ROSATO e STRIZZOLO. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
Hypo Alpe-Adria-Bank Italia spa, è un istituto di credito affiliato alla Hypo Kärnten, che impiega ad oggi 403 lavoratori su tutto il territorio nazionale, anche se con una accentuata presenza nella regione Friuli Venezia Giulia dove operano 200 dipendenti;
la direzione amministrativa della società ha comunicato recentemente il taglio del personale di 118 unità rendendo noto che 50 esuberi riguarderanno la direzione generale di Tavagnacco (Udine) e i restanti interesseranno i trenta sportelli distribuiti sul territorio nazionale;
il ridimensionamento dell'organico è stato motivato dall'azienda non esclusivamente da ragioni di mercato e dalle conseguenze che il calo del mercato medesimo ha comportato sui bilanci delle banche; Hypo Group Alpe Adria, che è socio di riferimento, è stato nazionalizzato nel 2009 attraverso l'acquisizione da parte del Ministero delle finanze austriaco e questa operazione è stata approvata nel mese di agosto 2010 dalla Commissione europea a condizione di un ridimensionamento del volume di bilancio e della riprivatizzazione degli istituti controllati, compreso quello italiano;
il ridimensionamento è drastico in quanto, ad oggi, la direzione italiana è intenzionata a non ricorrere agli strumenti di ammortizzazione sociale previsti in questi casi, quali l'utilizzo del fondo esuberi, di contratti a tempo parziale o la riduzione dell'orario di lavoro;
in precedenza l'azienda è già ricorsa a tagli del personale attraverso il mancato rinnovo di contratti a termine e lo scorporo di Hypo Leasing, con annessi 80 dipendenti, ai quali non viene applicato più il contratto collettivo nazionale dei lavoro bancario;
si precisa che tale decisione fu assunta dall'azienda senza una trattativa con il personale ed estromettendo le rappresentanze sindacali -:
se i Ministri intendano attivarsi, anche attraverso la convocazione di un tavolo nazionale, al fine di trovare una soluzione quanto più condivisa dalle parti sociali nell'ambito della riorganizzazione interna, che permetta un ridimensionamento degli esuberi ed il ricorso agli strumenti di ammortizzazione sociale per coloro che comunque verranno licenziati. (4-17597)