ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17267

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 676 del 02/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: LUPI MAURIZIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 02/08/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VIGNALI RAFFAELLO POPOLO DELLA LIBERTA' 02/08/2012
FARINA RENATO POPOLO DELLA LIBERTA' 02/08/2012
TOCCAFONDI GABRIELE POPOLO DELLA LIBERTA' 02/08/2012
PALMIERI ANTONIO POPOLO DELLA LIBERTA' 02/08/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 02/08/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17267
presentata da
MAURIZIO LUPI
giovedì 2 agosto 2012, seduta n.676

LUPI, VIGNALI, RENATO FARINA, TOCCAFONDI e PALMIERI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

in questi giorni decine di migliaia di giovani aspiranti docenti si stanno cimentando nelle prove di ammissione ai Tfa (tirocini formativi attivi), il nuovo percorso per acquisire l'abilitazione e partecipare poi agli imminenti concorsi per l'immissione in ruolo). Per poter accedere ai tirocini formativi attivi è necessario superare tre prove: la prima consiste in un test a risposta multipla (organizzato direttamente dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e uguale su tutto il territorio nazionale), mentre le altre due (una scritta e l'altra orale) sono organizzate dalle singole università;

le prime prove già effettuate hanno suscitato aspre polemiche: i candidati, per essere ammessi ai due livelli successivi, dovevano rispondere in maniera corretta ad almeno 42 quesiti su un totale di 60. Era sensato immaginare che, con la prima prova, ci sarebbe stata una certa «scrematura», ma la realtà ha superato l'immaginazione. In alcuni casi, infatti, si sono verificati esiti alquanto preoccupanti, per non dire grotteschi. Domande assurde e contraddittorie hanno, di fatto, precluso ancora una volta la strada all'insegnamento per tanti giovani. Ad esempio la classe di concorso A036 per insegnare filosofia, psicologia e scienze dell'educazione: delle migliaia di aspiranti, solo 141 hanno superato il primo step, a fronte di un'offerta di 588 posti disponibili. Il dato diventa assurdo se si scopre che in 8 atenei (tra cui Milano, Cagliari, Sassari, Urbino, Trento) nessuno è riuscito a superare la prova. Negli altri atenei pochissimi sono sopravvissuti (a Torino sono passati in 9 su 112, a Firenze in 6 su 187, a Padova in 8 su 148). Si può imputare tale risultato alla mancata preparazione di (quasi) tutti i giovani aspiranti? Non sembra l'ipotesi più plausibile;

se infatti si guarda alle domande che sono state formulate dagli «esperti» del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca si scoprono cose assai interessanti (sul sul sito tfa.cineca.it sono riportati i test): per esempio, su internet impazza la domanda «Amafinio, chi era costui?», in seguito a un quesito riferito a questo filosofo epicureo non proprio di primissimo piano. Allo stesso modo, se si vanno a vedere alcune delle domande proposte per la classe A051 (lettere e latino nei licei) i dubbi non fanno che aumentare: non sembra infatti fondamentale per un bravo insegnante di italiano o di latino sapere che Bettino Ricasoli divenne presidente del Consiglio dopo Cavour (domanda 27) o che la Nigeria non confina col Mali (domanda 30)! Senza poi considerare l'errore contenuto nella domanda 15, in cui si afferma che Dino Buzzati scrisse «Qualcosa era accaduto» invece che «Qualcosa era successo» Il contenuto di questi quiz lascia quindi allibiti: è senz'altro adatto per un concorso a premi televisivo, ma non certo a testare la preparazione seria e fondata di giovani aspiranti all'insegnamento nelle varie discipline. Le domande che alcuni anni fa furono proposte per l'ammissione alle Ssis erano senz'altro di gran lunga più sensate e funzionali a una valutazione equa delle competenze dei futuri insegnanti di lettere, filosofia, matematica eccetera. Ci si poteva, alla peggio, ispirare a quel modello, piuttosto che produrre un test inidoneo ad una corretta selezione dei candidati. A meno che il Ministero non abbia scientemente voluto adottare una politica di restringimento della via all'abilitazione dei giovani laureati italiani che si era improvvisamente riallargata anche grazie alle iniziative di base, tra cui quella di appellogiovani.it e alla raccolta firme dello scorso settembre;

appare quindi contraddittoria la politica del Governo che da una parte ha ampliato la possibilità di accesso e dall'altra lo ha di fatto ristretto. Sembra quindi agli interroganti che sia in atto una politica per cui meno abilitandi (nuovi, giovani) ci sono, meglio è: ci saranno così meno concorrenti ai prossimi concorsi per l'immissione in ruolo e magari, nel frattempo, sarà anche pronto il decreto (ora in preparazione) che assicura l'abilitazione ope legis dei 70 mila precari che non hanno superato a suo tempo le prove per entrare nelle Ssis e che già insegnano da 3 anni. Insomma, una prova selettiva non per valutare competenze, ma per abbassare il numero di nuovi giovani abilitandi/abilitati. Ciò se risultasse confermato sarebbe estremamente contraddittorio per un Paese che dovrebbe avere a cuore la crescita e lo sviluppo. Altro aspetto critico e che le università che hanno predisposto i corsi per i tirocini formativi attivi e che si troveranno ora senza candidati;

se poi si considera, come ultimo dato, che alla fine del lungo e costoso percorso (tre prove e un anno di tirocinio, circa 2.500 euro tra test e tirocinio pratico) non si arriva alla cattedra, ma si consegue una semplice abilitazione appare ancora più grave la situazione creatasi -:

con quali criteri e quale logica si sono predisposti i quesiti;

quali urgenti iniziative il Ministro ha intenzione di assumere per verificare, an che se ex post, l'attendibilità dei quesiti proposti ed individuare eventuali responsabilità amministrative. (4-17267)