ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17520

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 682 del 10/09/2012
Trasformazioni
Trasformato il 24/10/2012 in 5/08317
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 10/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 10/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 10/09/2012
Stato iter:
24/10/2012
Fasi iter:

TRASFORMA IL 24/10/2012

TRASFORMATO IL 24/10/2012

CONCLUSO IL 24/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17520
presentata da
RITA BERNARDINI
lunedì 10 settembre 2012, seduta n.682

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa lo scorso 6 settembre un detenuto di 71 anni, Luigi D.S., si è suicidato impiccandosi con un lenzuolo all'interno della sua cella singola, nel braccio G 8 del carcere di Rebibbia Nuovo Complesso;

l'uomo, originario di Paliano (in provincia di Frosinone), si trovava in carcere per scontare una condanna definitiva a 14 anni di reclusione per un omicidio compiuto nel 2005. Affetto da problemi respiratori, il detenuto aveva un fine pena fissato per il 2015;

sulla vicenda il garante dei diritti dei detenuti della regione Lazio ha dichiarato: «È l'ennesimo dramma della solitudine in carcere che siamo costretti a commentare in questo difficile anno; tredici decessi in questo 2012, fra cui quattro suicidi, sono la spia di un estremo disagio fisico e psicologico che si vive all'interno degli istituti di pena della nostra Regione dove, ormai, il numero dei detenuti presenti continua a crescere senza sosta. In queste condizioni è estremamente difficile per gli agenti di polizia penitenziaria, per i volontari e per gli altri operatori presenti in carcere riconoscere i segni e prevenire il disagio interiore che vivono gli anziani e le altre categorie più fragili di detenuti. Un disagio che, a volte, può far sembrare la morte la via di uscita più facile»;

mentre la prima firmataria del presente atto stava scrivendo la premessa è giunta la notizia che, sempre a Rebibbia, un altro detenuto in età avanzata si era tolto la vita; così veniva riportata sul sito www.clandestinoweb.it: «Un altro caso di suicidio sempre nel penitenziario di Rebibbia è stato invece segnalato dal Garante dei detenuti di Roma Capitale, Filippo Pegorari che racconta: "Un detenuto di 75 anni che si trovava al nuovo complesso di Rebibbia e che aveva ottenuto i domiciliari, poco prima di usufruire del beneficio si è suicidato. La notizia ha sconvolto tutti - prosegue - non soltanto i compagni di reparto ma anche la direzione carceraria che visto l'età del detenuto e la salute dello stesso erano contenti che l'uomo potesse tornare a casa. Non conosciamo ancora i motivi del gesto dell'uomo ma la sua morte addolora tutti"»;

in totale, sono 38 i detenuti che si sono tolti la vita nelle carceri italiane in questi primi otto mesi dell'anno -:

quali iniziative siano state adottate dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria per assicurare l'incolumità dei due detenuti, se fosse garantita la sorveglianza all'interno dell'istituto di pena in questione e se, con riferimento ai due suicidi, non siano ravvisabili profili di responsabilità in capo al personale penitenziario;

con chi dividessero la cella e di quanti metri quadrati disponessero i detenuti morti suicidi;

se i due detenuti fossero alloggiati all'interno di celle rispondenti a requisiti di sanità e igiene;

se nel corso della detenzione i due detenuti fossero stati identificati come potenziali suicidi e, nel caso, se fossero tenuti sotto un programma di osservazione speciale;

quante siano le unità dell'équipe psico-pedagogica e se e come possano coprire o coprano le esigenze dei detenuti del carcere di Rebibbia Nuovo Complesso;

quali siano le condizioni umane e sociali degli istituti di pena laziali, in particolare se non ritenga di assumere sollecite, mirate ed efficaci iniziative, anche a seguito di immediate verifiche ispettive in loco, volte a ripristinare il rispetto della legge costituzionale e ordinaria, nonché dell'ordinamento e dei regolamenti penitenziari, all'interno delle strutture penitenziarie laziali, contrastando il pesante sovraffollamento e ampliando la dotazione del personale di polizia penitenziaria e di quello addetto ai servizi di assistenza e sostegno psicologico. (4-17520)