ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17382

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 680 del 05/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 27/08/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 27/08/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 19/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17382
presentata da
FRANCESCO BARBATO
mercoledì 5 settembre 2012, seduta n.680

BARBATO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

la stagione balneare solleva timori e preoccupazioni nei bagnanti e amanti della natura, in special modo per la situazione delle acque lungo la costiera amalfitana e da Cuma a Castellammare di Stabia (Napoli);

il Corrieredelmezzogiorno.it del 7 agosto 2012 riferisce a firma di Fabrizio Geremicca dell'«insufficiente depurazione delle acque campane» che insieme all'eccessivo apporto di nutrienti scaricati dall'uomo a mare» favorisce «i banchi di mucillagine che stanno rovinando nuotate e gite in barca». L'articolo informa che: «Il punto è che nessuno dei più importanti depuratori in funzione in Campania è a norma, rispetta i parametri imposti dalle leggi europee. Da nord a sud, ecco la mappa di impianti che, nel migliore dei casi, funzionano a scartamento ridotto. Acerra, Marcianise, Napoli Nord, Orta di Atella (sfociano tutti nei Regi Lagni) e Cuma (immette le acque trattate nel mare di Licola), i depuratori che furono realizzati dalla Cassa per il Mezzogiorno e che furono affidati nel 2006 alla Hydrogest affinché li potenziasse, non hanno la linea deputata all'abbattimento dei fosfati. Delle sostanze, vale a dire, che giocano un ruolo fondamentale nei processi di eutrofizzazione delle acque e quindi di generazione delle mucillagini. Sono, inoltre, carenti anche in molte altre fasi del processo depurativo, nonostante alcuni interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria realizzati da un paio di anni ad oggi. Più a sud, ecco il depuratore di Napoli est, in via de Roberto. Proprietà della Regione, fu affidato tempo addietro a Termomeccanica. Riceve liquami di quasi un milione di abitanti. Ha una linea chimico fisica ed una di trattamento dei liquami attraverso i batteri, ma entrambe avrebbero bisogno di consistenti interventi di potenziamento. Del tutto assente il sistema di abbattimento dei fosfati. Nel 2000 una delibera regionale avviò il bando per affidare ad un privato, con la finanza di progetto, le opere indispensabili. Dodici anni più tardi la gara è stata annullata e neppure uno degli interventi previsti è stato effettuato. Neppure l'attivazione delle condotte sottomarine esistenti, che porterebbero almeno le acque in uscita dal depuratore al largo, anziché scaricarle in battigia. Resta inattuato, da parte della Regione, anche il collegamento tra il depuratore di Napoli est e quello di San Giovanni»;

cinque associazioni ambientaliste si sono mobilitate per protestare contro il mare sporco in costiera amalfitana, promuovendo una petizione popolare per chiedere la depurazione totale delle acque reflue e proponendo «una task force nell'ambito della Conferenza dei sindaci incaricata di fare una analisi della situazione e di seguire gli sviluppi dei lavori di realizzazione dei suddetti sistemi di depurazione (www.eolopress.it);

la costruzione dei cosiddetti «depuratori» è costata milioni di euro alle casse italiane indi ai cittadini oggi vessati da sacrifici e tasse;

l'inquinamento marino e costiero comporta un duro colpo economico al comparto turistico;

a parere dell'interrogante i fatti esposti sono gravi e tali da richiedere un intervento immediato di analisi delle acque antistanti le coste citate per valutare la gravità dell'inquinamento prodotto, procedere alla quantificazione esatta dei fondi stanziati nel corso degli ultimi venti anni per la costruzione delle opere depurative campane, e individuare responsabilità di costruttori e amministratori passati -:

se non ritengano i Ministri di assumere iniziative normative volte a inasprire le pene per i reati in materia ambientale per tutelare la salute umana e dell'ecosistema oggi fortemente compromessi dall'incuria e dalla disonestà dell'uomo.
(4-17382)