Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-17320
presentata da
GIANNI MANCUSO
martedì 7 agosto 2012, seduta n.678
MANCUSO, GIRO e CROLLA. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
il decreto-legge Salva Italia n. 201 del 2011 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214/2011 ha previsto l'accorpamento degli enti previdenziali pubblici INPS, ENPALS e INPDAP;
causa la disastrosa situazione patrimoniale e finanziaria dell'INPDAP, oggi il cosiddetto SuperInps conteggia nel 2012 un disavanzo di oltre 5,97 miliardi, con un peggioramento di oltre 5,2 miliardi rispetto al preventivo per l'anno in corso, che era pari a 736 milioni;
le entrate contributive nel 2011 sono complessivamente aumentate del 2,3 per cento, risultano iscritti quasi 20 milioni di lavoratori (pari all'86,9 per cento del totale degli occupati), che salgono a 23,8 milioni se si comprendono gli iscritti di ENPALS e INPDAP;
la cattiva situazione finanziaria dell'ex INPDAP è da imputarsi interamente alla mala gestione dell'ente stesso e della previdenza dei dipendenti pubblici -:
se il Governo, al momento di imporre l'accorpamento di INPS, ENPALS e INPDAP, avesse tenuto conto che la situazione contabile della previdenza dei dipendenti pubblici avrebbe messo in seria difficoltà la gestione della previdenza dei dipendenti privati;
se il Governo abbia intenzione di assumere iniziative a tutela delle pensioni dei dipendenti privati. (4-17320)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata venerdì 21 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 738
All'Interrogazione 4-17320
presentata da
GIANNI MANCUSO
Risposta. - L'interrogazione in esame si riferisce alle preoccupazioni emerse di recente, anche in ambito parlamentare, sugli effetti dell'accorpamento di Inpdap ed Enpals nell'Inps e, nello specifico, sull'eventuale deterioramento del bilancio dell'Inps tale da comportare un problema di sostenibilità dell'intero sistema pensionistico.
A tal proposito è opportuno evidenziare che tali preoccupazioni si fondano su una rappresentazione contabile già nota e compresa nei saldi di finanza pubblica al momento dell'entrata in vigore del decreto-legge n. 201 del 2011, per effetto dell'incorporazione dei suddetti enti.
In proposito, si sottolinea che l'operazione di accorpamento ha determinato, nel suo insieme, i seguenti effetti:
a) l'Inps, pur mantenendo la stessa denominazione, diviene nella sostanza l'ente previdenziale della generalità dei lavoratori italiani, acquisendo tre milioni di nuovi assicurati;
b) dal punto di vista meramente contabile, il nuovo ente risultante dall'accorpamento nell'Inps di Inpdap e Enpals assorbe il disavanzo Inpdap;
c) nel nuovo Inps, dopo l'accorpamento, confluiscono tutti i trasferimenti a differente titolo dal bilancio dello Stato all'Inpdap.
Pertanto, dal punto di vista della finanza pubblica, l'accorpamento non determina alcun effetto negativo, in quanto interviene sulla regolazione dei trasferimenti tra enti della pubblica amministrazione, con effetti di neutralità sulle singole voci (contributi/prestazioni previdenziali) del conto economico consolidato delle amministrazioni pubbliche non venendo modificate le norme sostanziali che le regolano.
In definitiva, l'operazione di accorpamento non comporta alcun effetto sulla sostenibilità del sistema previdenziale, che resta pienamente confermata, soprattutto per effetto delle modifiche ai diversi regimi pensionistici conseguenti alla recente riforma pensionistica adottata dal Governo.
L'operazione comporta invece sicuri effetti positivi per la finanza pubblica, realizzando una notevole riduzione, crescente nel tempo, delle spese di funzionamento, attraverso l'eliminazione di duplicazioni e sovrapposizioni negli apparati, nella logistica, nelle dotazioni strumentali, eccetera, in piena rispondenza all'azione del Governo in materia di spending review. Inoltre, l'aver creato un unico referente per l'intero settore in concomitanza con i percorsi di convergenza dei diversi regimi pensionistici risponde a una logica di miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dell'azione amministrativa, funzionale a garantire più elevati e omogenei livelli di servizio a tutti gli utenti nonché a ridurre le distanze nelle performance dei diversi enti previdenziali preesistenti all'accorpamento.
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali: Elsa Fornero.