ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17495

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 681 del 06/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: BERTOLINI ISABELLA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 06/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 06/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17495
presentata da
ISABELLA BERTOLINI
giovedì 6 settembre 2012, seduta n.681

BERTOLINI. -
Al Ministro dell'interno, al Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

si apprende dalla stampa locale dell'11 agosto 2012 che una ragazza di 22 anni, di origine marocchina, è stata brutalmente picchiata dal padre di 54 anni, davanti all'ipermercato Grand'Emilia di Modena, riportando gravi ferite fra cui la rottura del setto nasale ed è stata ricoverata all'ospedale di Baggiovara;

l'uomo, residente dal 2002 a Brescello (Reggio Emilia), insieme alla moglie e alle sue cinque figlie era già stato denunciato per episodi analoghi a danno della stessa figlia, la secondogenita, già nel 2005 e nel 2008;

a seguito di tali episodi la ragazza era stata trasferita in una comunità a Modena, dove era seguita dagli assistenti sociali e da uno psicologo;

le prime avvisaglie di violenza nel 2005 furono denunciate dalla scuola, dove la ragazza, che si era presentata con lividi al volto ed al collo, aveva rivelato a un professore che il padre l'aveva picchiata, perché si rifiutava di portare il velo;

la procura di Reggio Emilia e il tribunale dei minori di Bologna avviarono due indagini, ma l'uomo non venne incriminato; successivamente, nel maggio 2008, seguirono altre accuse contro il padre, che però si è sempre difeso, sostenendo che la ragazza si era ferita da sola, appoggiato dalla moglie e dalle altre figlie;

è assurdo constatare che a fronte di palesi accuse come maltrattamento in famiglia, abuso di metodi di correzione e da ultimo lesioni, l'uomo è ancora a piede libero, non ha scontato alcuna pena e tutti i procedimenti a suo carico sono stati archiviati;

il marocchino, in Italia dal 1986, ha anche presentato nel 2011 richiesta per ottenere la cittadinanza italiana, ancora non concessa;

casi di violenza come questo nel nostro Paese sono sempre più numerosi, le vittime sono donne che in ambito domestico, anziché essere protette, si vedono negati i più elementari diritti in nome di un oscurantismo religioso, frutto di un radicalismo islamico estremo;

questi casi di violenza meritano una ferma condanna, perché sono la testimonianza di come dietro l'alibi della difesa delle tradizioni in realtà si nascondono ben altri obiettivi, in particolare la sottomissione delle donne e la negazione dei loro diritti di libertà e di uguaglianza;

questo episodio, di estrema gravità, deve anche far riflettere profondamente, perché dimostra che la strada dell'integrazione nel nostro Paese è tutta in salita, che la politica del multiculturalismo è definitivamente fallita, ma soprattutto che le istituzioni hanno precise responsabilità, poiché non sono in grado di garantire a queste donne libertà e giustizia;

in casi come questo, evidentemente non è sufficiente allontanare le ragazze dalla famiglia, ma assumere provvedimenti più significativi ed efficaci;

anche in Italia, dietro una apparente integrazione, in realtà sembra ci sia un rischio isolamento delle comunità straniere -:

se i Ministri siano a conoscenza di tale episodio e quali altri elementi abbiano in merito;

quali iniziative urgenti per quanto di competenza intendano adottare per garantire che il marocchino non commetta ulteriori atti di violenza e alla ragazza sia garantita una reale assistenza, la libertà e la sicurezza;

se siano a conoscenza di quanti giudizi in casi analoghi a quello descritto in premessa si siano conclusi con un'assoluzione;

se risulti per quali motivi nel caso di questa ragazza non sono state adottate le procedure e le precauzioni preventive previste dalla legge sullo stalking;

se non ritengano necessario assumere iniziative per modificare le attuali norme sul rilascio dei permessi di soggiorno per gli stranieri che non rispettano le più semplici regole di civiltà;

quali provvedimenti intendano adottare in merito alla richiesta di cittadinanza avanzata dal marocchino;

se non ritengano di verificare per quanto di competenza se a Brescello, visto che è stata uccisa poco tempo fa una donna straniera, sempre in nome del fondamentalismo, ci sia un problema di mancata integrazione degli immigrati;

se siano in grado di fornire dati relativi a vicende che vedono coinvolte donne straniere vittime di violenze e soprusi all'interno dei propri nuclei famigliari avvenuti nel nostro Paese negli ultimi cinque anni;

se non ritengano necessario avviare, con la collaborazione degli enti locali, una indagine approfondita per verificare quante situazioni analoghe, non denunciate, ci siano nel nostro Paese e per verificare la reale situazione delle donne straniere che vivono in Italia.(4-17495)