ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17311

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 677 del 06/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 06/08/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI 06/08/2012
MESSINA IGNAZIO ITALIA DEI VALORI 06/08/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 06/08/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 11/10/2012

SOLLECITO IL 26/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17311
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
lunedì 6 agosto 2012, seduta n.677

DI PIETRO, BARBATO e MESSINA. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

il 7 giugno 2009 è stato eletto Presidente della provincia di Salerno, l'on. Edmondo Cirielli (Pdl);

il 22 giugno 2009 nomina assessori nella sua giunta: Alberico Gambino, con delega turismo e spettacolo, Nunzio Carpentieri, edilizia scolastica, caccia e pesca, Adriano Bellacosa patrimonio ed affari legali, Ernesto Sica trasporti e mobilità;

il 24 luglio 2009 Cambino rassegna le dimissioni dalla carica di assessore provinciale;

il 3 agosto 2009 il presidente Cirielli nomina (si legge su www.informazione.it) Cambino suo consigliere per turismo e spettacolo;

il 17 luglio 2012 su Repubblica.it: «L'ex assessore regionale, Ernesto Sica, indagato per associazione segreta, risponde per quasi quattro ore ai magistrati che lo interrogano sulla P3 e sul dossier a luci rosse che lui e gli uomini di Flavio Carboni avrebbero confezionato per convincere Stefano Caldoro, attuale presidente della Campania, a ritirarsi dalla corsa alle ultime regionali. Per gli investigatori, Sica - costretto a dimettersi per il coinvolgimento nell'inchiesta - è stato il coordinatore della congiura. «Logge segrete, P3, non so che siano. Io ho partecipato alla chiacchiera, ho mandato "in rete" una diceria. Sì l'ho fatto e che è? Una diffamazione, stop. Una leggerezza». I magistrati gli contestano i rapporti con Arcangelo Martino, arrestato con Flavio Carboni. Sica li ammette. Non ha difficoltà a confessare con chi e come ha organizzato «l'operazione diffamatoria». «Martino - dice - faceva parte di questo disegno». Le carte dell'inchiesta narrano che quando il dossier Caldoro è stato completato, Sica ha informato l'uomo di Carboni di essersi incontrato con Denis Verdini, coordinatore del Pdl, «al quale si sarebbe proposto come presidente della regione Campania». E se la sua candidatura non fosse stata presa in considerazione, lui «avrebbe messo in piazza tutto quello che sapeva a partire dall'estate 2007»;

il 17 giugno 2011 il presidente della provincia Cirielli nomina con decreto Amalia Scoppa a consigliere politico del presidente in materia di pianificazione sanitaria regionale;

la stessa, da articoli di stampa datati 15 gennaio 2009 (tra questi Metropolis Web), risulta coinvolta nella seguente vicenda: «La truffa ai danni del servizio sanitario nazionale scoperta dai Nas coinvolge i vertici della clinica Fondazione Peppino Scoppa di Angri e ha portato all'arresto del presidente della fondazione. Angelo Scoppa, del direttore sanitario, Mario Rizzano, e di Amalia Scoppa e Maria Magliano, entrambe impiegate presso il centro di riabilitazione. Secondo le indagini coordinate dal tenente colonnello Ernesto Di Gregorio, la truffa andava avanti dal 2002. Altre cinque persone risultano indagate ma non sono per ora oggetto di misure cautelari. I Nas indagano anche negli ambienti dell'ASL salernitana per individuare la presenza di eventuali impiegati compiacenti che favorivano la truffa»;

il 15 luglio 2011 il quotidiano La Repubblica ed.Napoli nella versione on line comunica che «Il consigliere regionale del Pdl Alberico Gambino è stato arrestato all'alba, insieme ad altre sei persone, dai carabinieri del comando provinciale di Salerno. Per tutti le accuse sono di concussione in concorso ed associazione per delinquere finalizzata allo scambio elettorale politico-mafioso, delitti aggravati dall'attività di agevolazione del clan Fezza-D'Auria Petrosino, attivo nell'agro nocerino. Gambino, fino a poco tempo fa sindaco di Pagani, assieme al presidente e al vicepresidente della Paganese calcio e a due esponenti del clan, secondo l'accusa avrebbe creato un sistema che, con la complicità di politici locali e di livello regionale, consentiva loro di gestire la pubblica amministrazione per controllare le principali attività economiche e imprenditoriali della zona. L'operazione, coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Salerno, diretta dal procuratore della Repubblica Franco Roberti, è stata condotta dai carabinieri del comando provinciale di Salerno, diretti dal colonnello Gregorio De Marco. Finanziamenti alla campagna elettorale, assunzioni pilotate, affidamento di appalti a ditte di fiducia e sponsorizzazioni alla squadra di calcio. Era un sistema articolato e complesso quello che Cambino, secondo l'accusa, aveva messo in piedi con il clan Fezza-D'Auria Petrosino»;

il 27 luglio 2011 si legge sul quotidiano Il Corriere del Mezzogiorno che: «il consigliere provinciale del Pdl Massimo D'Onofrio è stato destinatario di un avviso di garanzia» inoltre «Massimo D'Onofrio, che ha ricevuto una perquisizione domiciliare, è giunto in caserma dove si è soffermato a lungo. Oltre un'ora per cercare di capire, approfondire la sua posizione. Per lui l'accusa di concussione e scambio elettorale politico-mafioso»;

il 1o marzo 2012 veniva data la notizia che il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Salerno ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Salerno su richiesta di questa procura della Repubblica nei confronti di 5 soggetti per l'ipotesi di reato di peculato aggravato e continuato. Tra di essi figurano 2 pubblici ufficiali tuttora in servizio presso l'ente provincia e tre soggetti privati beneficiari delle erogazioni di denaro pubblico. Sono state eseguite, inoltre, perquisizioni a carico dei 21 indagati (8 attualmente in servizio presso l'ente Provincia - tra cui due dirigenti - 5 dipendenti della Provincia attualmente in pensione e 8 soggetti privati) sia presso i domicili privati che presso gli uffici della Provincia. In particolare, le complesse ed articolate indagini delegate dalla Procura di Salerno hanno consentito di acquisire un solido quadro probatorio in ordine all'esistenza di un meccanismo criminoso finalizzato all'appropriazione di denaro pubblico dalle casse dell'ente provinciale di Salerno. Più nel dettaglio, le attività investigative hanno evidenziato che la condotta tenuta da dirigenti del Settore Presidenza e del Settore Finanziario dell'ente ha consentito l'erogazione, negli anni dal 2005 al 2009 di contributi a fondo perduto, allo stato quantificati in circa un milione di euro, in favore di privati e di O.N.L.U.S., per pseudo progetti ed iniziative, in realtà mai avvenuti. Le risultanze dell'attività investigativa possono essere così sintetizzate: - sono state disposte erogazioni in favore di associazioni ONLUS inesistenti (sprovviste di partita IVA) ovvero di associazioni di fatto inoperanti e create ad hoc per percepire contributi pubblici. Peraltro, le associazioni beneficiarie della gran parte dei contributi erogati sono risultate collegate, anche attraverso vincoli di parentela, a pubblici ufficiali in servizio presso l'ente provinciale di Salerno (www.agro24.it);

il 3 luglio 2012 fonti stampa (tra queste Il Corriere del Mezzogiorno) riferiscono «Preso appuntamento con Nunzio Carpentieri, il sindaco - riferisce il pentito - gli avrebbe assicurato che avrebbe avuto la gestione dei parcheggi quando sarebbero finiti i lavori di realizzazione. E Greco non aveva motivo di non credergli dal momento che il sindaco era amico di suo padre e lo avrebbe conosciuto fin da quando era un bambino. Ma si fidava anche perché Michele D'Auria Petrosino, con cui in passato erano stati soci per una grossa partita di droga in Spagna, gli diceva che poteva contare anche sul sindaco di Pagani, Gambino, e sul consigliere provinciale Massimo D'Onofrio. A casa di D'Onofrio, Greco avrebbe partecipato ad una festa organizzata dopo la vittoria a Palazzo Sant'Agostino. "La gestione dei parcheggi non l'ho ottenuta - ha detto - perché fui arrestato". Gambino, invece, lo avrebbe visto ad un'altra festa, quella alla pasticceria Montalbino organizzata da Francesco Marrazzo. Michele D'Auria Petrosino, invece, che di Alfonso Greco è stato anche compare di cresima, avrebbe favorito la sua assunzione al consorzio rifiuti Sai - "mi manda Michele" avrebbe detto il cognato del figlio del boss all'agenzia di lavoro interinale di Salerno che procacciava manodopera - e in cambio gli avrebbe chiesto di sostenere alle elezioni comunali e regionali Alberico Cambino. La difesa dell'esponente del Pdl, a questo punto, dimostra che in realtà Michele avrebbe cercato consensi per Vincenzo D'Amato, candidato consigliere nella lista civica "Triciclo" di appoggio a Cambino e non direttamente per l'ex sindaco»;

il 27 giugno 2012 sul Corriere del Mezzogiorno ed. Salerno si legge: «Del sistema ideato per truccare gli appalti pubblici della Provincia di Salerno, di cui Giovanni Citarella ha fatto parte prima di descrivere modi e ruoli dei presunti protagonisti dell'affare, i politici sapevano. Gli assessori della vecchia giunta di centrosinistra di Angelo Villani, Franco Alfieri e Pasquale Stanzione, e quello dell'attuale esecutivo di Edmondo Cirielli, Marcello Feda, sono quelli indicati dal patron della Nocerina nell'interrogatorio reso ai pubblici ministeri Rosa Volpe e Guglielmo Valenti;

il 4 luglio 2012 il quotidiano La Città di Salerno riporta: «Indagato l'assessore provinciale all'edilizia scolastica e sindaco di Sant'Egidio, Nunzio Carpentieri. La posizione è al vaglio della procura antimafia di Salerno per rapporti con il clan Greco-Sorrentino: il suo nome, già comparso nelle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Vincenzo Greco, boss del clan Greco-Sorrentino, è emerso in aula al processo «Linea d'ombra», attraverso le parole del figlio. Alfonso Greco, sentito lunedì al tribunale nocerino. Greco jr ha raccontato dei suoi stretti rapporti con alcuni amministratori di Sant'Egidio, narrando circostanze chiare, avvenute in sua presenza, con tanto di nomi e cognomi»;

il 23 maggio 2012 ilcorrieredelmezzogiorno.it riferisce: «Tesseramento Pdl, carabinieri in Provincia dal carabiniere Cirielli» ed ancora «Ispezionato l'ufficio staff del presidente. Sospetti sull'aggiudicazione di un appalto da parte di una coop» infine «Quattro militari in borghese, martedì mattina alle dieci, sono entrati nel palazzo della Provincia di Salerno per acquisire i documenti relativi ad una gara di appalto aggiudicata, il 31 agosto 2010, per un importo di quasi 93 mila euro, alla cooperativa sociale "Ci siamo noi" di Nocera Superiore. Il mandato era firmato dal pubblico ministero della Dda di Salerno, Vincenzo Montemurro, che alla vigilia del congresso del Pdl, ha aperto un'inchiesta sul tesseramento provinciale, inviando i carabinieri di Nocera Inferiore, guidati dal tenente colonnello Gianfilippo Simoniello, fino alla sede nazionale romana del partito per acquisire la lista dei 26 mila (circa) tesserati. E ipotizzando che tra quei nomi comparirebbero persone decedute, minori di 14 anni e persone inconsapevoli di aver sottoscritto l'adesione. L'inchiesta dell'Antimafia, definita una costola dell'indagine Linea d'ombra sul presunto sistema camorristico-istituzionale di Pagani, farebbe emergere un presunto collegamento con alcuni esponenti della criminalità organizzata dell'Agro nocerino sarnese, in particolare con un imprenditore della zona»;

il 12 luglio 2012 sul quotidiano Il Mattino edizione Salerno si apprende che Alberico Gambino potrebbe rischiare l'incandidabilità per dieci anni;

è del 2 agosto 2012 su numerose testate nazionali e regionali la notizia che risulterebbe indagato (per l'articolo 416-ter) il Presidente della Provincia di Salerno onorevole Edmondo Cirielli, presidente Commissione difesa della Camera dei deputati;

il corrieredelmezzogiorno.it comunica: «Il pm Vincenzo Montemurro, che a febbraio scorso chiese l'acquisizione delle circa 26 mila tessere del Pdl alla segreteria nazionale del partito scoprendo tesseramenti fatti a persone decedute, minorenni o inconsapevoli, invece è convinto che dietro quella campagna ci sia stato una specie di patto tacito: più tessere sarebbero state sottoscritte, a favore di un'area (quella di Cirielli) contro un'altra (quella dell'ex ministra Mara Carfagna) più «favori» sarebbero stati elargiti. E qui entrerebbe in gioco l'imprenditore di Nocera Superiore, ex consigliere comunale di An, Giuseppe Fabbricatore, che a marzo 2005 rischio di finire in un agguato camorristico per essersi opposto ad alcune opere pubbliche dietro cui si sarebbero nascosti gli interessi di un esponente dell'allora Forza Italia»;

i fatti esposti, inerenti alla provincia di Salerno, sono già, ad avviso dell'interrogante, gravi e tali da richiedere un intervento immediato e deciso delle istituzioni affinché venga fermato, prima di atti ancor più gravi, un sistema di ombre, dubbi, indagini;

il Presidente della provincia onorevole Cirielli - è testimoniato da cronache nazionali e regionali - ha costruito intorno alla sua figura istituzionale come si evince dalla cronologia ivi riportata un gruppo di persone che prima o dopo sono finite nelle maglie della giustizia (rispondendo di gravi accuse);

è indispensabile che il Ministro si attivi, posto dall'articolo 54 Costituzione della Repubblica Italiana: «I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore»;

ad avviso dell'interrogante non possono essere lasciate nel silenzio situazioni istituzionali dove pendano dubbi ed ombre specie per le funzioni svolte sul territorio -:

se non ritenga di considerare i fatti esposti come elementi sufficienti e tali da avviare le procedure di scioglimento del consiglio provinciale anche ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000, commissariando l'ente e restituendo dignità e piena legalità ad un'istituzione che secondo gli interroganti non rende onore in questo momento ai salernitani ed alla politica.(4-17311)