ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17452

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 680 del 05/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: ROSATO ETTORE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 04/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17452
presentata da
ETTORE ROSATO
mercoledì 5 settembre 2012, seduta n.680

ROSATO. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

l'Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli è stato fondato, sotto gli auspici dell'Accademia dei Lincei, nel 1975 attorno alla biblioteca umanistica partenopea di oltre centomila volumi;

dal 1983 è ospitato, per volontà dell'allora Ministero dei beni culturali, all'interno del palazzo Serra di Cassano, dove svolge la propria attività di ricerca e studi, con il supporto di borsisti ed esperti provenienti da tutta l'Europa, che sono valsi il Diploma d'onore del Parlamento europeo;

l'istituto si è trasformato in un centro culturale non solo nel ramo filosofico-umanistico ma anche in quello scientifico, facendosi protagonista di molti seminari che hanno visto il contributo di eminenti studiosi italiani e stranieri tra i quali, per citarne solo alcuni, il Premio Nobel Rita Levi Montalcini, il Premio Nobel Carlo Rubbia, il compianto Norberto Bobbio, il Premio Nobel James Tobin, il Premio Nobel Sheldon Glashow e il Premio Nobel Ilya Prigogine;

l'istituto nel 1980, ha dato vita alla Scuola di studi superiori di Napoli che ha contribuito e contribuisce a formare molti giovani grazie alle lezioni di docenti provenienti da tutto il mondo;

che un istituto di tale autorevolezza abbia sede in Italia onora una tradizione culturale letteraria e filosofica di indubbia rilevanza internazionale e ci riempie di responsabilità nell'esserne custodi;

tuttavia l'abbandono che vivono i beni culturali negli ultimi anni e i tagli profondi alle sovvenzioni statali hanno reso sempre più difficile il lavoro dell'istituto;

è per queste ragioni di tipo economico che la permanenza all'interno del palazzo Serra di Cassano di Napoli, cornice all'altezza dei prestigiosi testi ospitati, si è resa impossibile;

l'intero patrimonio dell'istituto, che consta oggi in trecentomila volumi, sarà trasferito dalla propria biblioteca ad un capannone nel comune di Casoria (Napoli);

una biblioteca che ha fatto la storia della cultura umanistica e scientifica in Italia e che raccoglie testi e volumi di valore inestimabile, rischia di essere collocata in una struttura del tutto inadeguata, non fruibile o raggiungibile da studenti e studiosi professionisti;

anche dal valore cui si dà la cultura si percepisce la civiltà e la modernità di un Paese, e la storia ci insegna che i periodi bui sono coincisi con i periodi nei quali la cultura e i suoi beni erano relegati in un angolo, mentre al contrario i momenti più illuminanti della storia hanno visto protagoniste l'arte e la letteratura;

non possiamo permetterci che la formazione delle nuove generazioni sia compromessa da alcune scelte miopi, così come non è accoglibile che un tale patrimonio, che fin qui si è arricchito grazie anche alla sua fama internazionale, venga dimenticato e abbandonato dalle istituzioni;

vale la pena riprendere le riflessioni di Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere «gli italiani devono recuperare non soltanto il senso economico della cultura, ma anche in una certa misura il suo senso sociale, di elemento alla base delle sue produzioni di eccellenza e occasione per dare opportunità di lavoro a tanti giovani che hanno capacità e qualità da vendere»;

la cultura e i suoi beni sono una marchio del made in Italy che in passato ha reso anche in termini economici, e ignorare questo suo aspetto rischia di limitare le opportunità di rilancio dell'economia che oggi rappresenta una priorità di questo Paese -:

se il Ministro, avuto contezza di quanto sta accadendo all'Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli, non intenda agire per evitare che lo stesso sia costretto, per ragioni economiche, a trasferire il proprio patrimonio culturale dall'attuale biblioteca ad un inaccessibile capannone nella periferia della provincia napoletana. (4-17452)