ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17556

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 684 del 12/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: TOCCI WALTER
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 12/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17556
presentata da
WALTER TOCCI
mercoledì 12 settembre 2012, seduta n.684

TOCCI. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

il territorio dell'Appia Antica è sottoposto, soprattutto nell'area romana, ad una costante compromissione da parte di iniziative edilizie abusive; circa la metà delle costruzioni nell'area è illegale e da quando, nell'ormai lontano 1965, è stato posto il vincolo di inedificabilità dallo specifico decreto del piano regolatore generale, sono stati realizzati illegalmente circa 1,3 milioni di metri cubi, cioè una massa edificatoria pari a quella realizzata in tutti i secoli precedenti fino alla posa della prima pietra nel 312 a.C.;

per tale fenomeno vi è una continua attenzione da parte dei media, fortemente recepita dall'opinione pubblica;

la stessa azione di tutela svolta dalla Soprintendenza archeologica è inficiata da contenziosi mossi da interessi di privati e spesso conclusi con sentenze sfavorevoli dei tribunali amministrativi;

la definizione normativa di parco oggi è dovuta esclusivamente alla legge regionale che ha istituito il parco naturalistico dell'Appia Antica, con l'effetto di generare spesso gravi interferenze con le attività di tutela e valorizzazione della Soprintendenza di Stato;

tanti monumenti antichi, anche di pregio elevato, sono ancora in proprietà privata, ridotti a vergognoso accessorio di residenze, a grave rischio di conservazione e sottratti alla pubblica fruizione;

in passato si è proceduto meritoriamente all'acquisizione al patrimonio pubblico di parti significative dell'Appia come la tenuta di S. Maria Nova e la proprietà di Capo di Bove, mentre non sembra che, negli ultimi tempi, il Ministero abbia in previsione ulteriori acquisizioni;

il codice dei beni culturali e del paesaggio ha definito criteri e principi adeguati per la tutela di ambiti unitari di grande interesse archeologico e paesaggistico come l'Appia Antica e tali principi devono essere attuati con norme e iniziative specifiche al fine di rendere davvero efficace la definizione di «parco archeologico» -:

se intenda assumere iniziative normative in relazione all'ambito dell'Appia Antica indirizzate ad assicurare alla strada, ai monumenti e a tutto il territorio che li comprende, una salvaguardia efficace attraverso norme incontrovertibili, a sostegno del ruolo istituzionale della Soprintendenza archeologica di Stato e preminenti rispetto al ruolo di altri enti;

se intenda assumere iniziative specifiche per risolvere la piaga ad avviso dell'interrogante vergognosa dei condoni edilizi che legittimano l'abusivismo in una delle zone di massimo pregio archeologico e paesaggistico del mondo, a partire dalla legge n. 47 del 1985 e porre fine all'abusivismo mettendo in condizione la Soprintendenza di svolgere pienamente una efficiente azione di tutela;

se intenda programmare l'acquisizione di altri monumenti e aree dell'Appia di rilevante interesse culturale;

se intenda assumere iniziative per definire strumenti attuativi dei principi del codice dei beni culturali e del paesaggio adeguati alla realtà specifica dell'Appia Antica che rappresenta un ambito unitario, di elevato interesse archeologico e paesaggistico che potrebbe corrispondere alla definizione di parco archeologico, con il fine di rendere davvero efficace la tutela e la valorizzazione di tale realtà culturale;

se intenda fornire elementi sull'iniziativa intrapresa dal Ministero, con la redazione di linee guida sui parchi archeologici da parte della Commissione istituita dal Ministro pro tempore Bondi, approvate nella Conferenza Stato-regione, i cui contenuti appaiono all'interrogante gravemente inadeguati dal punto di vista della tutela e della valorizzazione di realtà particolarmente rilevanti archeologicamente che rischierebbero di essere in buona parte sottratte alle competenze delle Soprintendenze. (4-17556)