ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17398

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 680 del 05/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/08/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 29/08/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 29/08/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 29/08/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 29/08/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 29/08/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 29/08/2012
Stato iter:
20/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/11/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 20/11/2012

CONCLUSO IL 20/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17398
presentata da
MAURIZIO TURCO
mercoledì 5 settembre 2012, seduta n.680

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

il giorno 15 agosto 2012 sul sito web www.forzearmate.org è stato pubblicato un articolo dal titolo «Sentenza di assoluzione del delegato CO.I.R. dell'A.M. Papini Luca che si era rifiutato di partecipare ad una riunione del CO.I.R. di appartenenza» -:

quali siano state le azioni intraprese e quali quelle immediate che intenderà intraprendere per risarcire il maresciallo Papini Luca dei danni patiti;

se alla luce della decisione dei giudici di primo grado e di appello non ritenga sia giunto il momento di estendere ai militari il pieno godimento del diritti associativi e sindacali. (4-17398)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 20 novembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 720
All'Interrogazione 4-17398 presentata da
MAURIZIO TURCO

Risposta. - Giova evidenziare, in premessa, che in base all'articolo 882 del Testo unico dell'ordinamento militare «tutte le operazioni inerenti le rappresentanze militari sono svolte dal personale per motivi di servizio».
Pertanto, l'esercizio del mandato non sottrae i delegati ai diritti e ai doveri derivanti dal proprio stato militare.
Tanto premesso, riguardo al caso specifico evidenziato dall'interrogante, si partecipa che da una disamina degli atti in possesso nonché della sentenza citata nell'atto in esame, non risulta che siano stati posti in essere, da parte dell'Amministrazione militare, atti o comportamenti non conformi al diritto.
Invero, si osserva che gli atti adottati dal Comandante di Corpo, nella vicenda in esame, nei riguardi del militare in questione, sono stati posti in essere per garantire, al livello istituzionale, effettività al mandato rappresentativo ricevuto e far sì che il delegato fosse posto nelle condizioni di adempiere ai doveri assunti nei confronti del proprio corpo elettorale ed in linea con la normativa vigente in materia.
Con riferimento, invece, alla questione relativa alla possibilità di «estendere ai militari il pieno godimento dei diritti associativi e sindacali», si osserva, come già affermato in risposta a numerosi atti di sindacato ispettivo, che le restrizioni per il personale militare sono previste dall'articolo 1475 del decreto legislativo 15 marzo 2010 n. 66, oltre ad essere costituzionalmente legittime.
Infatti, la Corte costituzionale, con sentenza n. 449 del 1999, ha sancito la legittimità di tali restrizioni, sostenendo con peculiari osservazioni che: «Se è fuori discussione, infatti, il riconoscimento ai singoli militari dei diritti fondamentali, che loro competono al pari degli altri cittadini della Repubblica, è pur vero che in questa materia non si deve considerare soltanto il rapporto di impiego del militare con la sua amministrazione e, quindi, l'insieme dei diritti e dei doveri che lo contraddistinguono e delle garanzie (anche di ordine giurisdizionale) apprestate dall'ordinamento. Qui rileva nel suo carattere assorbente il servizio, reso in un ambito speciale come quello militare (articolo 52, primo e secondo comma, della Costituzione)».
Quindi, il giudice costituzionale ha ritenuto che l'assoluta specialità della funzione svolta dalle Forze armate, la tipicità di tale organizzazione, la coesione interna, la massima operatività e neutralità della stessa, potessero garantire il rispetto delle prescrizioni contenute nell'articolo 52 della Costituzione in tema di dovere del cittadino di difesa della Patria.
Pertanto, in considerazione di quanto sopra esposto, non si ritiene possibile porre in atto quanto richiesto dall'interrogante.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.