ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17309

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 677 del 06/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 06/08/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALADINI GIOVANNI ITALIA DEI VALORI 06/08/2012
CIMADORO GABRIELE ITALIA DEI VALORI 06/08/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 06/08/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 11/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17309
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
lunedì 6 agosto 2012, seduta n.677

DI PIETRO, PALADINI e CIMADORO. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

Finmeccanica è una società per azioni italiana, leader in settori ad altissima tecnologia e ad alto contenuto di ricerca, sia in Italia che all'estero ed ha partecipazioni azionarie in società considerate di importanza strategica per il patrimonio industriale del nostro Paese, come: Agusta Westland, Alenia Aermacchi spa, Ansaldo Energia spa (maggior produttore italiano di impianti termoelettrici), Ansaldo Breda spa, Ansaldo STS (leader mondiale dei sistemi ferroviari e di segnalamento), Selex spa, e altro. È attiva nella difesa, nell'aerospazio, nelle telecomunicazioni, l'energia e i trasporti;

tra i principali azionisti di Finmeccanica figura lo Stato italiano attraverso il Ministero dell'economia e delle finanze con una partecipazione azionaria pari al 30,20 per cento del capitale;

i vertici di Finmeccanica, oramai a più riprese, hanno dichiarato la volontà di cedere Ansaldo Energie spa al colosso tedesco della Siemens che, a quanto risulta da numerosi organi di stampa, come il Corriere della Sera e altre testate nazionali, sta perfezionando un'offerta per l'azienda italiana che si aggirerebbe intorno ai 1,3 miliardi di euro. Il tutto rientrerebbe nella strategia di Finmeccanica di alienare i comparti civili del gruppo per puntare sui business strategici, considerando il settore militare il core business e, quindi: elicotteri, difesa, aerospazio, volontà ribadita dal presidente di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, anche nell'ultimo incontro al salone aerospaziale di Farnborough (Londra) lo scorso 9 luglio;

la vendita di Ansaldo Energia spa, è considerata da moltissimi esperti del settore, da operatori e sindacati di categoria, oltre che dagli interroganti, come un'operazione per fare cassa, con la prospettiva di vendere un asset operante in un settore industriale come quello dell'energia che, pur essendo stato colpito dalla crisi globale, è previsto in crescita a livello mondiale;

la stessa Finmeccanica, invece, è in una situazione critica dal punto di vista economico, visto che le casse della stessa contano una perdita pari a 2,5 miliardi di euro, perdite provocate, però, soprattutto dal settore della difesa (principalmente da Alenia e Selex) su cui la medesima ha deciso di puntare il futuro prossimo dei propri piani industriali;

il gruppo genovese della Ansaldo spa è un produttore di energia con una vasta gamma di offerta di prodotti e servizi, specializzato nella realizzazione di turbine a gas, a vapore, generatori e centrali elettriche complete, fornisce anche centrali nucleari vantando con la sua divisione specifica una notevole esperienza nel campo dei reattori nucleari;

Ansaldo Energia è una società sana e in forte attivo e in grado di autofinanziare la propria ricerca e sviluppo. Nel 2010 vantava ricavi per 1,4 miliardi di euro e nel 2011 ricavi per 1,2 miliardi di euro. Ha 3.400 dipendenti circa e genera un indotto di quasi 10 mila posti di lavoro. È l'unica che, diversamente dai comparti militari in forte calo, è capace di acquisire ordini dall'estero e portarli in Italia. Infatti, nel 2011 la Ansaldo Energia spa ha acquisito ordini per 335 milioni dall'Italia, 389 i dall'Europa, 479 dall'Africa, 28 milioni dal Medio Oriente, 15 dalle Americhe e 3 dall'Asia; va sottolineato inoltre, che fino al 2005 Ansaldo Energia spa ha lavorato con licenze Siemens. Poi, si è affrancata dalla dipendenza, creando prodotti che, partendo dalla tecnologia Siemens, si sono sviluppati con la ricerca italiana. Anche le organizzazioni sindacali locali affermano come ormai l'Ansaldo propone una turbina molto più duttile della sua omologa realizzata dalla Siemens;

traendo le dovute conseguenze rispetto a quanto esposto in precedenza, si può facilmente intuire l'interesse della Siemens all'acquisizione del gruppo italiano, che è un temibile concorrente, anche se dalle dimensioni più piccole, che verrebbe presumibilmente trasformato solo in una filiale del colosso tedesco, con un forte ridimensionamento anche della parte relativa alla ricerca. Almeno questi sono i timori degli interroganti e quelli degli esperti;

la scelta di svendere il patrimonio tecnologico e della ricerca italiana, decisa dagli attuali vertici di Finmeccanica, appare agli interroganti incomprensibile. Non si capisce infatti perché si vogliono mantenere e favorire settori in forte perdita e privarsi di società in attivo e con previsione di crescita, nel breve e nel lungo periodo. La vendita o la dismissione di asset del settore civile, comporterebbe lo smantellamento di un patrimonio industriale strategico di primaria importanza per il Paese e avrebbe conseguenze inimmaginabili sulle prospettive occupazionali dei lavoratori;

Italia dei Valori ha già presentato in data 5 luglio 2012 l'interrogazione a risposta scritta n. 4-16884 al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministero dello sviluppo economico per chiedere contezza di un'operazione che agli occhi dei più appare scellerata, oltre che con tutta probabilità in contrasto con il nostro codice civile;

alla forte critica rispetto alle scelte di politica industriale portata avanti dall'attuale vertice di Finmeccanica si aggiunge il tema del coinvolgimento dello stesso, negli ultimi mesi, in inchieste giudiziarie e accuse, che se provate, sarebbero molto pesanti e che inducono gli interroganti, come già avanzato in precedenti interrogazioni, a richiederne l'azzeramento. Infatti, il presidente e amministratore delegato Giuseppe Orsi è stato indagato dai magistrati della procura di Napoli (anche se l'inchiesta è passata, dietro richiesta dei legali di Orsi, a Busto Arsizio per competenza territoriale) per corruzione internazionale e riciclaggio, costituzione di fondi neri, consulenze fantasma, corruzione di leader politici, presunte tangenti pagate da Finmeccanica, attraverso Agusta Westland, ricollegabili alla commessa da 560 milioni di euro relativa a 12 elicotteri AW-101 venduti all'India ai tempi in cui Giuseppe Orsi era ai vertici della controllata di Finmeccanica; altro discredito ha investito i vertici della Finmeccanica nelle ultime settimane. Infatti, l'organizzazione di Julian Assange, Wikileaks, ha rilevato i rapporti milionari fra la stessa e il regime siriano di Assad. Finmeccanica, attraverso la sua controllata Selex Sistemi Integrati, avrebbe venduto al regime di Damasco tecnologie sofisticatissime, tutte potenzialmente utili per fini bellici;

sempre il presidente Finmeccanica, Giuseppe Orsi, è stato coinvolto anche nell'inchiesta che riguarda Ettore Gotti Tedeschi, ex banchiere del Vaticano, iscritto nel registro degli indagati della procura di Roma per violazione delle norme antiriciclaggio in relazione alla movimentazione sospetta di 23 milioni di euro. Secondo quanto riportato da un articolo, tra gli altri, de Il Fatto Quotidiano del 6 luglio 2012 gli inquirenti sospettano che lo stesso Orsi avrebbe affidato alla custodia del dottore Ettore Gotti Tedeschi documenti di Finmeccanica relativi a indagini giudiziarie, contratti in India o Panama;

le scelte che coinvolgono i vertici e gli amministratori di Finmeccanica sono destinate ad avere ripercussioni sull'intero sistema Paese essendo in gioco, oltre a numerosissimi posti di lavoro, anche gli interessi di un settore così delicato e strategico per il progresso di una nazione;

l'interesse di un gruppo, anche dal punto di vista della giurisprudenza, non può considerarsi al di fuori dell'interesse delle singole società che lo compongono. Non è accettabile una costante preponderanza del gruppo a discapito delle controllate;

ogni singola operazione va, pertanto, di volta in volta presa in considerazione in un'ottica di mediazione e di bilanciamento tra l'interesse sociale e quello del gruppo;

nella fattispecie, risulta palese l'apporto positivo della Ansaldo all'intero gruppo Finmeccanica. Potrebbe escludersi una situazione di anomalia, solo e soltanto nell'ipotesi in cui un'operazione in se svantaggiosa per la singola società trovi adeguata contropartita attraverso altra operazione produttiva che benefìci l'intero gruppo ma nel caso di Finmeccanica e Ansaldo, accade proprio il contrario: ci si sta liberando di un settore, quello civile in netta crescita e produttivo di utili, per avvantaggiare l'altro settore, quello militare che vede una forte contrazione nei profitti, che è in netta perdita e le cui previsioni di crescita sono a dir poco disastrose;

i vantaggi, secondo la giurisprudenza di legittimità, devono essere basati su elementi sicuri, pressoché certi e non meramente aleatori o costituenti una semplice aspettativa. Pertanto, anche alla luce della recente riforma che ha investito il diritto societario, ciò che si teme - e che si vuol evitare - è che ci sia un vero e proprio abuso di direzione e di coordinamento. Vorremmo evitare l'ennesimo errore in questo Paese, flutto di una gestione e direzione di gruppo miope, maldestra, opportunistica e predatoria. Proprio per queste ragioni così come si contempla la responsabilità degli amministratori della controllata verso la società e verso i creditori ogni qual volta, a fronte del sicuro sacrificio della società, i vantaggi compensativi siano stati erroneamente previsti e quantificati, la stessa cosa deve accadere qualora gli interessi degli amministratori e la direzione della controllante diano luogo a operazioni a dir poco discusse e discutibili, se quei vantaggi compensativi tanto sbandierati non sono previsti o se la loro previsione risulta essere manifestamente errata per quanto riguarda la sussistenza e/o l'ammontare. Certe scelte potenzialmente dannose dovrebbero essere evitate a monte e non rilevate come tali a valle, per poi ricorrere ai ripari con lo strumento della riparazione, di sicuro, in questo caso, insoddisfacente, visto che a rischiare sono migliaia di persone con il loro posto di lavoro e con le loro legittime aspettative, dignitose, di vita -:

se il Governo non ritenga di dover intervenire immediatamente per fermare il depotenziamento e l'alienazione della tecnologia in attivo, come il settore civile, che si otterrebbe attraverso la cessione di Ansaldo Energia e Ansaldo STS anziché avallare le operazioni industriali poste in essere dai vertici Finmeccanica che intendono privilegiare il solo settore militare, in forte perdita posto che sacrificare l'interesse individuale delle singole controllate appartenenti all'aggregazione della società secondo gli interroganti è una penalizzazione per l'intero gruppo industriale di Finmeccanica.(4-17309)