SBAI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
il Parkinson è una patologia neurodegenerativa che oggi colpisce circa il 200 mila ammalati;
il decorso della malattia è lento e in media i pazienti possono vivere molto dopo la diagnosi, ma in condizioni che peggiorano progressivamente;
di solito le famiglie dei malati di Parkinson non hanno a disposizione fondi elevatissimi e quindi stentano nella cura e nella tutela del parente colpito dalla malattia;
persiste, ormai da tempo immemore, carenza di centri diurni sia riabilitativi che di sollievo;
persiste la carenza di sedi di accoglienza per periodi medio-brevi;
persiste la carenza di residenze protette per ricoveri definitivi;
le famiglie, che non possono assumere personale di sostegno e di assistenza, debbono necessariamente rimanere in casa, con gravi problemi lavorativi;
la cosiddetta spending review sta per razionalizzare le strutture ospedaliere e i centri di cura in tutto il Paese, diminuendo sensibilmente il numero di posti letto disponibili;
le famiglie, spesso isolate e disorientate, non possono essere abbandonate ancora a lungo dalle istituzioni;
potrebbe risultare utilissimo sia alle famiglie sia all'economia del Paese riconvertire alcune delle strutture «tagliate» in centri diurni o di accoglienza medio-brevi;
la formula adatta allo start-up potrebbe essere una sorta di project-financing, con strutture che poi vivrebbero del proprio lavoro e dei piccoli contributi degli utenti;
sarebbe anche un ottimo incentivo in termini di occupazione per professionisti dell'infermieristica e dell'assistenza -:
come il Governo intenda procedere in relazione a questa problematica;
come intenda il Governo agire per favorire iniziative di supporto per le famiglie dei malati di Parkinson, anche valutando, per quanto di competenza, la possibilità di promuovere iniziative nel senso di quanto indicato in premessa. (4-17481)