ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17492

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 681 del 06/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: MINASSO EUGENIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 06/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 06/09/2012
Stato iter:
13/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2012
DE MISTURA STAFFAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2012

CONCLUSO IL 13/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17492
presentata da
EUGENIO MINASSO
giovedì 6 settembre 2012, seduta n.681

MINASSO. -
Al Ministro degli affari esteri, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

i cittadini italiani Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni sono stati accusati dalla magistratura indiana in data 7 febbraio 2010 del reato di omicidio per la morte di Francesco Montis e sono stati arrestati senza avere il supporto, come previsto dalle convenzioni internazionali, di un traduttore giurato;

sono detenuti nel District Jail di Varnasi e sono stati sottoposti ad un processo che si è avvalso di prove ritenute inattendibili da vari esperti;

sono stati condannati sulla base di un'autopsia manifestamente errata (peraltro effettuata da un oculista) che attesta che la morte di Francesco Montis è dovuta a morte per asfissia da strangolamento mentre non vi è alcun dato obiettivo che deponga in tal senso e, anzi, sia palese che la morte è avvenuta per cause naturali;

alcune fonti di stampa italiana, riportate sul sito dell'ONLUS «Prigionieri del Silenzio» e su altri siti web, provano con documentazione rilasciata dal tribunale indiano di Varanasi, luogo in cui i due connazionali hanno subìto il processo, che per tentare di produrre documentazione medica a favore dell'accusa sono stati presentati referti medici che se interpretati da veri esperti in autopsia avrebbero evidenziato l'innocenza dei due detenuti;

purtroppo, invece, l'interpretazione data dal sanitario chiamato dalla pubblica accusa, che altro non è se non un oculista, ha dichiarato la loro colpevolezza;

secondo quanto viene denunciato dall'associazione «Prigionieri del Silenzio» e dal libro «Le voci del Silenzio» (di Fabio Polese e Federico Cenci) le investigazioni sono state lacunose, se non del tutto assenti, e laddove, invece, eseguite sono state omesse prove che avrebbero impedito la celebrazione del processo e consentito il rilascio, già nel 2010, dei nostri connazionali;

nel libro citato vengono sottolineate illegalità e la celebrazione di un processo iniquo da parte degli enti coinvolti nella persecuzione dei due cittadini italiani;

«Prigionieri del Silenzio» informa che, allo stato attuale dei fatti, si può evincere che nella celebrazione del processo ci sia stata una forzatura da parte di persone che potevano fare chiarezza sulla morte del connazionale Francesco Montis e che, invece, hanno voluto coinvolgere e accusare Elisabetta Boncompagni e Tomaso Bruno;

perplessità sulla chiarezza del procedimento sorgono anche dal fatto che la celebrazione dell'appello continua ad essere rimandata -:

se si intenda chiedere per le vie diplomatiche direttamente al Governo indiano di assumere iniziative per fare chiarezza sui fatti sopra esposti anche con riferimento alle prove in virtù delle quali sono tenuti in arresto Tomaso Bruno e Elisabetta Boncompagni, cittadini di cui non è stata provata la colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio;

se, inoltre, il Governo italiano intenda agire per le vie diplomatiche al fine di poter sollecitare il processo di appello già rimandato. (4-17492)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 13 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 734
All'Interrogazione 4-17492 presentata da
EUGENIO MINASSO

Risposta. - La vicenda di Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni continua ad essere seguita con la massima attenzione della Farnesina e dall'ambasciata a New Delhi.
Il caso è stato affrontato con le competenti autorità indiane a più riprese e ad alto livello per cercare di accelerare l'iter processuale ed assicurare ai nostri connazionali le migliori condizioni detentive. Si ricorda che il Ministro Terzi ha interessato alla vicenda il suo omologo durante la visita compiuta il 29 febbraio 2012 in India. Anche il Ministro Frattini aveva sensibilizzato in passato, in due diverse occasioni, il Ministro degli esteri indiano. Il Sottosegretario de Mistura ha incontrato le famiglie dei connazionali a Roma ed i loro legali a New Delhi, nel corso di una delle ultime missioni in quel Paese.
Numerose sono state le iniziative di sensibilizzazione poste in essere dall'ambasciata a New Delhi e dall'ambasciatore Sanfelice in prima persona.
Il processo di appello ha avuto inizio nello scorso mese di settembre. Il successivo 4 ottobre l'Alta Corte di Allahabad ha confermato il giudizio di condanna all'ergastolo per Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, pronunciato in primo grado dal giudice distrettuale di Varanasi, il 23 luglio 2011. La Farnesina, per il tramite della nostra Rappresentanza diplomatica, continua a sostenere i connazionali e le loro famiglie, fornendo ad esempio assistenza materiale e mantenendo stretti contatti con i legali.
Il Ministero degli esteri, per quanto di propria competenza, continuerà a seguire il caso con il massimo impegno in stretto contatto con i connazionali, i familiari e gli avvocati in vista delle decisioni che vorranno assumere nel presentare ricorso alla Corte Suprema indiana.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Staffan de Mistura.