ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17435

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 680 del 05/09/2012
Trasformazioni
Trasformato il 24/10/2012 in 5/08303
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 03/09/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 03/09/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 03/09/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 03/09/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 03/09/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 03/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 03/09/2012
Stato iter:
24/10/2012
Fasi iter:

TRASFORMA IL 24/10/2012

TRASFORMATO IL 24/10/2012

CONCLUSO IL 24/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17435
presentata da
RITA BERNARDINI
mercoledì 5 settembre 2012, seduta n.680

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ADNKRONOS il 30 agosto 2012, un detenuto quarantenne di origini italiane si è suicidato nel carcere di Udine impiccandosi con una cintura del suo compagno di cella;

l'uomo era arrivato nel capoluogo friulano solo da poche ore, proveniente dal carcere di Padova per sfollamento. Era stato arrestato nella città patavina per violenze ai familiari e all'atto dell'arresto era stato ricoverato nel reparto psichiatrico, per oltre dieci giorni, considerato i disturbi psichici di cui soffriva;

si tratta del 36esimo detenuto che si è tolto la vita dall'inizio dell'anno;

secondo quanto dichiarato dal segretario generale della Uil Penitenziari, Eugenio Sarno, «questa strage silenziosa dei suicidi in carcere continua nel più assoluto silenzio e nella quasi totale distrazione della stampa, della società e della politica, nonostante i fervidi solleciti del Presidente Napolitano rispetto alla prepotente urgenza, che si perpetua nel tempo, e alla vergogna dell'Italia in Europa per le condizioni delle proprie prigioni. Considerato che a oltre un anno da questo autorevole pronunciamento del Capo dello Stato nulla è mutato per alleviare le criticità del sistema penitenziario non possiamo, amaramente, non rilevare come, pur nella loro incisività e forza, le parole di Napolitano siano state sostanzialmente inutili» -:

se e come il 30 agosto 2012 fosse garantita la sorveglianza all'interno dell'istituto di pena di Udine e se con riferimento al suicidio dell'uomo non siano ravvisabili profili di responsabilità in capo al personale penitenziario;

con chi dividesse la cella e di quanti metri quadrati disponesse il detenuto morto suicida;

se il detenuto morto suicida fosse alloggiato all'interno di una cella rispondente a requisiti di sanità e igiene;

di quali disturbi psichici soffrisse il detenuto, se lo stesso fosse seguito da uno psicologo nel carcere di Padova e se sia noto a quale terapia, anche farmacologia, fosse sottoposto;

se nel corso della detenzione nel carcere di Padova, ossia prima di giungere a Udine, il detenuto fosse stato identificato come potenziale suicida e, in questo caso, se fosse tenuto sotto un programma di osservazione speciale;

se una volta giunto a Udine, il detenuto sia stato sottoposto ad una attenta vigilanza da parte del personale della polizia penitenziaria attesi i suoi disagi psichici. (4-17435)