MINARDO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
l'articolo 17 del decreto-legge, n. 95 del 2012 cosiddetto spending review, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, prevede anche interventi per il riordino delle province;
il riordino dovrà avvenire sulla base di requisiti minimi, da individuarsi nella dimensione territoriale e nella popolazione residente in ciascuna provincia, che saranno determinati dal Consiglio dei ministri con propria deliberazione;
in esito a tale deliberazione, i consigli delle autonomie locali delle singole regioni, nel rispetto della continuità territoriale della provincia, dovranno approvare una ipotesi di riordino relativa alle province ubicate nel proprio territorio di competenza e trasmetterla alla medesima regione che, a sua volta, trasmetterà al Governo, una proposta di riordino delle province ubicate nel proprio territorio;
non si prevede la mera soppressione di alcune province, bensì una generale riorganizzazione delle stesse a livello delle singole regioni, che comporterà, evidentemente anche delle modifiche relative all'appartenenza dei comuni alle stesse province, con importanti conseguenze anche economiche e sociali;
secondo il principio generale che ispira il presente provvedimento, il riordino delle province dovrebbe comunque garantire l'invarianza dei servizi ai cittadini;
simili interventi rischiano di destabilizzare la popolazione in dubbio sul futuro della propria realtà territoriale e sul mantenimento dei presidi di legalità e sicurezza ad oggi presenti, nonché dei presidi istituzionali «classici» di cui una provincia necessita;
nella provincia di Ragusa è nata una petizione cui hanno aderito oltre 5.000 persone che vogliono salvare la propria identità, la propria storia, «giovane» ma assolutamente di alto profilo;
a fronte di una sempre maggiore pressione fiscale, i cittadini si vedono defraudati non solo dei presidi istituzionali ma soprattutto della propria identità e della propria storia -:
se il Governo non intenda valutare, in ossequio al principio dell'invarianza dei servizi, che dipende, tra l'altro, da una distribuzione uniforme degli uffici e dei servizi provinciali, le iniziative di competenza finalizzante al mantenimento di taluni servizi e funzioni di sedi distaccate. In attesa che venga realizzato un efficiente servizio telematico ad uso dei cittadini;
se non si ritenga opportuno, per quanto attiene alle denominazioni da attribuire alle nuove province, assumere iniziative volte a prevedere che le stesse siano stabilite dalle regioni, sentiti i consigli provinciali uscenti, e che non possano coincidere con quella di una delle province accorpate, ma possano consistere nella sommatoria delle precedenti denominazioni. (4-17352)