ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17593

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 685 del 13/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: GARAVINI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FARINA GIANNI PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
FEDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012
PORTA FABIO PARTITO DEMOCRATICO 13/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 13/09/2012
Stato iter:
21/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2012
FORNERO ELSA MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2012

CONCLUSO IL 21/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17593
presentata da
LAURA GARAVINI
giovedì 13 settembre 2012, seduta n.685

GARAVINI, GIANNI FARINA, FEDI e PORTA. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

gli oltre 400.000 pensionati INPS che risiedono all'estero, dopo aver subito gli effetti delle campagne per la certificazione dell'esistenza in vita, per la compilazione dei modelli reddituali e le altre onerose richieste da parte dell'istituto previdenziale, sono oggi investiti da una nuova ondata di comunicazioni riguardanti il ricalcolo della pensione sulla base dei redditi 2009-2010;

l'operazione, in sé legittima, avviene senza che l'INPS dia esaurienti spiegazioni delle decisioni adottate, né agli interessati, né ai patronati; le sedi dei patronati all'estero, in conseguenza di questo comportamento, sono invase quotidianamente da pensionati che richiedono la ragione di eventuali modifiche intervenute sull'ammontare delle rispettive pensioni;

l'INPS ha di recente stipulato un «accordo tecnico-operativo» con i patronati volto a «garantire le condizioni per lo svolgimento di una puntuale azione di assistenza dei pensionati» e, in caso di indebiti, «a mettere a disposizione degli enti di patronato gli elementi utili per effettuare le necessarie verifiche»;

anche in questa occasione, sembra trovare conferma la linea di sostanziale burocratizzazione nel rapporto tra l'istituto previdenziale italiano e i pensionati all'estero, i quali, spesso per il basso trattamento reddituale sono comprensibilmente sensibili anche alle minime variazioni dei loro proventi pensionistici -:

se non ritenga di assumere iniziative affinché da parte dell'istituto previdenziale italiano vi sia un atteggiamento di maggiore dialogo con gli utenti, comunque, mettendo i patronati italiani, veri interlocutori dei pensionati sui territori, nella condizione di fornire le notizie necessarie agli interessati. (4-17593)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata venerdì 21 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 738
All'Interrogazione 4-17593 presentata da
LAURA GARAVINI

Risposta. - L'interrogazione parlamentare in esame concerne le eventuali iniziative che si intendono adottare affinché l'Inps informi i pensionati italiani residenti all'estero e gli istituti di patronato circa le modalità di ricalcolo delle pensioni sulla base dei redditi degli anni 2009-2010.
In premessa, si evidenzia che l'accertamento reddituale per i percettori residenti all'estero di prestazioni collegate al reddito trova la propria fonte normativa nell'articolo 49, comma 1, della legge n. 289 del 2002 e nel decreto attuativo 12 maggio 2003.
Sulla base di tali disposizioni e della circolare n. 124 dell'8 luglio 2003, l'Inps ha avviato la verifica generalizzata dei redditi dei pensionati residenti all'estero a partire dall'anno 2002. Successivamente, la verifica generalizzata dei redditi è stata effettuata con cadenza annuale e con tempi e modalità prefissate.
Tale verifica mira ad adeguare, in modo tempestivo ed efficace, l'importo dei trattamenti pensionistici alla situazione economica dei pensionati, limitando il rischio di erogazione di somme non dovute.
L'Inps, nella consapevolezza che i pensionati italiani residenti all'estero costituiscono una delle fasce più deboli del sistema, ha rappresentato di aver sempre proceduto, nell'attuazione delle verifiche reddituali, in modo trasparente e in raccordo con le organizzazioni sindacali dei pensionati e con gli istituti di patronato, fornendo informazioni tempestive sull'impatto dei provvedimenti e sulle operazioni avviate.
Nello specifico, l'istituto ha evidenziato che nei confronti dei pensionati sono state adottate forme di comunicazione complete e chiare ed è stata assicurata ai soggetti interessati la possibilità di far valere circostanze rilevanti in eventuali azioni di recupero, concedendo ampi termini di adempimento ed adeguati strumenti per fornire i dati richiesti o per integrare e rettificare i dati già in possesso dell'istituto.
Tutte le attività collegate alla verifica generalizzata della situazione reddituale, alla definizione delle posizioni dei pensionati che hanno omesso di comunicare i dati reddituali, alle fasi di recupero degli indebiti nonché i contenuti delle comunicazioni annuali rivolte ai pensionati sono state portate a conoscenza dei patronati e dei sindacati e condivise nel corso di numerosi incontri.
L'andamento dell'attività è stata, inoltre, costantemente monitorata e sono stati effettuati tempestivamente gli eventuali interventi correttivi.
Inoltre, l'istituto, pur avendo concesso fin dall'inizio ampi termini per la raccolta e l'inoltro in via telematica delle dichiarazioni reddituali, ha recepito le richieste di proroga dei termini di presentazione delle dichiarazioni pervenute ai patronati.
Al fine, poi, di garantire la tutela delle ragioni dei pensionati, l'Inps ha fornito agli stessi e ai patronati gli elementi necessari per la verifica dei calcoli effettuati, in particolare sono stati resi noti i prospetti dei redditi dichiarati e i prospetti riassuntivi dei calcoli eseguiti dall'istituto.
Con specifico riferimento al ricalcolo delle pensioni sulla base dei redditi 2009-2010, l'ente previdenziale ha fatto sapere che le comunicazioni recentemente inviate ai pensionati sono il risultato del ricalcolo delle pensioni alla luce dei redditi dell'anno 2010 dichiarati dai pensionati nel corso del 2011 oppure sono relative alla sospensione delle prestazioni collegate al reddito nei confronti di coloro che, nonostante le ripetute richieste, non hanno fatto pervenire le dichiarazioni reddituali riferite all'anno 2009.
In proposito, l'ente ha reso noto di aver preventivamente informato i patronati dell'avvio dell'operazione, ai quali sono stati comunicati i tempi, le modalità di rilevazione dei redditi (sostanzialmente invariate rispetto agli anni precedenti), il numero dei soggetti coinvolti e le altre circostanze rilevanti per il buon esito dell'operazione.
Ai patronati è stata resa disponibile la procedura telematica con la quale trasmettere all'istituto le dichiarazioni reddituali e sono state illustrate le comunicazioni destinate ai pensionati e il modello di dichiarazione reddituale.
Prima di procedere all'invio delle comunicazioni è stata, inoltre, trasmessa agli istituti di assistenza un'ampia informativa circa il ricalcolo delle prestazioni, dei tempi di pagamento dell'importo ricalcolato, dei tempi di erogazione degli importi a credito dei pensionati per competenze arretrate e di quelli relativi all'avvio dei recuperi di eventuali indebiti.
Per facilitare l'attività di assistenza ai pensionati da parte dei patronati, in aggiunta alla consueta predisposizione dei prospetti riepilogativi del calcolo effettuato, sono state realizzate nuove procedure informatiche che hanno consentito di inserire nelle comunicazioni ai pensionati informazioni più complete circa le cause della decurtazione della pensione e delle eventuali pretese di restituzione degli indebiti.
Pertanto, per ogni posizione debitoria, nella comunicazione inviata al percettore è stata indicata la prestazione risultata indebita e l'ammontare delle somme da restituire, distinte per ciascuna tipologia di prestazione e per anno di erogazione.
In questo modo, la disponibilità di informazioni particolareggiate in merito alla causale dell'indebito, ai calcoli che ne hanno determinato l'ammontare unitamente alla conoscenza dei redditi dichiarati dal pensionato hanno messo in grado gli istituti di patronato di risolvere la quasi totalità dei dubbi in merito ai calcoli effettuati dall'istituto.
In ogni caso, per quanto concerne le posizioni debitorie scaturite dall'elaborazione delle dichiarazioni reddituali nei casi in cui le informazioni fornite non sono state sufficienti a verificare i motivi e l'ammontare dell'indebito, le sedi dell'istituto hanno garantito tutti i chiarimenti necessari.
Infine, l'Inps ha segnalato che sono in corso di completamento le implementazioni delle procedure informatiche che, in occasione delle future analoghe operazioni di rideterminazione delle prestazioni, consentiranno l'invio dei prospetti riepilogativi del calcolo ai patronati attraverso il canale della posta elettronica certificata.
Infine, si segnala che le iniziative descritte si inseriscono nel quadro del recente accordo tecnico operativo stipulato fra l'Inps e i patronati, in un'ottica di fattiva collaborazione tra l'istituto e gli enti di assistenza finalizzata alla garanzia dei diritti dei pensionati.

Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali: Elsa Fornero.