ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17185

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 674 del 31/07/2012
Trasformazioni
Trasformato il 18/09/2012 in 5/07920
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/07/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 31/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 31/07/2012
Stato iter:
18/09/2012
Fasi iter:

TRASFORMA IL 18/09/2012

TRASFORMATO IL 18/09/2012

CONCLUSO IL 18/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17185
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 31 luglio 2012, seduta n.674

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:



secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica il 28 luglio 2012, un uomo, recluso nel penitenziario romano da oltre cinque anni, con un residuo di pena da scontare di un anno, e che negli ultimi tre anni aveva sostenuto, con successo, venti esami universitari e che si stava preparando a discutere la tesi di laurea in lettere e filosofia - corso Dams - all'università di Roma Tre, non si è potuto laureare in quanto, a poche ore dalla convocazione davanti alla commissione di laurea, il magistrato di sorveglianza gli ha negato il permesso, facendo saltare tutto;


alla base del diniego vi sarebbero motivi di legittimità visto che, secondo il magistrato, il detenuto sarebbe in attesa dell'esito dell'impugnazione del rigetto di un permesso richiesto nel mese di gennaio 2012;


la vicenda è stata segnalata dal Garante dei detenuti del Lazio, avvocato Angiolo Marroni, il quale ha diramato il seguente comunicato: «Per una settimana la magistratura di sorveglianza ha tenuto tutti in attesa: la famiglia, il detenuto, il nostro ufficio, la direzione del carcere, l'università. Poi, a poche ore dalla discussione, ha deciso di respingere la richiesta di permesso facendo sfumare tutto. Una vicenda incredibile e avvilente anche perché è stata sgradevole la tempistica, visto che il diniego è arrivato solo a poche ore dalla discussione della tesi. La storia è anche lo specchio della complicata situazione in cui versa il tribunale di sorveglianza di Roma, caratterizzata da ritardi e lentezze nel rispondere alle esigenze del sistema carcerario e, in alcuni casi, da una durezza nelle decisioni verso chi deve scontare la pena e non merita un ulteriore grado di giudizio. Questa vicenda è uno schiaffo all'impegno di tante persone che sul recupero sociale dei detenuti investono molto. Per garantire il lieto fine non sono bastate le relazioni positive di chi con questo uomo lavora quotidianamente, né i motivi di risocializzazione e di riscatto culturale. E, come degna conclusione, il detenuto ci ha ufficialmente detto di non volersi più laureare in carcere. Aspetterà di farlo fra un anno, quando sarà un uomo libero»;


il comma 4 dell'articolo 19 della legge n. 354 del 1975 (ordinamento penitenziario) stabilisce che «è agevolato il compimento degli studi dei corsi universitari ed equiparati ed è favorita la frequenza a corsi scolastici per corrispondenza, per radio e per televisione»;


l'articolo 44 del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230 (Regolamento recante norme sull'ordinamento penitenziario) è interamente dedicato agli studi universitari; in particolare i commi 1 e 2 stabiliscono: 1) i detenuti e gli internati, che risultano iscritti ai corsi di studio universitari o che siano in possesso dei requisiti per l'iscrizione a tali corsi, sono agevolati per il compimento degli studi. 2) a tal fine, sono stabilite le opportune intese con le autorità accademiche per consentire agli studenti di usufruire di ogni possibile aiuto e di sostenere gli esami -:


se il Ministro, stante la gravità dell'accaduto, intenda al più presto verificare ed approfondire i fatti descritti in premesse avvalendosi dei suoi poteri ispettivi.
(4-17185)