DI PIETRO, DI GIUSEPPE e ZAZZERA. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
le isole Tremiti, o Diomedee, sono un arcipelago del mare Adriatico, sito 12 miglia nautiche a nord del promontorio del Gargano e 24 ad est della costa Molisana e da Termoli; abitate già in antichità (IV-III secolo a.C.), famose in epoca romana con il nome Trimerus, l'arcipelago sono uno dei tesori più preziosi dell'Adriatico. L'arcipelago costituisce il comune italiano di isole Tremiti, della provincia di Foggia in Puglia. Il comune fa parte del parco nazionale del Gargano e, dal 1989, una porzione del suo territorio costituisce la riserva naturale marina isole Tremiti;
secondo quanto noto, grazie alle autorizzazioni ministeriali, la multinazionale irlandese Petrolcetic inizierà trivellare, per svolgere i sondaggi per la ricerca di petrolio, a 40 chilometri dal litorale adriatico, praticamente di fronte alle isole Tremiti;
gli idrocarburi sono composti chimici costituiti da atomi di carbonio ed idrogeno. Tali sostanze, oltre ad essere cancerogene per l'uomo, sono tra i principali inquinanti dell'ambiente, capaci di devastare l'ecosistema. Il 10 per cento di inquinamento da idrocarburi è provocato dalle piattaforme offshore, pertanto i mari ove l'attività petrolifera è intensa, sono anche quelli più inquinati di tutto il mondo;
il nostro Mediterraneo che è un mare chiuso, caratteristica ancora più marcata per quanto riguarda l'Adriatico, ha molte piattaforme petrolifere e, secondo quanto si evince dai risultati di diverse analisi, nelle sue acque sono stati rilevati 10 grammi di idrocarburi per metro quadro in superficie, e 500 litri di catrame per chilometro quadrato. Gli idrocarburi cancerogeni, oltre ai danni provocati direttamente all'ecosistema, vengono assorbiti dai tessuti dei pesci commestibili, diventando nocivi per l'uomo;
le piattaforme petrolifere possono provocare anche altri pericoli: ad esempio, si ricorda il gigantesco rogo del 1988 alla Piper Alpha, piattaforma offshore di Aberdeen, causò la morte di ben 167 persone; inoltre, recentemente, il 21 aprile 2010 si è incendiata la piattaforma petrolifera Deep Water Horizon della BP nel golfo del Messico, di fronte alle coste della Louisiana, affondata nelle acque circostanti. La dispersione del petrolio in mare, nonostante i tempestivi interventi, ha determinato un disastro ambientale incalcolabile;
a seguito del gravissimo incidente petrolifero della BP in Louisiana, il Commissario europeo per l'energia, Guenther Oettinger, si era espresso dando precise indicazioni che, di fatto, applicavano una moratoria sulle autorizzazioni alle prospezioni geosismiche e alle trivellazioni;
da un dossier pubblicato sul quotidiano «La Repubblica» del 4 settembre 2012 si apprende che il Governo punterebbe a raddoppiare nel giro di pochi anni la produzione italiana di idrocarburi, l'obiettivo sarebbe quello di soddisfare per via interna il 20 per cento dei consumi contro il 10 per cento attuale; è lecito pensare che in nome del petrolio e degli interessi delle lobby, anche questo Governo si prepara a dare l'assalto ai nostri mari e alle nostre coste, a partire da quelle adriatiche, con grave danno per l'ecosistema delle isole Tremiti, con un'operazione che rischia di compromettere seriamente il territorio e l'economia del Paese;
il mare antistante le coste della Puglia è interessato dalla costruzione di piattaforme di estrazione del petrolio, corrosivo e non trasportabile, che richiede lavorazioni altamente inquinanti e pericolose per la salute umana e per l'ambiente, quindi per l'agricoltura, la pesca ed il turismo; la Puglia è rinomata per la bellezza del suo territorio digradante dalle colline verso la sua multiforme costa, sempre più meta di un turismo qualificato ed esigente; la qualità e la peculiarità delle risorse agricole, ittiche ed enogastronomiche della Puglia sono strettamente connesse a questa unicità e tipicità del territorio; l'agricoltura, che costituisce una voce crescente di reddito nella regione trainando nuove forme di turismo legate alla salubrità del territorio e alla tipicità dei suoi prodotti, subirebbe un inevitabile tracollo; la pesca, altro settore economico rilevante, subirebbe danni irreversibili considerata anche la conformazione quasi chiusa del mare Adriatico;
recenti studi hanno dimostrato come le perforazioni legate alla ricerca e coltivazione degli idrocarburi aumenterebbero inevitabilmente l'incidenza del rischio sismico;
risulta dunque agli interroganti, inammissibile tale autorizzazione ministeriale in virtù dei danni che certamente si provocherebbero già nell'immediato all'ecosistema marino. Infatti le prospezioni a largo delle Tremiti dovrebbero essere effettuate con il metodo air-gun, ovvero attraverso una serie di piccole esplosioni in fondo al mare, ripetute ad intervalli di pochi secondi. È chiaro come questa pratica possa essere dannosa per le numerose biodiversità presenti all'interno della riserva marina dell'arcipelago delle Tremiti; inoltre è bene ricordare che con questo tipo di ricerche, unitamente alle trivellazioni, si correrebbe il rischio di sversamenti di greggio in mare;
la Puglia ha investito nell'energia pulita e già produce il 160 per cento del proprio fabbisogno energetico, mentre i proventi delle royalty sulle attività di idrocarburi saranno per la Puglia insignificanti e di gran lunga inferiori ai gravi danni causati alla salute, all'ambiente e alle attività fondanti l'economia regionale, anche per questo è difficile comprendere la scelta del Governo di avallare la richiesta di autorizzazione della società irlandese Petrolcetic a svolgere dei sondaggi per la ricerca di petrolio al largo delle Diomedee;
mentre in tutta Europa si punta sulle rinnovabili e si finanzia la ricerca, in Italia il Governo moltiplica le trivellazioni per estrarre il petrolio e taglia i fondi per le energie alternative -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto;
se non ritenga opportuno interrompere l'iter autorizzativo di tutte le istanze già presentate e di quelle future, relative a sondaggi e prospezioni geosismiche con l'eventualità di future installazioni di piattaforme petrolifere, su tutto lo specchio di mare antistante le coste pugliesi e promuovere una moratoria per le trivellazioni nel Mediterraneo in acque nazionali;
se il Ministro interrogato non intenda assumere iniziative volte a correggere il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni, che ha consentito l'istanza di permesso di ricerca di idrocarburi in mare finalizzate alla installazione di piattaforme per l'estrazione petrolifera, prevedendo il divieto assoluto di ogni ulteriore installazione delle stesse piattaforme in tutta l'estensione del mare Adriatico di competenza nazionale.
(4-17475)