ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17272

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 677 del 06/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI PIETRO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 03/08/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
EVANGELISTI FABIO ITALIA DEI VALORI 03/08/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 03/08/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 22/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 11/10/2012

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 22/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17272
presentata da
ANTONIO DI PIETRO
lunedì 6 agosto 2012, seduta n.677

DI PIETRO e EVANGELISTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

il 20 gennaio 2012, all'esito di un Consiglio dei ministri, con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3998, il prefetto Franco Gabrielli è stato nominato commissario delegato del Governo per l'emergenza riferita al naufragio della nave da crociera Costa Concordia nel territorio del comune dell'isola del Giglio. Tra i compiti del commissario delegato figurano quelli di coordinare gli interventi per superare l'emergenza, controllare l'esecuzione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica da parte dell'armatore, con il potere di sostituirsi al soggetto responsabile in caso di inadempienza, e verificare che la rimozione del relitto avvenga in sicurezza;

l'attività di commissario è supportata da due strutture collegiali - un comitato consultivo ed un comitato tecnico-scientifico - e da due soggetti attuatori. Il comitato consultivo è costituito da rappresentanti della regione, della provincia e del comune del Giglio, dal prefetto della provincia di Grosseto e da due esponenti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Il comitato tecnico-scientifico analizza tutte le questioni attinenti alle varie problematiche (ambientali, di rimozione, di debunkering) ed è composto da rappresentanti delle capitanerie, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dell'ARPAT, dell'ISPRA, del Ministero della salute;

nel mese di febbraio 2012, la società Costa Crociere ha indetto una gara internazionale, convocando dieci società per la presentazione di un piano operativo per l'intera rimozione dello scafo della Costa Concordia. L'invito è stato indirizzato alle maggiori e più esperte società al mondo, in grado di eseguire l'operazione nel minor tempo possibile, garantendo la massima sicurezza e il minor impatto ambientale. Le società invitate a partecipare sono le seguenti: a) Smit Salvage BV, b) Svitzer Salvage BV, c) Mammoet Salvage BV, d) Titan Salvage, e) Resolve Marine Group Inc., f) T&T Marine Salvage Inc., g) Donjon Marine Inc., h) Tito Neri Srl, i) Fukada Salvage & Marine Works Co. Ltd., l) The Nippon Salvage Co Ltd;

il sito della protezione civile riferisce che, il 21 aprile 2012, la società Costa Crociere ha comunicato che la gara d'appalto per la rimozione del relitto è stata vinta dal consorzio italo-americano formato dall'italiana Micoperi e dall'americana Titan Salvage. Lo stesso sito riporta altresì le dichiarazioni del presidente di Costa Crociere, Pierluigi Foschi, secondo il quale: «tra i sei piani arrivati a Costa Crociere, tutti di elevata qualità, il comitato tecnico di valutazione ha preferito quello di Titan Salvage/Micoperi perché risponde maggiormente ai principali requisiti richiesti: rimozione intera del relitto, minor rischio possibile, minor impatto ambientale possibile, salvaguardia delle attività turistiche ed economiche dell'Isola del Giglio e massima sicurezza degli interventi»;

secondo la stessa Costa Crociere, i lavori per la rimozione del relitto dovrebbero durare 12 mesi. Una volta riportato nelle condizioni di poter galleggiare, lo stesso sarà rimorchiato in un porto italiano;

il piano è stato scelto da un comitato tecnico di valutazione, composto da esperti in rappresentanza di Costa Crociere, Carnival Corporation & plc, London Offshore Consultants e Standard P&I;

Titan Salvage è una società statunitense, appartenente a Crowley Group, leader mondiale nel settore del recupero di relitti. Micoperi è una società italiana, specializzata nella costruzione e ingegneria subacquea;

nonostante l'intervento di rimozione e recupero del relitto non sia ricompreso in alcuna delle tipologie progettuali elencate nella parte seconda del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni, tenuto conto dell'assoluta necessità di assicurare il più ampio coinvolgimento della commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA-VAS operante presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con ordinanza del Presidente del Consiglio n. 4019 del 27 aprile 2012, recante «Ulteriori disposizioni urgenti per il naufragio della nave Costa Concordia», pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 5 maggio 2012, al fine di accelerare le attività finalizzate al superamento dell'emergenza, è stata indetta dal commissario delegato apposita conferenza di servizi istruttoria, acquisendo, nella relativa sede, tutte le indicazioni occorrenti per l'eventuale miglioramento del progetto inerente alla rimozione e al recupero della nave, così come proposto dalla Costa crociere spa, nonché per l'esame e il rilascio dei pareri, visti, concessioni e nulla osta, e per la valutazione d'incidenza ambientale, previsti dalla normativa vigente per il progetto stesso;

la stessa ordinanza sopra citata prevedeva che successivamente venisse convocata specifica conferenza di servizi decisoria per la definitiva approvazione del progetto di rimozione e recupero della nave, e che in caso di mancato conseguimento dell'intesa, il Consiglio dei ministri deliberasse, anche nell'eventuale esercizio del proprio potere sostitutivo, entro i successivi sette giorni; la seduta della conferenza di servizi decisoria avrebbe dovuto tenersi entro e non oltre il 15 maggio 2012;

dalla conferenza di servizi decisoria, tenutasi puntualmente il 15 maggio 2012, risulta che:

il piano TITAN-MICOPERI è stato scelto da un comitato tecnico di valutazione, composto da esperti in rappresentanza di Costa Crociere spa, Carnival Corporation & pic, London Offshore Consultants e Standard P&I con il sostanziale avallo di esponenti della struttura di supporto; si tratta, contrariamente a quanto prescritto dal bando di gara, di un progetto preliminare e non definitivo; inoltre, tale piano, all'atto della scelta da parte del comitato tecnico di valutazione, era privo del piano ambientale e di antinquinamento previsto dallo stesso bando di gara solo successivamente Costa Crociere spa si è impegnata a predisporre una relazione ambientale entro il 7 maggio 2012, che, tra l'altro, dal vaglio delle risultanze della conferenza, non sembra essere stata redatta secondo le indicazioni di cui all'All. VII del decreto legislativo n. 152 del 2006;

ci si chiede se Costa Crociere spa abbia preso in considerazione soluzioni alternative di rimozione dello scafo, e, in particolare, se nella relazione ambientale di rimozione del relitto abbia analizzato esclusivamente l'opzione zero consistente nel lasciare il relitto della nave nella sua attuale posizione; sarebbe opportuno sapere altresì se vi siano analisi e cartografie specifiche sugli ecosistemi marini presenti, se vi siano informazioni atte a stimare l'entità di impatto del cantiere sugli ecosistemi marini e a definire interventi di compensazione adeguati, se siano state effettuate analisi sulla propagazione del rumore in ambiente marino considerato che il piano ricade all'interno del «Santuario dei mammiferi marini», se siano stati considerati gli eventuali rischi di diffusione di specie infestanti, se siano state evidenziate le eventuali condizioni di instabilità a tergo della falesia costiera o condizioni di pericolosità di altra natura (idraulica e altro), e se vi siano state valutazioni dettagliate sugli impatti delle lavorazioni nelle varie fasi di esecuzione con particolare riferimento alla durata di alcune operazioni considerate più rumorose;

la conferenza dei servizi ha rilevato non poche annotazioni di particolare rilievo di cui tenere conto e alle quali si rimanda: dal monitoraggio alla protezione del sito, dal sistema di ancoraggio alla prefabbricazione e alla installazione delle piattaforme subacquee; inoltre, non sembrano essere minimamente state affrontate tutte le problematiche inerenti. Al trasporto e traino via mare dai vari luoghi di prefabbricazione del gran numero di cassoni di spinta da installare; la stessa conferenza decisoria testualmente conclude: «...si esprime parere favorevole alla realizzazione del progetto presentato da Costa Crociere, nel pieno e integrale rispetto delle osservazioni, considerazioni e raccomandazioni di cui al documento che si allega, e che forma parte integrante del presente parere recante l'istruttoria effettuata dalla Commissione VIA»;

il 15 maggio 2012, quindi, viene dato il via libera al piano di rimozione della nave Costa Concordia;

la conferenza di servizi decisoria convocata a Roma il 18 maggio 2012, presso il dipartimento della protezione civile ha approvato le operazioni previste dal progetto di massima inerente alla rimozione e al recupero della nave proposto dalla società armatrice; nel contempo, il 20 giugno 2012 si è insediato all'Isola del Giglio l'Osservatorio di monitoraggio sulla rimozione della Costa Concordia, che è presieduto dalla regione Toscana;

si apprende da organi di stampa che da più parti sono stati sollevati dubbi sul progetto di recupero che lasciano intravedere scenari peggiori di quelli ipotizzati da chi sostiene che il progetto Titan-Micoperi sia semplicemente troppo impattante ed in parte già sollevati dalle altre imprese che hanno partecipato alla gara. A ciò occorre aggiungere che il 9 giugno 2012, l'amministratore delegato di Costa Crociere dichiarava apertamente che la rimozione costituisce un'impresa che presenta possibili imprevisti;

risulta agli interroganti che il London Off-shore Consultant avrebbe confrontato, studiato, deciso e scelto il vincitore senza avvalersi del comitato scientifico nominato dal dipartimento della protezione civile. Durante la procedura di gara, a Londra, sono state convocate dai tecnici del London Off-shore Consultant le imprese per audizioni e chiarimenti, ma mai alcun componente di tale comitato;

a giudizio degli interroganti non pare opportuno che, per ragioni di urgenza che ben si comprendono, possa essere completamente delegata a tecnici estranei all'amministrazione statale sia la scelta tecnica più adeguata per procedere alle operazioni di rimozione che la determinazione delle migliori cautele ambientali;

a ciò occorre aggiungere, quale ulteriore elemento che denota, ad avviso degli interroganti, la poca trasparenza dell'operazione, che alla gara bandita è stata invitata la società Titan Salvage e non l'ATI (Associazione temporanea di imprese) formata da Titan Salvage e Micoperi;

non si comprende, innanzitutto sul piano logico, per quale ragione si debba consentire all'impresa prequalificata singolarmente - ossia la Titan Salvage - la costituzione di un raggruppamento temporaneo con un'impresa sconosciuta nel salvage la Micoperi, tenuto conto che appare evidente che l'interesse pubblico e maggiormente tutelato se alla costituzione di un Ati con l'impresa invitata individualmente prendano parte imprese già sottoposte al vaglio della prequalificazione, i cui requisiti generali, dunque, sono già stati esaminati;

non risulta chiaro come si procederà con alcune operazioni previste quali quelle relative al dimensionamento degli strand-jacks e agli attacchi dei cassoni e l'intera operazione di rotazione; non è chiaro quale porto dovrebbe accoglierla non essendo noto esattamente il pescaggio, come si intende installare le piattaforme sotto la chiglia della nave, quali siano le modalità di posizionamento;

infine, mancano sia un monitoraggio da parte dello Stato italiano del progetto di rimozione sia una qualsiasi forma di penale per eventuali ritardi sia un piano «B» nel caso qualcosa non funzioni-:

se il Governo sia a conoscenza di quanto appena riportato e relativamente all'esistenza di rapporti circostanziati di altri partecipanti alla gara con osservazioni tecniche che evidenziano le criticità del progetto di rimozione del relitto della Costa Concordia;

quali iniziative intendano immediatamente porre in essere per verificare in modo esaustivo le criticità rilevate, tenuto conto che tale verifica si rende altresì necessaria anche alla luce delle dichiarazioni rese dall'amministratore delegato di Costa Crociere;

per quali ragioni di fronte a una tale emergenza ambientale quale è quella che si è verificata a ridosso della costa gigliese, la pubblica amministrazione non abbia attentamente vigilato sulla necessaria trasparenza delle procedure, lasciando la quasi totale libertà all'armatore che, pur avendo dimostrato la massima disponibilità nei primi interventi di messa in sicurezza, opera sempre come soggetto privato non scevro da possibili interessi e ragioni che possono differire dagli interessi nazionali, in primis quello della tutela ambientale;

se quanto precedentemente riferito in merito al mancato coinvolgimento del comitato scientifico che, come previsto nell'ordinanza del Presidente del Consiglio n. 3998, dovrebbe supportare l'attività del commissario delegato, corrisponda al vero, e se, una volta accertata la veridicità di quanto riportato in premessa, non si ritenga quantomeno doveroso fornire gli elementi necessari a dimostrare l'effettiva adeguatezza della scelta operata dalla Costa Crociere in favore del progetto della Titan-Micoperi. (4-17272)