ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17459

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 680 del 05/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 05/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 05/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 19/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17459
presentata da
FRANCESCO BARBATO
mercoledì 5 settembre 2012, seduta n.680

BARBATO. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

il «dolium» è un grande contenitore di terracotta, dalla forma sferica, con un'altezza compresa fra 1,50 e 1,60 metri e una larghezza superiore a 1,50 metri nel punto di massima espansione. La sua capacità era di circa 1.500-2.000 litri e per questo motivo era il miglior vaso per contenere il vino ma anche l'olio nonché legumi e grano;

i dolia venivano fissati nella parte centrale dell'imbarcazione, mentre lo spazio rimasto libero a poppa e prua era occupato dal carico di anfore;

numerosi esempi sono rinvenibili in Pompei, nell'entroterra antico vesuviano ed a Terzigno, qui nel 1981 quando venne alla luce la villa rustica romana di cava Ranieri, in località Boccia al Mauro destò notevole interesse tra gli archeologi. Liberata dalla coltre di lapilli del Vesuvio risalenti all'eruzione del 79 d.C. la villa restituì oltre a 36 dolium, ancora contenenti le derrate alimentari dell'epoca, solidificate dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.;

insieme ai dolia furono scoperti anche gli scheletri di cinque individui, presumibilmente i proprietari e i loro servi, che portavano con sé monili d'oro, vasellame d'argento e un sostanzioso gruzzolo di monete;

riferisce il corrieredelmezzogiorno.it dell'8 agosto 2012 che è avvenuto qualche giorno prima il crollo della «copertura nel sito archeologico dell'antica villa rustica romana di cava Ranieri» ovvero «La vecchia tettoia in lamiera sostenuta da pali in legno posta a protezione del sito ha ceduto, rovinando sugli antichi resti», perlopiù dolia;

il crollo della tettoia di protezione della villa rustica sarebbe imputabile all'usura dei pali in legno posti a sostegno della tettoia che protegge il sito;

detta tettoia sarebbe stata costruita (si apprende dalla videointervista) nei primi anni ottanta utilizzando dei comuni pali in legno;

senza manutenzione da parte della soprintendenza di Napoli e Pompei;

ad interessarsi al caso Gennaro Barbato vice presidente comitato civico di Ottaviano sensibile al problema;

la cura dei beni archeologici di cui l'area vesuviana è ricca, è interesse dello Stato preservare da intemperie, furti ed incuria;

detti reperti inseriti in un percorso storico naturalistico-archeologico rappresenterebbero un volano per l'economia locale in termini di turismo sul territorio indi posti di lavoro e produttività -:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;

se non si intendano acquisire informazioni sulle inadempienze che hanno lasciato abbandonato a sé stesso un sito meritevole dei più elementari strumenti di messa in sicurezza favorendo il crollo della tettoia sugli antichi dolia;

quali siano i motivi per i quali, nonostante le reiterate pubbliche denunce di inadempienza sollevate da più parti nei confronti della soprintendenza, non si intervenga in maniera decisa con un mirato piano di monitoraggio dei beni archeologici immediatamente confinanti con il sito di Pompei affinché si possa procedere all'idonea conservazione e manutenzione di tutti i beni archeologici ad esso limitrofi (Terzigno, Nola, Oplonti, e altri) della provincia di Napoli e quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato sul caso esposto affinché la memoria non vada perduta e con essa la possibilità di far decollare turisticamente la zona segnalata. (4-17459)