LO MORO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
all'inizio di agosto la Corte dei Conti ha depositato in Parlamento un documento di analisi sullo stato dell'edilizia carceraria in Italia;
ampi stralci dell'indagine sono dedicati al completamento dei carcere di Arghillà di Reggio Calabria che dovrebbe essere utilizzabile tra il 2014 e il 2015, grazie alle risorse di 21,5 milioni di euro e al suo inserimento nel piano carceri così come aggiornato all'inizio dell'anno;
nel corso del 2011 i 21,5 milioni sono stati impegnati a favore del commissario delegato il quale ha indicato quale stazione appaltante il provveditorato interregionale alle opere pubbliche per la Sicilia e la Calabria;
il carcere di Arghillà da anni costruito manca delle strutture complementari come le strade di accesso;
in Calabria, così come in tutta Italia il fenomeno del sovraffollamento delle carceri sta creando non pochi problemi dal punto di vista della convivenza dei detenuti e del personale della polizia penitenziaria costretto a turni defatiganti e a condizioni di lavoro a limite;
a questo proposito si ricorda che solo alcuni giorni fa nel carcere di Rossano a Cosenza, due agenti sono stati aggrediti da un detenuto e hanno riportato lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. I sindacalisti del Sappe, Giovanni Battista Durante e Damiano Bellucci, hanno ricordato come episodi simili si stiano verificando sempre con più frequenza a causa delle condizioni precarie in cui si trovano a vivere i detenuti all'interno delle carceri dovuta al sovraffollamento degli istituti di pena;
i sindacati chiedono la nomina di un provveditore alle carceri assente da circa tre anni in Calabria;
ad oggi sono circa 2978 i detenuti ospitati nelle strutture calabresi a fronte di una capacità di 1870 posti -:
se, a fronte dei fatti esposti in premessa, non si ritenga di porre l'attenzione sulla vicenda e possibilmente accelerare il completamento del carcere di Arghillà che potrebbe ospitare una volta messo in funzione 150 detenuti;
se non si intenda provvedere alla nomina di un provveditore generale delle carceri calabresi che si occupi della Calabria a tempo pieno, garantendo la possibilità agli operatori penitenziari di avere un interlocutore istituzionale, come già chiesto nell'interrogazione 4-15754. (4-17606)