CAPARINI, RAINIERI e GRIMOLDI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
nel mese di settembre si registra l'immancabile rincaro dei prezzi e dei costi per i consumi: ogni famiglia spenderà a fine anno, tra maggiori tasse e aumento del costo della vita, 3.500 euro in più rispetto all'anno precedente;
da un'analisi dell'Osservatorio Findomestic sui consumi emerge che più di una famiglia su cinque dovrà attingere ai propri risparmi o a finanziamenti per poter fare fronte alle spese per la scuola dei figli quali i costi per libri di testo, cancelleria e abbonamenti ai mezzi pubblici;
l'analisi stima che i costi ai quali andranno incontro le famiglie saranno da 494 euro per un figlio a 642 nel caso in cui i figli siano due o più;
una famiglia su due si rivolge al mercato del libro usato per poter contenere la spesa della voce più rilevante. Si tratta di una tendenza in aumento che si scontra con la richiesta da parte degli insegnanti di utilizzare le ultime edizioni che ovviamente non si trovano usate;
a Brescia si è tenuto il meeting del libro usato, un'occasione per acquistare libri scolastici a prezzi ridotti;
il diffondersi della tecnologia di nuova generazione permette di poter comprare e leggere libri, anche su supporti diversi da quello cartaceo (tablet, smartphone e altro);
attualmente l'Iva per i libri di testo scolastici digitali che ammonta al 21 per cento non è la stessa di quelli cartacei che è del 4 per cento;
in base a quanto previsto dal decreto legislativo n. 313 del 1997, ferma restando l'eventuale aliquota ridotta del 4 per cento prevista per giornali e notiziari quotidiani, dispacci delle agenzie di stampa, libri, periodici e altro, il regime speciale è applicabile a condizione che i prodotti ceduti siano classificabili in una delle categorie di prodotti editoriali «stampati» (necessità del supporto cartaceo), abbiano il prezzo di vendita in copertina (o in un allegato contenente anche il titolo dell'opera e l'indicazione dell'editore), siano giornali quotidiani, periodici, libri, relativi supporti integrativi o cataloghi;
si potrebbe ovviare a questa disparità uniformando le due aliquote diminuendo quella dei libri digitali al 4 per cento -:
se i Ministri interrogati intendano assumere iniziative volte ad uniformare all'aliquota del 4 per cento tutti i libri, anche se fissati su supporto diverso da quello cartaceo e distribuiti attraverso piattaforma telematica, anche al fine di agevolare il risparmio per le famiglie per l'acquisto dei libri, in quanto quelli in digitale sono più economici, ecocompatibili, maggiormente fruibili e aggiornabili;
se i Ministri non intendano promuovere accordi con i produttori di tablet da mettere a disposizione degli alunni ad un prezzo concordato ed agevolato (cosa che già avviene con il gestore Tim per gli smartphone che possono acquistare gli insegnanti di ruolo) coinvolgendo anche la AIE (Associazione italiana editori) nella selezione dei libri da adottare in formato digitale, non lasciando al solo docente la discrezione della scelta del libro di testo, abbattendo, altresì, le barriere tra chi può permettersi un tablet e chi no. (4-17548)