ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17290

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 677 del 06/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: PALADINI GIOVANNI
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 06/08/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FORMISANO ANIELLO ITALIA DEI VALORI 06/08/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 06/08/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17290
presentata da
GIOVANNI PALADINI
lunedì 6 agosto 2012, seduta n.677

PALADINI e ANIELLO FORMISANO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

il gruppo Banca Intesa spa, ora Intesa SANPAOLO spa - negli anni dal 2002 al 2011 nei quali è stato amministratore delegato il dottore Corrado Passera e cioè l'attuale Ministro dello sviluppo economico di un Governo che ha imposto dolorosi sacrifici ai lavoratori prossimi alla pensione, adottando draconiane misure di elevazione dell'età pensionabile ed esponendo a rischio di indigenza migliaia di famiglie di esodati - risulta avere attuato una sistematica politica di «svecchiamento degli organici», licenziando migliaia di dipendenti «anziani» e inducendo all'esodo diverse migliaia di altri dipendenti «anziani», assumendo, contemporaneamente, migliaia di lavoratori precari e a basso costo, soprattutto con contratti a tempo determinato e di apprendistato, e ciò, a giudizio degli interroganti, non per ragioni di crisi o di riorganizzazione, ma di incremento degli utili e delle stock option;

soltanto negli anni 2005 e 2006 il dottor Corrado Passera risulta avere percepito stock option per quasi 36 milioni di euro e il dottor Francesco Micheli, all'epoca direttore generale del personale, per quasi 16 milioni di euro. In particolare, nel periodo considerato (2002-2011), il gruppo amministrato dal dottor Corrado Passera, al fine di ridurre in via strutturale il costo del lavoro, ha imposto a tutte le aziende del gruppo di ridurre gli organici di una determinata percentuale nel triennio successivo e di avviare, a tal fine, procedure di licenziamento collettivo del solo personale «prossimo» alla pensione, intendendosi per tale il personale in possesso dei requisiti per fruire della pensione di anzianità, o che, maturando detti requisiti nei successivi cinque anni, avrebbe potuto fruire dei trattamenti di sostegno al reddito previsti dal fondo di solidarietà del settore del credito;

risulterebbe altresì che, a tal fine, tutti i dipendenti ultracinquantenni, di tutte le aziende del gruppo, siano stati chiamati a denunciare la propria posizione pensionistica (ad esempio, precedenti periodi di contribuzione, riscatto anni di laurea);

in particolare, la sola società Banca Intesa ha avviato una prima procedura di riduzione del personale, per un asserito esubero di n. 5700 lavoratori con comunicazione in data 19 dicembre 2002 conclusa con accordo del 15 gennaio 2003. Nel solo triennio 2003-2005 le aziende del gruppo hanno licenziato o costretto all'esodo oltre diecimila lavoratori anziani (ultracinquantenni);

Banca Intesa, divenuta nel frattempo Intesa San Paolo, così come tutte le altre aziende del gruppo, ha poi avviato una seconda procedura di riduzione del personale, per un asserito esubero di n. 1397 lavoratori, con comunicazione in data 14 luglio 2008 conclusa con accordo sindacale in data 22 luglio 2008: accordo che prevedeva centinaia di assunzioni con contratto a tempo determinato in sostituzione dei lavoratori anziani licenziati, smentendo la riduzione del personale nei termini indicati;

nell'ambito della seconda procedura risulta agli interroganti che siano stati nuovamente licenziati lavoratori che erano stati licenziati nell'ambito della prima e reintegrati dal giudice del lavoro;

l'obiettivo complessivo di riduzione degli organici a livello di gruppo era di 9.000 esuberi (6.500+2.500). Al 30 ottobre del 2008 sarebbero stati già «smaltiti» 10.000 pretesi «esuberi». Al 31 dicembre 2009 gli esodi nel triennio 2007-2009 sarebbero stati n. 17.278, secondo il bilancio sociale della banca;

il gruppo ha poi preannunciato in data 30 maggio 2011 una nuova procedura di riduzione del personale, dichiarando un asserito esubero di personale di 10.000 unità, al fine di conseguire un abbattimento del costo del lavoro per 300 milioni di euro con effetto dal 1° gennaio 2014. Tra una procedura di licenziamento collettivo e l'altra, le aziende del gruppo hanno comunque incessantemente proseguito nello «svecchiamento degli organici», incentivando gli esodi mediante quella che gli interroganti appare una politica di penalizzazione dei lavoratori anziani;

tutte le procedure di licenziamento collettivo sono state avviate senza altro motivo che non fosse quello di abbattere strutturalmente il costo del lavoro, che è l'effetto dei licenziamenti collettivi, e non il motivo che li determina, attraverso lo svecchiamento sistematico degli organici che vuol dire sostituzione di ultracinquantenni costosi, con precari poco costosi -:

se corrisponda al vero quanto esposto in premessa e, in tal caso se non intendano fornire ogni elemento di cui dispongano su:

a) quanti siano stati i lavoratori del gruppo Intesa-San Paolo collocati a riposo prima del conseguimento dell'età per il pensionamento di vecchiaia e, dunque, posti anticipatamente a carico del sistema pubblico, negli anni 2002-2011, in cui il Ministro dello sviluppo economico è stato amministratore delegato del gruppo, tra pensionati di anzianità ed aventi diritto alle prestazioni del fondo di solidarietà del settore del credito;

b) quanti siano stati i licenziamenti per riduzione del personale e quanti gli esodi incentivati nello stesso periodo, quale sia l'età media dei lavoratori licenziati per riduzione del personale o esodati, quale sia stata, negli anni 2002-2011, l'età media di collocamento a riposo del personale «anziano» del gruppo, quanti siano stati i lavoratori che hanno potuto conservare il posto di lavoro fino al compimento dell'età per il pensionamento di vecchiaia;

c) quanti siano stati i contratti a tempo determinato, i contratti di formazione e lavoro, i contratti di apprendistato, i contratti di lavoro a progetto e gli altri contratti «atipici» stipulati dal gruppo nel periodo considerato e quale sia l'importo delle agevolazioni contributive per le nuove assunzioni o per le tipologie contrattuali atipiche utilizzate;

d) a quanto ammonti l'importo della riduzione del costo del lavoro conseguita mediante la suddetta politica di permanente svecchiamento degli organici attuata attraverso cicliche procedure di riduzione del personale negli anni dal 2002 al 2011. (4-17290)