ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17224

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 675 del 01/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/08/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 01/08/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 27/09/2012
Stato iter:
06/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/12/2012
CATANIA MARIO MINISTRO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 06/11/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/12/2012

CONCLUSO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17224
presentata da
ERMETE REALACCI
mercoledì 1 agosto 2012, seduta n.675

REALACCI. -
Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

alcuni recentissimi articoli apparsi sulla stampa nazionale, inchieste condotte dai principali radio e telegiornali hanno dato grande risalto alla questione degli incendi boschivi in Italia;

una nota ufficiale del nucleo investigativo antincendio boschivo in forza al Corpo forestale dello Stato sottolinea come si assista dal confronto con lo scorso anno ad un drammatica aumento di roghi: circa il 165 per cento in più di incendi rispetto al 2011, perlopiù dolosi. A questo si associa poi un significativo aumento del terreno colpito dalle fiamme; circa il 196 per cento in più, con un prevalente aumento di superficie boschiva pari a oltre il 200 per cento e un il massiccio impiego di aerei antincendio: la cui richiesta da parte delle regioni maggiormente colpite è aumentata esponenzialmente;

dal primo gennaio allo scorso 15 luglio 2012, anche in concomitanza ad un anno di grave siccità, sono circa 3900 i roghi che hanno interessato i boschi nazionali, appiccati per la stragrande maggioranza da criminali. Gli ettari di superficie devastata dal fuoco sono circa 19.000, suddivisa in 11.000 ettari di superficie boschiva e 8.000 ettari di superficie verde;

attualmente le maggiori criticità riguardano Sardegna, Campania, Calabria, Puglia, Toscana e Lazio. All'origine degli incendi boschivi sopraddetti le autorità hanno denunciato a piede libero per il reato di incendio boschivo 263 persone e ne ha arrestati 6 in flagranza di reato;

la legge 352 del 2000 «Legge quadro in materia di incendi boschivi», tuttora in vigore, prevede espressamente che le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all'incendio per almeno quindici anni e che si allestisca un efficace sistema di controllo satellitare delle aree boschive a rischio;

secondo quanto si apprende da agenzie di stampa è rarissimo il censimento ufficiale da parte dei comuni dell'area colpita dal fuoco, limitando de facto la validità della legge 353 e la conseguente tutela del paesaggio;

il patrimonio boschivo italiano costituisce oltre un terzo del territorio della penisola e rappresenta un'immensa ricchezza in termini di bellezza e biodiversità ed è tutelato anche dall'articolo 9 della Costituzione italiana -:

quali iniziative urgenti intendano mettere in campo i Ministri interrogati per assicurare, di concerto con le regioni, le adeguate risorse a tutela del patrimonio boschivo dagli incendi;

se il sistema satellitare di controllo dei roghi previsto dalla legge n. 353 del 2000 sia operativo e se non si ritenga opportuno istituire il «Censimento nazionale delle aree incendiate» per dare concreta effettività alla legge n. 353 che, come sopraddetto, prevede per molti anni l'inedificabilità e non permette il cambio d'uso dell'area, a patto che però essa sia censita;

se i Ministri interrogati non ritengano opportuno assumere iniziative normative vista l'emergenza, per inasprire ulteriormente le misure punitive per chi appicca incendi.(4-17224)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 6 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 730
All'Interrogazione 4-17224 presentata da
ERMETE REALACCI

Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame, concernente la problematica degli incendi boschivi, evidenzio che l'articolo 3, lett. g, della legge n. 353 del 2000 dispone che i sistemi satellitari di monitoraggio e controllo dei roghi siano individuati nell'ambito del piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi.
Ciò premesso, e considerando che il territorio italiano è densamente popolato e le aree in cui possono svilupparsi incendi non testimoniati sono davvero molto poche, non ritengo prioritario impegnare risorse nello sviluppo di tali sistemi di allertamento.
Riguardo al censimento nazionale delle aree percorse dal fuoco ricordo che, ai sensi dell'articolo 10, comma 2, della predetta legge n. 353, i comuni provvedono a censire, tramite apposito catasto, i soprassuoli già percorsi dal fuoco nell'ultimo quinquennio, avvalendosi anche dei rilievi effettuati dal corpo forestale dello Stato (RAPF).
Detto catasto è aggiornato annualmente dai comuni che possono avvalersi delle perimetrazioni eseguite dopo ogni incendio dal Corpo forestale dello Stato.
Infatti, dopo aver rilevato il perimetro dell'area interessata, il Corpo forestale dello Stato provvede ad inserire i relativi dati (scheda anagrafica con localizzazione, data dell'incendio, perimetro dell'incendio, classificazione uso del suolo, ecc.) nel sistema informativo della montagna (SIM). Tali informazioni sono a disposizione degli enti che ne fanno richiesta attraverso la consultazione delle aree percorse dal fuoco ivi indicate (www.simontagna.it). Attualmente, circa il 50 per cento dei 3000 comuni interessati da incendi boschivi ha attivato l'accesso alla banca-dati Corpo forestale dello Stato delle aree percorse dal fuoco per gli adempimenti di legge relativi al catasto incendi.
Come noto, la norma di riferimento non prevede sanzioni per il mancato adempimento da parte dei comuni, né indica l'organo competente al controllo della corretta gestione del sistema catasto. Al riguardo, non posso che auspicarne l'attribuzione al Corpo forestale dello Stato, anche al fine di verificare la corretta apposizione dei vincoli catastali, soprattutto in relazione alle province particolarmente colpite dal fenomeno incendi boschivi.
Riguardo l'inasprimento delle misure punitive per coloro che appiccano gli incendi, non reputo necessario o conveniente provvedervi in quanto risultano, sulla carta, già di per sé sufficientemente severe. Semmai, potrebbe essere opportuno quantificare il danno erariale (le spese connesse all'attività di spegnimento) e quello ambientale, nonché le spese per le attività di ripristino (con particolare riguardo ai soprassuoli percorsi dal fuoco in aree collinari e montane, al fine di contenere il dissesto idrogeologico che interessa, a distanza di qualche anno, le aree bruciate dal fuoco). Per inciso, informo che il Corpo forestale dello Stato ha competenze e strumenti tali da poter quantificare con il necessario grado di accuratezza i danni di cui sopra.
Evidenzio, infine, che l'introduzione di una norma che preveda il ritorno nei capitoli di spesa del Corpo forestale dello Stato delle somme connesse al risarcimento dei danni causati dagli incendiari, potrebbe contribuire a sostenere in modo determinante le relative attività investigative.

Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: Mario Catania.