ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17583

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 684 del 12/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: BOFFA COSTANTINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 12/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17583
presentata da
COSTANTINO BOFFA
mercoledì 12 settembre 2012, seduta n.684

BOFFA. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

il signor Marco Penza, quarantenne, incensurato e disabile, lavora come impiegato in una cooperativa di servizi a Casal Velino e vive con una protesi alla gamba, amputatagli per un cancro;

nel 2009 il signor Penza viene fermato mentre era alla guida della sua vettura. Ha bevuto due birre e l'alcool test risulta positivo. Viene denunciato a piede libero e gli ritirano la patente per sei mesi. Successivamente la denuncia diventa condanna definitiva: 30 giorni di carcere, il tribunale di Vallo della Lucania emette il provvedimento il 21 agosto 2012. Il giudice non concede la pena sospesa con la condizionale, non si considerano misure alternative né i domiciliari;

l'avvocato del signor Penza, assegnatogli d'ufficio, di fronte ad un ordine di esecuzione a 30 giorni con sospensione, lascia scadere i termini per revocare l'esecuzione del provvedimento, aprendogli così le porte del carcere;

una volta in cella, prima nel penitenziario di Vallo della Lucania poi in quello di Fuorni, il signor Penza è anche temporaneamente costretto a togliere la protesi che gli viene poi restituita;

dopo ben 14 giorni di carcerazione e di attesa, il tribunale di sorveglianza di Salerno manda il signor Marco Penza agli arresti domiciliari a scontare gli altri 17 giorni;

la detenzione secondo l'interrogante è da considerare una misura estrema poco adeguata ai reati minori;

nel caso in questione potevano e dovevano essere applicate quelle misure alternative alla detenzione che si utilizzano anche in casi più gravi;

sarebbe opportuno chiarire il perché il tribunale di sorveglianza di Salerno abbia impiegato tanto tempo ad esprimersi;

è davvero scandaloso e non degno di un Paese civile come il nostro che una persona incensurata e per un reato non ostativo per la richiesta di benefici nonché gravemente disabile, resti in carcere o ai domiciliari e non si applichino invece misure alternative -:

quali iniziative di competenza intenda assumere il Ministro per preservare la dignità della persona in questo come in altri casi analoghi e, in particolare, se intenda assumere iniziative ispettive presso gli uffici giudiziari di cui in premessa. (4-17583)