 posizioni per complessivi euro 5.237.536 per un impegno di euro 523.753.
Ad avviso degli uffici, tale situazione potrebbe essere superata attraverso un intervento sull'attuale regolamentazione secondaria che non solo, ab initio, si caratterizzava per la propria implicita «sperimentalità» (considerato che non esistevano precedenti analoghi di intervento statale nella materia) ma ormai si scontra con il mutato quadro macroeconomico in tema di credito.

Il fondo ha la natura giuridica di fondo di garanzia, la cui ratio è quella di sostenere soggetti che non avrebbero garanzie reali o che non sono ancora percettori di un reddito sufficiente ad ottenere un finanziamento per l'acquisto della prima casa. L'opportunità offerta dallo Stato non dovrebbe, infatti, scontrarsi con gli assetti di mercato. È evidente che utilizzando in via regolamentare misure non in linea con i concorrenti interessi degli operatori economici coinvolti (banche e giovani) si rischia l'inefficacia dell'iniziativa.

Mi preme sottolineare che, allo scopo di superare le disfunzionalità segnalate, nello scorso mese di settembre ho dato precise direttive. I miei uffici hanno avviato con i corrispondenti uffici dei Ministeri dell'economia e delle finanze e delle infrastrutture e dei trasporti, l'iter per la modifica del regolamento che attualmente disciplina il «fondo casa».

Si tratta di una serie di modifiche volte, tra l'altro, all'adeguamento dello spread massimo ivi previsto che non risulta più in linea con i correnti prezzi di mercato e all'ampliamento del target di riferimento (non solo a giovani in situazioni di marginalità estrema ma anche in condizioni meno svantaggiate).
Sono convinto che attraverso tali modifiche, se condivise dai Ministeri concertanti, si potranno superare le problematiche di sottoutilizzazione del fondo che, invece, può costituire un importante strumento di accesso al credito per le giovani coppie nell'attuale fase di crisi economica.

Il Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione: Andrea Riccardi.