ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17442

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 680 del 05/09/2012
Trasformazioni
Trasformato il 24/10/2012 in 5/08305
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 04/09/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 04/09/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 04/09/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 04/09/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 04/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 04/09/2012
Stato iter:
24/10/2012
Fasi iter:

TRASFORMA IL 24/10/2012

TRASFORMATO IL 24/10/2012

CONCLUSO IL 24/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17442
presentata da
RITA BERNARDINI
mercoledì 5 settembre 2012, seduta n.680

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

lunedì 20 agosto 2012 l'interrogante ha effettuato una visita di sindacato ispettivo alla casa circondariale «Carmelo Magli» di Taranto accompagnata dagli esponenti radicali Maurizio Bolognetti e Maria Antonietta Ciminelli; la visita, durata molte ore, è stata guidata dalla direttrice Stefania Baldassarri e dal Comandante Giovanni Lamarca;

l'Istituto tarantino ha in carico 595 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 200 posti, sebbene sul sito internet del Ministero della giustizia sia indicata una ricettività legale di 315 posti; i detenuti in attesa di primo giudizio sono 153 mentre coloro che scontano una sentenza definitiva di condanna sono 318; in alta sicurezza sono ristretti in 103; ben presto, con la ripresa, dopo la pausa estiva, dell'attività giudiziaria, l'istituto tornerà alla media dei 700 detenuti presenti; il 40 per cento degli ospiti sono tossicodipendenti e, fra questi, 20 sono in trattamento metadonico;

il carcere di Taranto, entrato in funzione a metà degli anni ottanta presenta molte problematiche strutturali, date le scarse risorse destinate centralmente per la manutenzione sia ordinaria che straordinaria: alcune aree risultano transennate perché pericolanti; alcune sale colloqui hanno ancora il muretto divisorio: una di esse è definita «la pescheria» per il cattivo odore che emana l'ambiente sovraffollato all'inverosimile; il percorso per i familiari (bambini e persone anziane comprese) che si appresentano ad incontrare il congiunto detenuto, è sotto il solleone (o con la pioggia, d'inverno) o con coperture, come quella della pensilina prossima all'ingresso, che dovrebbero essere coibentate essendo «roventi» d'estate e con infiltrazioni d'acqua nella stagione delle piogge; per mancanza di spazi, l'ex campo sportivo è stato diviso in due e adattato a passeggio per le ore d'aria: un deserto polveroso privo di servizi e di approvvigionamento di acqua; la casa circondariale è destinataria del piano carceri per la costruzione di un padiglione da 200 posti i cui lavori sono ancora nella fase di aggiudicazione attraverso gara; all'interno dell'area c'è però un padiglione a 48 posti inutilizzato perché per metterlo in funzione -magari per una custodia attenuata come suggerisce la direttrice - oltre al personale, occorrerebbero modifiche strutturali essendo stato concepito per ospitare detenuti malati di aids; un'altra nota dolente, riguarda la caserma degli agenti dove c'è un piano intero transennato e dove le stanze per il pernottamento degli agenti sono addirittura peggiori delle celle di detenzione; nell'istituto non c'è l'area verde per gli incontri della popolazione detenuta con i figli minori; mancano del tutto spazi per attività sportive e ricreative e il teatro non viene utilizzato a causa della carenza di personale e della mancanza di fondi da destinare alle attività trattamentali; la biblioteca, invece, è ben fornita anche grazie ad una donazione di libri effettuata un anno e mezzo fa da parte della Presidenza del Consiglio;

fra le celle visitate ci sono quelle della sezione A, ubicata al primo piano: il sovraffollamento è evidente considerato che in celle di circa 10 metri quadrati sono ospitati tre detenuti e, a volte, anche quattro;

il corpo degli agenti di polizia penitenziaria ha un deficit di organico pari a 40 unità; dei 357 agenti previsti dal decreto ministeriale dell'8 febbraio 2001, ne risultano effettivamente assegnati 317 di cui 53 impiegati presso il nucleo traduzioni e piantonamenti;

la situazione degli automezzi del nucleo traduzioni è disastrosa a causa della sospensione della manutenzione ordinaria per mancanza di fondi; inoltre capita che le scorte siano sottodimensionate e che a volte non si possano nemmeno rimborsare i buoni-pasto; a proposito dei vari tipi di traduzione, risulta veramente uno spreco la scorta per accompagnare i detenuti ai domiciliari: tre uomini che fanno sostanzialmente i «tassisti» per un servizio che potrebbe essere semplicemente abolito visto che il detenuto, se decide di contravvenire a quanto prescritto dalla legge, può «evadere» da casa un momento dopo essere stato accompagnato ai domiciliari; spesso queste traduzioni prevedono viaggi lunghissimi anche di centinaia di chilometri per raggiungere comunità per tossicodipendenti o domicili situati nelle regioni settentrionali;

l'area educativa risulta sottodimensionata essendo costituita da un responsabile e da 4 educatori; anche l'assistenza psicologica è carente se consideriamo che è portata avanti da 2 psicologi ex articolo 80 che fanno in tutto 78 ore mensili e da una psicologa ASL che fa 60 ore e che si occupa esclusivamente dei nuovi giunti;

la prima firmataria del presente atto intende sottolineare - perché non accade quasi mai nelle altre visite ad istituti penitenziari - l'ottimo rapporto del magistrato di sorveglianza sia con la direzione e il comando dell'istituto sia con la popolazione detenuta: non è un caso che sotto ferragosto siano stati concessi circa 80 permessi premio e che la legge n. 199 del 2010 abbia riscontrato un esito positivo per oltre 200 detenuti che hanno avuto la possibilità di scontare gli ultimi mesi di pena ai domiciliari;

molti dei detenuti trascorrono 20 ore della giornata in cella; 100 in media sono infatti coloro che durante l'anno frequentano un corso scolastico (medie e superiori), 85 sono i posti di lavoro disponibili a rotazione ogni sei mesi e 5 coloro che sono ammessi al lavoro esterno; a differenza di altri istituti è molto positivo il fatto che le mercedi non siano solo simboliche e che i lavoranti riescano a guadagnare intorno ai 6/700 euro al mese; buono è il rapporto con il cappellano che, gestendo una casa famiglia, è disponibile a fornire l'alloggio a quei detenuti, soprattutto stranieri, che non hanno un domicilio per poter scontare a casa il residuo periodo di pena come previsto dalla legge n. 199 del 2010 e successive modificazioni; il volontariato è presente con due associazioni mentre il rapporto con le istituzioni - provincia e comune - è connotato dall'assoluta mancanza di collaborazione quasi a significare che il carcere sia un corpo estraneo inserito nella città;

ai detenuti è consentito fare la doccia a giorni alterni per contenere i consumi idrici a causa dell'ingente debito che l'amministrazione penitenziaria ha con l'Acquedotto Pugliese spa;

fra i casi particolari, si segnalano:

A.S.proveniente dal reparto psichiatrico dell'ospedale Moscati di Taranto, si trova in carcere a causa di un residuo pena di un mese e 20 giorni per poi tornare presso la comunità Il Delfino dove è assegnato;

E.D.B. ha il fine pena fra sette anni e ha fatto richiesta di trasferimento a Rebibbia o a Civitavecchia per poter fare un valido percorso riabilitativo visto che ha due figli minori ospitati in istituti; non fa colloqui da dicembre, cioè da quando è venuta via da Teramo;

G.C. ha presentato istanza di trasferimento al Carcere di Pozzuoli; suo marito è morto suicida;

M.B. è una ragazza rumena di 22 anni che scoppia in lacrime non appena le chiediamo come stia; orfana di madre, è venuta in Italia prima di Pasqua con il suo ragazzo che l'ha coinvolta in una rapina nella città di Bari; è spaventata e afferma di non essere mai stata in carcere e di non conoscere nessuno nel nostro paese né di sapere alcunché della sua posizione processuale perché ha visto il suo avvocato d'ufficio una sola volta; direttrice e comandante si occuperanno della sua vicenda soprattutto sotto l'aspetto della difesa legale -:

quale sia effettivamente la capienza regolamentare del carcere di Taranto e cosa intenda fare per urgentemente riportare la popolazione detenuta ai livelli di ricettività legali, secondo quanto previsto dall'ordinamento penitenziario e dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo;

cosa intenda fare per rimuovere le illegalità strutturali degli edifici dell'intero complesso della casa circondariale di Taranto, tenuto presente che alcune criticità evidenziate in premessa rischiano di mettere in pericolo la salute e la vita del personale e dei detenuti;

a quando risalga e cosa vi sia scritto nell'ultima relazione della ASL di competenza in merito alle condizioni strutturali degli edifici anche sotto il profilo igienico-sanitario;

se intenda immediatamente provvedere a stanziare fondi per la manutenzione straordinaria così da fronteggiare i problemi più urgenti e se intenda ripristinare i fondi pressoché esauriti della manutenzione ordinaria;

cosa intenda fare per incrementare il budget destinato alle attività trattamentali e per ripianare il debito verso l'Acquedotto Pugliese S.p.A così che, fra l'altro, i detenuti possano farsi la doccia tutti i giorni;

quanto al Corpo degli agenti di polizia penitenziaria, se intenda intervenire per ripristinare l'organico, per rimettere in funzione il parco macchine e furgoni del nucleo traduzioni e per ristrutturare il piano oggi transennato e chiuso degli alloggi della caserma agenti;

se intenda raccogliere il suggerimento di evitare l'accompagnamento dei detenuti allo loro abitazione (o altro luogo specificato nei provvedimenti quale una comunità terapeutica o una casa-famiglia) quando accedano al beneficio della detenzione domiciliare;

se intenda incrementare il personale dell'area trattamentale e dell'assistenza psicologica;

se intenda valutare, per promuovere iniziative per estenderle magari a livello nazionale, le buone pratiche della magistratura di sorveglianza di Taranto;

se intenda in qualche modo intervenire nei limiti della propria competenza perché sia effettivamente assicurata l'assistenza legale ai detenuti, soprattutto stranieri, sprovvisti di avvocati di fiducia;

cosa intenda fare per i casi segnalati in premessa. (4-17442)